Adventure's Planet
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Recensione

Journey

di Luca Massari  

il nostro voto
94
il vostro voto (1 votanti)
80
In breve

Vestiremo i panni di un misterioso personaggio dall'aspetto stilizzato, accompagnandolo nel suo viaggio attraverso un'immensa distesa desertica. Un viaggio unico, straordinario ed emozionalmente coinvolgente!

 

Recensione Completa del 12 Marzo 2012
Quante volte ci siamo ritrovati, vuoi in seguito alla perdita di un proprio caro, vuoi davanti ad un problema imprevisto e dalla gravità inaspettata, a riflettere sul significato della vita? "Perché": è questa la domanda che, anche se posta mille volte, è destinata a rimanere senza risposta. Cosa significa vivere, qual è la differenza fra il vivere e l'esistere, qual è il fine, lo scopo, la necessità, giorno dopo giorno, di sottoporsi al circolo della vita, vivere per lavorare, lavorare per vivere... ognuno di noi può trovare delle motivazioni, senza dubbio piuttosto valide, per continuare, fino alla fine dei propri giorni, ad affrontare una routine apparentemente insensata; ma presto o tardi le domande cominceranno a riaffacciarsi, con più prepotenza man mano che gli anni andranno trascorrendo.
Perché questo prologo? Semplice: spiegare Journey a parole, tentare di ingabbiarlo in una recensione, con tutte le sue limitazioni, è operazione non facile.

Il nuovo gioco di thatgamecompany, già apprezzatissimi autori di Flow e Flower (entrambi disponibili sul Playstation Network, il marketplace dedicato ai possessori di Playstation 3), è piuttosto un'esperienza da vivere, da assaporare attimo per attimo, gustandone i toni dolci ed amari al tempo stesso, succhiare insomma il midollo della vita, tanto per citare un'opera della cinematografia che senza dubbio conoscerete.
Journey non ha una trama: una volta premuto il tasto Start, vi troverete assorti in meditazione, attorno a voi un deserto senza limiti. Una volta alzati, procederete verso l'unico elemento dello scenario che presenta un qualche interesse, unica traccia, insomma, di una civilità pensante nel luogo: passo dopo passo, scalata la piccola collina ecco capeggiare il titolo del gioco. Il viaggio è appena iniziato.
Non avete idea di cosa fare, del perché farlo, di chi siete, da dove venite... tutto ciò non ha importanza. Voi siete voi, e l'unica cosa da fare è proseguire, andare avanti, ad ogni costo. E così ci si incammina, seguendo le reliquie di un mondo che non esiste più, di una civiltà senza età, che forse è lì da sempre, o forse non c'è mai stata. I drappi svolazzanti, i tappeti che troverete in giro sembrano aver vita: ed infatti, interagendo con essi un qualcosa succede. Pigiando il tasto Cerchio si emette uno strano richiamo, che avvicina a noi i vari elementi che ci consentono, in questo modo, di volare: più mantelli aleggiano intorno a noi, maggiore sarà la distanza e l'altezza che potremo ricoprire. Ok, capito questo non resta che andare avanti, sempre avanti, che poi è l'unica cosa che conta.

Ben presto arriverete davanti a degli strani elementi di pietra: al vostro passaggio, si illumineranno. Perché non iluminarli tutti? Facendolo, ci verrà spiegata una breve storia (ma è una storia che si ripete da sempre? É una storia, o è LA storia?), qualche fotogramma, una figura incappucciata che, con fare materno, si chinerà su di noi. Ed ecco la strada che si apre.
Journey in sostanza è tutto qui. É la necessità di intraprendere un viaggio, un viaggio che, volenti o nolenti, si deve fare. Journey è eleganza, leggerezza, come i mille veli che, colorati e festosi, volteggiano per l'aria. Journey è un'attenta riflessione sulla vita e sulla morte, sulla forza di volontà, di guardare avanti, sempre avanti, nonostante tutto.
Molti direbbero che il titolo non presenta obiettivi ben definiti, che il gameplay è poco vario (oltre a queste fasi di esplorazione l'unica alternativa è la fase delle discese, lungo la quale appunto si scivolerà da una zona all'altra sfruttando le sabbie del deserto, cercando di evitare gli ostacoli presenti), mentre in realtà tutto quel che Journey presenta è necessario, e non si poteva fare altrimenti: come disse una volta un famoso scrittore, provate a pensare ad un'arancia, e provate allo stesso tempo ad immaginarla diversamente: non ci riuscirete, perché l'arancia è necessaria, è insomma "giusta" così com'è.
Al pari di The Path, The Graveyard o altri titoli simili (senza entrare o meno nel merito della loro riuscita), il gioco si pone l'obiettivo di far riflettere il giocatore su alcuni temi, obiettivo che centra perfettamente.

La colonna sonora, composta da Austin Wintory, gioca un ruolo familiare: quasi un altro protagonista, che vi accompagnerà per ogni singolo istante del vostro pellegrinaggio, è piena di malinconia e di liricità, del piacere di (ri)scroprire qualcosa, di ritornare verso l'inizio di tutto.
Una menzione a parte spetta all'aspetto cooperativo del titolo: accettati i termini d'uso all'inizio del gioco (ed ovviamente essendo connessi al network) vi capiterà di imbattervi in altri giocatori. Questi potranno interagire col mondo circostante senza limitazioni, proprio come voi: perché, allora, non proseguire insieme ad essi? La collaborazione non è ovviamente necessaria, così come non è possibile, ad esempio, invitare un amico ad unirsi alla vostra partita, ma affrontare in più persone l'esperienza è un valore aggiunto imprescindibile, che senza motivo esalta ancora di più la poeticità del gioco.
Sì, Journey infine è proprio e solo questo: pura poesia visiva, auditiva ed emozionale, il tutto racchiuso nei circa 600 mb dell'installer (ricordo che il titolo è disponibile solo in digital delivery sulla piattaforma Sony). La durata totale si attesta sulle due ore, forse qualcosa meno: ma è la durata giusta per il gioco, proporre un qualcosa in linea con altri prodotti single player sarebbe stato del tutto inappropriato, visto il fine del tutto, che non è appunto raccontare la storia o compiere una serie di missioni, bensì venire a patti con l'inesorabilità dell'esistenza.

Mi scuso ancora una volta se il seguente articolo è stato di parte, ma è decisamente impossibile mantenere un'obiettività quando ad essere toccate sono le corde più profonde che compongono il proprio Io. Journey va provato, senza se e senza ma: oltre ad essere un ottimo gioco, è soprattutto un qualcosa che vi rimarrà dentro per sempre, ritagliandosi il proprio angolino personale all'interno della vostra anima.

 

Info Requisiti
Generale
Sviluppatore: Thatgamecompany
Publisher: Sony Computer Entertainment
Data Rilascio: 13/03/2012
Piattaforma: iPad, iPhone, PC, PS3, PS4
Caratteristiche
Genere: Avventura/Puzzle
Grafica: 3D
Visuale: Terza Persona
Controllo: Tastiera/Joypad
Sottotitoli: Italiano
Ricerche
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