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Recensione

Hollywood Monsters

di Carlo De Rensis  

il nostro voto
58
il vostro voto (15 votanti)
81
In breve

"E' la notte di Hollywood Monsters" urla lo strillone del quotidiano The Quill! Tutti i mostri più famosi sono riuniti nella casa del produttore cinematografico Otto Hannover per l'assegnazione dei famosi premi (equivalenti agli Oscar) per i migliori interpreti dell'anno. Nella redazione del The Quill i due redattori Ron Ashma e Sue Bergman si giocano il servizio: la spunta quest'ultima. Presto ci accorgeremo che le cose non vanno per il verso giusto alla ricca mansione. Infatti Frankenstein aveva origliato un dialogo che non avrebbe dovuto sentire ed era venuto a conoscenza di un piano diabolico!! Ma proprio mentre stava per raccontare tutto ciò alla nostra intrepida giornalista, i due vengono sorpresi. Sue viene rapita, mentre Frankie viene "fatto a pezzi" e spedito in giro per il mondo nascosto nei trofei assegnati. E chi potrà salvare i due se non noi giocatori, nei panni di Ron Ashman?

 

Recensione Completa del 17 Dicembre 2004
Mentre le notizie dell'imminente seguito del blockbuster Runaway si moltiplicano sempre più, aumentando l'hype per le nuove avventure di Brian e Gina, abbiamo deciso di fare un salto nel passato e andare ad analizzare il primo titolo dei Pendulo Studios, casa di produzione iberica, ossia l'originale Hollywood Monsters.

Siamo nel (neanche poi tanto) lontano 1998, e in Italia arriva questo gioco edito dalla Dinamic Multimedia (poi fallita) che in poco tempo riscuote un buon successo di vendite, grazie soprattutto alla sua collocazione in edicola ad un prezzo più che accessibile (35.000 delle vecchie lire). Oggi, ben 6 anni dopo, Hollywood Monsters è tornato nelle nostre edicole, associato ad un noto giornale sportivo, in una versione, compatibile con i nuovi sistemi operativi realizzata dalla FX Interactive. Ed è questa la versione su cui si basa questa recensione.

"E' la notte di Hollywood Monsters" urla lo strillone del quotidiano The Quill! Tutti i mostri più famosi, le incontrastate stelle del cinema horror, sono riuniti nella casa del produttore cinematografico Otto Hannover per l'assegnazione dei famosi premi (equivalenti agli Oscar) per i migliori interpreti dell'anno. Nella redazione del giornale The Quill due redattori si giocano il servizio: Ron Ashman, simpatico giornalista d'assalto e Sue Bergman, pronta a tutto pur di pestare i piedi all'"odiato" collega. La spunta quest'ultima e, dopo una introduzione che paga tributo ai classici LucasArts, ci troveremo proprio nei panni della bionda in cerca di qualche "mostruosa" intervista. Dopo qualche minuto e qualche piccolo enigma, però, ci accorgeremo che le cose non vanno per il verso giusto alla ricca mansione. Infatti Frankenstein aveva origliato un dialogo che non avrebbe dovuto sentire ed era venuto a conoscenza di un piano diabolico!! Ma proprio mentre stava per raccontare tutto ciò alla nostra intrepida giornalista, i due vengono sorpresi. Sue viene rapita, mentre Frankie viene "fatto a pezzi" e spedito in giro per il mondo nascosto nei trofei assegnati. E chi potrà salvare i due se non noi giocatori, nei panni di Ron Ashman? Ci troveremo dunque a girare il mondo alla ricerca delle abitazioni dei mostri e dei pezzi del gigante, in un' avventura con una trama davvero originale e bizzarra, che fa il verso ai titoli Lucas e farà felici i fanatici del genere demenziale.

