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Recensione

Beyond: Two Souls

di Mattia Seppolini  

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In breve

Beyond: Two Souls è l'ultima creatura di David Cage, già autore di Fahrenheit e Heavy Rain. Questo innovativo action adventure racconterà la storia di una ragazza nell'arco di quindici anni di vita, concentrandosi in maniera particolare sul suo rapporto con l'aldilà. La protagonista, Jodie Holmes, ha le fattezze e la voce dell'attrice Ellen Page.

 

Recensione Completa del 09 Dicembre 2013
Nel mondo dei videogiochi, con il passare degli anni ed in particolare nelle grandi produzioni, si è perso in parte quel taglio autoriale tipico degli albori; pochi sono i game designer il cui nome rimane in primo piano nello sviluppo di un progetto. David Cage è sicuramente uno di questi.

Fin dai tempi di Fahrenheit il game designer francese ha cercato infatti di proporre una visione molto personale del media, legandolo profondamente al mondo cinematografico e ponendo un forte accento sul lato emozionale dell’esperienza videoludica. Da questo punto di vista Beyond: Two Souls è stata probabilmente la sua opera più ambiziosa e, forse, anche la più attesa, grazie alla partecipazione di due attori di assoluto valore come Ellen Page e Willem Dafoe che hanno prestato i loro volti al gioco.

Parliamo quindi di un progetto di alto profilo, ma allo stesso tempo di un titolo controverso che non ha mancato di dividere critica e pubblico; per questo motivo vi invito a non soffermarvi troppo sul numero che vedete in testa alla recensione, nella considerazione che Beyond è un’esperienza quanto mai soggettiva che potrete indipendentemente amare o odiare: leggere per intero questa recensione è l’unica strada per capire se la fatica di Cage rientra nelle vostre corde.

In Beyond Cage racconta una storia, o meglio, la vita di Jodie Holmes (interpretata da Ellen Page), una ragazza venuta al mondo con un dono, un legame speciale con un’entità ultraterrena di nome Aiden. Si tratta di un legame forte, addirittura fisico, con una sorta di cordone ombelicale che li unisce ed impedisce ad Aiden di allontanarsi.

Aiden è a tutti gli effetti un’estensione di Jodie e, allo stesso tempo, un’entità con una coscienza propria, a volte protettiva, a volte possessiva, e questo ha ovviamente un forte impatto sulla vita di Jodie. Fin da piccola viene infatti affidata ad una struttura specializzata nello studio del paranormale sotto la protezione del professor Nathan Dawkins, interpretato da Willem Dafoe, con lo scopo di comprendere la natura di questo legame ed essere poi essere reclutata dalla CIA allo scopo di sfruttarne il potere.

La trama viene raccontata attraverso diversi capitoli, quasi mai seguendo la vera successione temporale degli eventi, ma mostrando diverse fasi della vita di Jodie: da bambina a donna, da adolescente a soldato, vi troverete a ricostruire pezzo dopo pezzo il mosaico della sua esistenza. Nonostante all'inizio ci si possa ritrovare un po’ spaesati davanti a situazioni sempre differenti, via via che si prosegue tutto va ad incastrarsi nel migliore dei modi, dando forma ad una trama che, seppur con qualche momento meno riuscito, risulta di alta qualità e in grado di appassionare ed emozionare.

C’è tuttavia un limite, derivato principalmente dall'architettura narrativa adottata. Come in altri titoli di Quantic Dream o in altri giochi aventi una struttura simile (ad esempio il recente The Walking Dead), il giocatore è infatti chiamato a prendere parte in maniera attiva con le sue decisioni al dipanarsi della storia, ma questo implica che sia anche necessario immedesimarsi completamente per poi agire con cognizione di causa.

In Beyond purtroppo la presenza di un numero così elevato di salti temporali e l’alternarsi di situazioni così diverse tra loro impedisce però di specchiarsi completamente in Jodie: spesso non si ha la precisa conoscenza delle situazioni e delle motivazioni che hanno portato la ragazza a quel punto della sua vita, facendo così perdere efficacia ad una eventuale scelta che ci viene chiesto di fare. Ad esempio in una particolare sequenza ho avuto la possibilità di compiere un’azione decisamente forte ma, in quel momento, non sapevo ancora quali erano gli eventi scatenanti che avevano portato la protagonista in quel punto. Solo proseguendo ho compreso le vere motivazioni sottostanti e queste rivelazioni davano un peso decisamente diverso a quel gesto e, di conseguenza, alla scelta che avrei dovuto prendere.

