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Recensione

Decay – The Mare

di Simone Iacovino  

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In breve

In quest'avventura vestirete i panni di Sam, un tossicodipendente che finisce in un istituto di recupero denominato "Reaching Dreams", nella speranza di risolvere i suoi problemi di droga e ripulire la sua miserabile vita. Ma durante la prima notte qualcosa va storto e si ritrova incastrato in in un incubo apparentemente senza fine...

 

Recensione Completa del 03 Marzo 2015
Le mura attorno a voi si allungano spettrali e, mentre l'angoscia vi assale, scoprite di non essere soli dentro questo labirinto. Qualcosa vi insegue, o forse siete voi che inseguite qualcuno. L'unica cosa che potete fare è andare avanti, cercando di distinguere la realtà dall'incubo... questo, o premere ripetutamente il pulsante degli aiuti.

Sviluppato dalla svedese Shining Gate Software, Decay: The Mare è il seguito spirituale di Decay, una serie horror punta e clicca rilasciata per Xbox live nel 2011. Restando fedeli al concept originale, The Mare conserva il gameplay in prima persona, portando però numerosi miglioramenti sia a livello di trama che di grafica che di costruzione degli ambienti.

La trama è tra i punti di forza del titolo. Sam è un tossicodipendente, ricoverato al centro di recupero “Reaching dreams” per dare una svolta alla sua vita e ricominciare da capo. Durante la notte, tuttavia, le ombre sembrano farsi più lunghe e ogni scricchiolio si trasforma in un lugubre rumore: Sam scivola così sempre di più in incubi spaventosi e apparentemente senza via d'uscita.

L'intreccio, celato al giocatore nelle prime fasi del gioco, si evolve grazie a dei ritagli di giornale che Sam trova durante questi incubi che deformano le sue percezioni, trascinandolo in stanze labirintiche ricche di puzzle e indovinelli. La vera risoluzione, tuttavia, la si avrà solo con il finale, che unirà tutti i puntini e svelerà il segreto dietro l'istituto dove Sam è ricoverato; sebbene controverso in molti punti e incapace di sciogliere tutti i dubbi, il risultato risulta comunque efficace, a patto che il giocatore abbia la pazienza di aspettare e di vivere un inizio di gioco apparentemente fine a se stesso.

Le atmosfere e le ambientazioni sono inquietanti al punto giusto, tuttavia bisogna ammettere che gli amanti dell'horror non troveranno in questo titolo quello che cercano: le apparizioni da defibrillatore ci sono ma si contano sulla punta delle dita, e perlopiù risultano abbastanza scontate e prevedibili. Inoltre, essendo un'avventura grafica, la sensazione di ansia sarà sempre e solo simulata, senza un reale pericolo ad attendervi dietro l'angolo.

La grafica, molto simile a mio modesto parere a quella della serie Penumbra, fa il suo sporco lavoro, dissimulando la sensazione di piattezza che i titoli punta e clicca in prima persona spesso danno; luci e ombre si combinano sapientemente per creare le giuste ambientazioni e le varie animazioni completano egregiamente il quadro.

Per essere un gioco a schermate statiche, il gameplay è piuttosto dinamico: dovremo infatti “muoverci” spesso cliccando sulle varie direzioni per raggiungere i nostri obiettivi, che spesso richiederanno il doversi voltare per assumere un diverso punto di vista. Un effetto che riesce in parte, ma che rende davvero snervante l'aggirarsi per le mappe dei vari capitoli. Queste, davvero eccessivamente lunghe e ricche di corridoi e porte, allungano inutilmente un brodo che non ne avrebbe avuto bisogno, tanto che durante la stesura della soluzione al titolo, ci è sembrato di essere dei navigatori satellitari. Infine segnaliamo con fastidio che, diverse volte, ci siamo trovati bloccati in una stanza perché impossibilitati a selezionare la botola o la cassa di turno, per poi scoprire che il cursore si attivava se selezionati da un altra angolatura.

A salvare la situazione c'è la complessità dei vari enigmi, piacevoli e stimolanti, non impossibili ma nemmeno così scontati da farceli mal sopportare; andrà usata molto la logica e andranno ricercati indizi in tutta la mappa, oltre che a raccogliere tutti gli oggetti che potrebbero esserci utili, come ad esempio la sempreverde torcia o una VHS.

Il gioco prevede anche un utile funzione di suggerimento che non risolve mai gli enigmi in automatico, ma che spesso e volentieri indirizza sui giusti binari nel caso il giocatore stia andando insistentemente nella direzione sbagliata. L'importante è non abusarne, perché si rovinerebbe completamente l'esperienza di gioco.

In conclusione indichiamo che ogni capitolo aggiunge anche delle funzioni extra al gameplay, come l'uso della macchina fotografica per svelare alcuni indovinelli, evitando quindi che il tutto diventi monotono e stantio.

In definitiva, Decay: The Mare inizia un po' zoppicando per la confusione della trama, ma vince ampiamente sul lungo periodo sciogliendo quasi tutte le nostre perplessità iniziali. Un'ottima grafica e un buon comparto audio giocano un ruolo fondamentale, creando un ottima cornice a un gameplay in parte intuitivo, in parte fin troppo labirintico. Per gli amanti del genere, saprà sicuramente regalare 3 – 4 ore di intrattenimento.

 

Info Requisiti
Generale
Sviluppatore: Shining Gate Software
Publisher: Daedalic Entertainment
Data Rilascio: 13/02/2015
Piattaforma: Linux, MAC, PC
Caratteristiche
Genere: Survival Horror
Grafica: 3D
Doppiaggio: Inglese
Sottotitoli: Multilingua (italiano incluso)
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