Spassosissima è la rappresentazione dei mostri: ci sono proprio tutti, da un Dracula al calar della carriera (con problemi di calvizie e un po' troppa pancetta), all'attore più sexy del momento, l'Uomo Lupo: dalla Mummia, afflitto da una moglie troppo attaccata al denaro, a Frankenstein. Questo solo per citare i principali!! Infatti, nel gioco appaiano praticamente tutti i mostri più famosi nell'immaginario collettivo, ognuno dei quali è rappresentato con grande leggerezza e demenzialità. Ovviamente ci sono poi i nostri due protagonisti, Ron e Sue, ben caratterizzati e che non mancheranno di compiere azioni surreali e non lesineranno in commenti più che sarcastici (specie se per prendere in giro il collega); divertenti le gag di Ron con i fratelli Hecker, altri personaggi ben realizzati agli autori, i quali, insomma, sono riusciti nell'arduo compito di creare una "squadra" di personaggi molto varia e valida, dimostrando quell'ottimo talento nello scripting e nella creazione di una storia, poi rivisto in Runaway. Tante anche le locazioni disponibili, nei più disparati punti del mondo (dalla Scozia, all'Australia all'immancabile Transilvania e tante altre).

Il motore di gioco è completamente 2D; insomma un titolo vecchia scuola che farà la felicità dei puristi. La grafica cartoon (marchio di fabbrica dei Pendulo) e demenziale ben si adatta al tipo di gioco, e fa il suo dovere, sia per i buoni fondali sia per i personaggi ben realizzati. Nulla di particolare ma la realizzazione grafica si merita comunque una buona sufficienza, anche considerando che il titolo è vecchiotto ma ancor oggi non sfigura. Le animazioni dei personaggi sono anch'esse discrete, ma variano qualitativamente; in alcuni casi sono ottime e deliziose, in altre nascoste dalla visuale del gioco o troppo rapide. Anche da qui, comunque, non vengono particolari recriminazioni.

Infine le cut-scenes sono realizzate con lo stesso motore di gioco; passano quindi praticamente inosservate e integrate nel contesto dell'avventura: non vi aspettate quindi grandi effetti speciali o filmati ad effetto.

Hollywood Monsters mostra due facce per quanto riguarda la localizzazione e l'aspetto sonoro in generale: le musiche di sottofondo sono carine e convincenti e costituiscono un piacevole accompagnamento (particolarmente azzeccato il tema iniziale), ben adattandosi alla locazione visitata (musica scozzese, egizia ecc.). Anche il doppiaggio, effettuato dalla onnipresente JingleBell, è di buon livello, con dei picchi (le voci di alcuni mostri e di Ron Ashman) e dei momenti meno belli. L'altra faccia della medaglia è l'orribile, addirittura disastrosa localizzazione dallo spagnolo di alcune delle parti scritte: agli innumerevoli errori nei sottotitoli dei dialoghi o nei menù, si aggiungono frasi senza senso (evidentemente perse dalla traduzione) e delle sviste imperdonabili nella segnalazione degli hotspots (si ricordi l'"andare a camino" per indicare la possibilità di intraprendere un sentiero... senza parole) che dimostrano come il prodotto non sia stato affatto testato al momento della sua uscita.

Per quanto riguarda i suoni di sottofondo, io non ne ho sentiti molti, se si esclude il suono che accompagna l'azione di raccogliere un oggetto: tutto è coperto dalla musica. Inoltre c'è qualche problema di volume; si possono regolare quelli relativi alle voci, alla musica ecc. ma il problema persiste in quanto Ron parla spesso ad un volume molto più basso di quello dei suoi interlocutori.

Insomma in questo aspetto del gioco gli innegabili pregi vengono minati da alcuni gravi difetti.

Hollywood Monsters utilizza come detto una visuale in terza persona in un mondo completamente 2D. Il gioco è un tipico punta e clicca, dotato di un'interfaccia a verbi di LucasArtsiana (concedetemi il termine) memoria. Spostandoci in basso con il mouse, infatti, potremo visualizzare una serie di verbi (Guardare, Parlare, Prendere, ecc.) da selezionare oltre al nostro fedelissimo inventario. E di quest'inventario avremo decisamente bisogno! Decine e decine di oggetti lo popoleranno fin dalle prime battute del gioco, e noi dovremo sbizzarrirci a creare strane combinazioni tra i vari items che saremo costretti ad utilizzare in modi francamente assurdi con l'ambiente circostante. Eh si, gli enigmi inventory-based di questo gioco sono particolarmente complessi perché... sono TOTALMENTE illogici e senza senso!!! Spesso bisognerà compiere delle azioni assolutamente immotivate perché il nostro personaggio non ci darà nessun indizio su cosa fare. Mi spiegherò meglio con un esempio: ad un certo punto del gioco dovrete raccogliere un "liquido" da terra: qualunque recipiente andrà bene, vi direte voi... Eh no, perché dovrete attendere di avere in inventario quel particolare oggetto deciso dagli sviluppatori per compiere quella determinata azione: elevate alla potenza quest'episodio è avrete un'idea vaga della frustrazione a cui porta il gioco (vabbè, diamo una sbirciata alla soluzione). Ma fosse tutto qui! Invece, i problemi continuano. Ci sono alcune situazioni francamente allucinante in cui dovrete ripetere le azioni fino anche a 5 volte prima di raggiungere un risultato... Con quale criterio? Ovviamente nessuno... (risultato: altra occhiata alla soluzione).

