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Recensione

Full Throttle

 

il nostro voto
73
il vostro voto (25 votanti)
82
In breve

Tutto filava liscio. Tu la tua moto e la strada. Spensierato e libero. Poi arriva questo tizio in giacca e cravatta, dice che ha un grosso affare per te e la tua banda. Ma quando riprendi i sensi, ti ritrovi con un bernoccolo in testa, la legge alle calcagna e un brutto presentimento che il peggio deve ancora arrivare. Pestato. Al verde. Incavolato. Non è la prima volta che Ben è stato raggirato. Ma questa volta è andata di mezzo la sua banda, la sua moto e sembra che non sia finito qui. Come andrà a finire dipende solo da te.

 

Recensione Completa del 16 Marzo 2005
Dopo il successo di Day of The Tentacle, dal genio creativo di Tim Schafer nasce una nuova avventura che richiama le atmosfere on the road di Easy Rider. Full Throttle è infatti ispirato proprio al mondo delle bande motociclistiche americane, i cosidetti choppers, con il loro stile di vita fuori da ogni regola convenzionale. Stavolta però, rispetto ai precedenti titoli della Lucas, si riscontrano delle significative differenze.

Anzitutto è quasi completamente assente quella divertente demenzialità che ha reso celebri molti personaggi lucasiani del passato, da Guybrush al Dottor Fred. Se con Sam & Max: Hit the Road quest'aspetto aveva raggiunto il suo apice, in Full Throttle viene ridotto all'osso. Ma i cambiamenti non si limitano a questo: Schafer e colleghi hanno voluto aggiungere anche una inusuale dose di violenza e cinismo che accompagna i personaggi e le situazioni durante tutto il corso del gioco. Molte sono, per esempio, le morti spietate a cui dovremmo assistere man mano che ci avvicineremo alla fine della storia.
Ecco perché "Full Throttle" si presenta come una vera e propria avventura "sperimentale" sia nel soggetto (è probabilmente la prima road adventure mai realizzata) sia nello sviluppo.

Come accennato, la storia è ambientata nel deserto americano, in un futuro non molto lontano, dove loschi motociclisti scorrazzano per lunghe e isolate strade asfaltate in perenne cerca di risse e guai.
Il protagonista, Ben, è il capo di una road-gang, i Polecat, mentre il cattivone di turno è un certo Adrian Ripburger, vicepresidente di una multinazionale produttrice di motociclette, la Corley Motors. Per prendere in pugno le redini della società, Ripburger uccide brutalmente il presidente della Corley e poi incolpa Ben e i suoi compagni dell'accaduto. Pedinato costantemente dalle forze dell'ordine, il nostro eroe dovrà darsi molto da fare per dimostrare la propria innocenza, scarcerare i Polecat e dare una giusta lezione allo spietato azionista.

Il protagonista del gioco, Ben, presenta i caratteri tipici del bullo da strada: usa un linguaggio da duro, sfonda le porte a calci e stende i rivali con bastoni, catene e anche motoseghe! Insomma, un tipetto che non disdegna le maniere forti pur di farsi rispettare e che non si tira indietro neanche quando si tratta di porre fine a delle vite malvagie! Salta subito all'occhio, insomma, la svolta rispetto alla linea seguita con i personaggi delle precedenti avventure della Lucas.
É difficile dire quali effetti questo cambiamento possa aver provocato nel pubblico, ma su una cosa siamo tutti d'accordo: nel cuore degli appassionati c'è molto più spazio per il timido e imbranato Guybrush Threepwood che non per il "duro ma in fondo buono" Ben dei Polecat.
La parte più creativa del gioco comunque è rappresentata dalle varie comunità motorizzate che popolano questo scenario desertico e con il quale il nostro Ben avrà a che fare, nel bene e nel male. Ci sono i rozzi Rottwheelers, tutti muscoli e poco cervello; i Cavefish, che vivono al buio e girano con degli occhiali protettivi su delle futuristiche moto gialle; i Volturne, che applicano acceleratori a combustibile solido sui loro veicoli per farli andare a velocità elevatissime.
Ogni banda ha le proprie caratteristiche e la propria filosofia. Pensate che i Polecat hanno addirittura una sorta di guru spirituale, tale Padre Torsio, che tra l'altro ci darà utilissimi consigli per andare avanti nel gioco.