Buona l'interazione con l'ambiente, con un buon numero di oggetti da esaminare e con commenti spesso divertenti di Ron (che tende però a ripetersi un po' troppo ogni tanto).

Un altro aspetto che infastidisce è sicuramente quello del pixel-hunting: in alcuni casi è utilizzato normalmente e con un po' di ricerca si viene a capo del problema, in altri è difficilissimo individuare non solo gli oggetti da prendere, ma addirittura delle locazioni nuove da visitare! Eh si, alcuni passaggi sono così ben nascosti e così mal individuati che si correrà fatalmente il rischio di bloccarsi nuovamente (con annessa ennesima occhiata alla soluzione...).

Ma ci sarà, allora, qualche enigma che si salva? Indubbiamente si. Ci sono dei buoni puzzles qua e là nel gioco (tra cui alcuni di logica e di interazione davvero carini) nascosti all'interno dell'irrazionalità generale, ma questi vengono oscurati e cancellati dagli enormi difetti di questo aspetto del gameplay: insomma, finirete per ricorrere alla soluzione anche con quelli, disperati ed increduli nella possibilità di un enigma normale.

A margine si segnala la presenza della possibilità di skippare tutti i dialoghi e dell'utilizzo del tasto ESC per accelerare alcuni spostamenti.

Hollywood Monsters ha una longevità davvero alta, direi classificabile in 20-25 ore almeno, per i giocatori più bravi e qualcuna in più per i neofiti. C'è anche da dire che la lunghezza del gioco è pompata dalla artificiosità degli enigmi e da altri "trucchetti" come il pixel-hunting esasperato.

La FX Interactive ha a mio parere fatto un buon lavoro in questa ripubblicazione: a parte il prezzo molto basso (5 euro), ha eliminato qualche difetto della versione originale (primo fra tutti quello di non poter skippare le sequenze video) e aggiunto un bel manuale interattivo a corredo di quello cartaceo, quest'ultimo contenente solo poche informazioni fondamentali per poter giocare. All'interno del manuale elettronico, in formato PDF, è presente l'intera soluzione del gioco oltre a qualche utile consiglio (assolutamente necessari vista l'illogicità del gioco).

Concludendo, come poter giudicare questo Hollywood Monsters? E' un titolo decente, a mio parere, che ha delle ottime premesse ma cade su un aspetto fondamentale per un'avventura: gli enigmi. Troppo, decisamente troppo frustrante il gioco dei Pendulo, e questo oscura in parte quel che di buono c'era soprattutto per quanto riguarda la grafica e il sonoro (discreti) e la storia, originale e demenziale al punto giusto.

Consigliato a chi cerca la sfida di un'esperienza di gioco molto complicata (ma anche illogica) e a tutti coloro che credono che la demenzialità sia imprescindibile nel genere delle avventure grafiche. Gli altri ne possono anche fare a meno.

Il voto si assesta appena sotto la sufficienza.

 

Info Requisiti
Generale
Sviluppatore: Pendulo Studios
Data Rilascio: Q4 1997
Piattaforma: PC
Caratteristiche
Genere: Commedia/Horror
Grafica: 2D
Visuale: Terza Persona
Controllo: Mouse
Doppiaggio: Italiano
Sottotitoli: Italiano
Ricerche
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Requisiti minimi
OS: Windows 95/98
Processore: 75 Mhz
RAM: 16 MB
Scheda Video: SVGA 1 MB
Hard Disk: 14 MB
Supporto: 1 CD
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