La grafica è senza dubbio uno dei punti forti del gioco e rende questo gioco uno dei più spettacolari della Lucas. La combinazione di 2D e 3D è infatti egregiamente realizzata e c'è una grande ricchezza di animazioni che rendono le cutscenes spettacolari e di alta qualità.
La fase finale in particolare è un mix dinamico di animazioni dove bisognerà risolvere i vari enigmi nella maniera più celere possibile. La stretta correlazione tra scelte da effettuare e animazioni è sicuramente una bella innovazione.

La colonna sonora del gioco è invece stata affidata ad un vero gruppo hard rock, gli sconosciuti The Gone Jackal! Le musiche rockeggianti di questa band si adattano bene all'atmosfera dell'avventura: riff pesanti di chitarre elettriche tendenti al metal accompagnano i momenti in cui il nostro eroe attraversa le autostrade ingaggiando duelli di ogni tipo, mentre melodie più soft vengono suonate nei momenti di calma del gioco. I The Gone Jackal probabilmente non vinceranno mai un Grammy, ma senza le loro musiche Full Throttle avrebbe sicuramente qualcosa in meno!
Per quanto riguarda la localizzazione italiana, questa è completa e ben realizzata, anche per quanto riguarda le voci (il gioco è su Cd-Rom), doppiate a dovere.

Full throttle è una classica avventura punta-e-clicca in terza persona arricchita con delle sequenze arcade. Purtroppo queste sequenze hanno il difetto di essere troppo lunghe e monotone: la parte degli scontri motociclistici lungo la Old Mine Road già risulta essere tollerabile, ma la sequenza dell'auto-scontro è troppo macchinosa e finisce per portare alla frustrazione il giocatore.
L'interfaccia di gioco è simile a quella che poi verrà implementata nel terzo episodio di Monkey Island, solo che al posto della moneta caraibica avremo un tatuaggio infuocato raffigurante un teschio. C'è una novità però che limita fortemente le possibilità di interazione con il gioco: non è più possibile infatti combinare tra loro gli oggetti che compaiono nell'inventario.
Gli enigmi del gioco sono pochini e anche abbastanza semplici da risolvere ma hanno il pregio di conservare la tradizionale imprevedibilità dei giochi Lucas.

Se andiamo oltre l'aspetto della spettacolarità, questa road adventure non è una delle migliori produzioni in circolazione. Come detto, gli enigmi avrebbero potuto essere sviluppati meglio e la parte arcade finisce per appesantire un po' il tutto. Eppure anche Ben e compagni, al pari di Monkey Island, riescono a coinvolgerci in maniera così intensa da farci essere un po' più tolleranti su tutto il resto. Questo dimostra quindi che una buona trama e dei personaggi coinvolgenti sono alla fine elementi determinanti per la riuscita di una buona avventura. E i ragazzi della "vecchia scuola" LucasArts, fin dai tempi di Maniac Mansion, hanno sempre dimostrato di averlo capito bene!

 

Info Requisiti
Generale
Sviluppatore: Lucas Arts
Distributore: CTO
Data Rilascio: 20/04/1995
Piattaforma: PC
Caratteristiche
Genere: Avventura
Grafica: 2D
Visuale: Terza Persona
Controllo: Mouse
Doppiaggio: Italiano
Sottotitoli: Italiano
Ricerche
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Requisiti minimi
OS: Windows 95/98; DOS
Processore: 486/66 Mhz
RAM: 8 MB
Scheda Video: VGA
Hard Disk: 30 MB
Supporto: 1 CD
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