L’impressione è che una struttura di questo tipo si sarebbe adattata meglio ad un film vero e proprio, dove si è per forza di cose utenti passivi, mentre all'interno di un videogioco tale meccanismo non riesce a rendere al massimo delle sue potenzialità.

Tuttavia il legame di Beyond con il mondo del cinema non si ferma alla struttura temporale, ma va a toccare tutti gli aspetti che compongono il gioco; Quantic Dream ha cercato infatti di rendere il più possibile fluida l’esperienza di gioco, riducendo al minimo l’interfaccia e qualunque elemento esterno (troveremo solo dei puntini bianchi ad indicare gli oggetti con cui si può interagire). Se da una parte questo aiuta l’immersione, dall'altra ha portato ad un’ulteriore semplificazione delle meccaniche di gioco: l’esperienza è infatti in gran parte lineare e nei panni di Jodie la strada da seguire sarà (quasi sempre) ben chiara, con poche possibilità di interazione con l’ambiente circostante.

Come da tradizione tornano poi i Quick Time Event, con lo scopo di rendere interattive alcune delle sequenze del gioco; anche in questo caso le meccaniche sono state ridotte all’osso, con combinazioni mai troppo difficili e l’impossibilità di arrivare ad un game over prematuro. Tuttavia va anche detto che in alcuni casi si è cercato di variare la formula per donare concretezza al gameplay; troviamo ad esempio i combattimenti a mani nude, legati sempre al concetto di QTE dove non troveremo alcuna indicazione diretta a schermo su come agire ma, a seconda dei movimenti dei personaggi, bisognerà intuire le loro mosse e muovere lo stick analogico destro di conseguenza.

Sono state poi introdotte anche alcune sequenze stealth dove dovremo spostarci tra vari punti della mappa cercando di passare inosservati, muovendoci tra varie coperture e, all'occorrenza, colpendo i nemici che bloccano la strada.

Entrambe le casistiche finiscono però per risultare abbastanza lineari dopo i primi minuti di apprendimento, ponendosi solo come buoni diversivi non in grado di aggiungere grande profondità al gameplay.

Ultime, ma non per importanza, sono infine le sequenze in cui sarà possibile prendere il controllo di Aiden. Nei suoi panni potremo muoverci a 360 gradi negli ambienti, entro gli ovvi limiti del legame con Jodie, ed interagire con oggetti o persone per prenderne il controllo o addirittura ucciderle. Queste sono sicuramente le fasi che più si avvicinano all’offrire un gameplay di stampo classico, dando al contempo un minimo di libertà e la possibilità di esplorare le locazioni alla ricerca di indizi su come agire. Purtroppo anche in questo caso si tratta di situazioni abbastanza limitate che servono più a farci vedere il mondo da un punto di vista differente che a proporre qualcosa a livello ludico.

Per chiudere, è doverosa una piccola parentesi sul fronte grafico; Cage si è avvalso del supporto di due grandissimi attori, Ellen Page e Willem Dafoe, che hanno prestato, grazie a sessioni di motion capturing, il loro volto e le loro espressioni al gioco. Ci troviamo di frone alla migliore interpretazione digitale mai realizzata fino ad ora, che riesce più di una volta a lasciare a bocca aperta per la cura e la qualità delle recitazioni e della loro trasposizione su schermo.
Tutto questo è stato possibile grazie all’ottimo lavoro fatto da Quantic Dream: lo studio è infatti riuscito a sfruttare al massimo le potenzialità di PS3,dando vita ad un mondo vivo e credibile, nei personaggi e nelle ambientazioni. I volti sono ovviamente la parte a cui è stata dedicata più attenzione, dovendo rappresentare una grandissima varietà di emozioni vissute dai personaggi, ma anche tutto ciò che funge da contorno è stato reso in maniera eccellente.
Ottimo anche il lavoro fatto con l’audio, con un doppiaggio italiano molto buono con voci azzeccate e ben recitate, e delle musiche di alta qualità, diretta produzione di un mostro sacro come Hans Zimmer.

L’ultima fatica di David Cage è senza dubbio un’opera controversa: vicina al mondo del cinema, faticherà a trovare il consenso di chi reputa indispensabile una certa profondità a livello di gameplay; alcune scelte poi, in particolare nella prima parte dell’avventura, potrebbero far dubitare anche chi è più propenso a questo tipo di esperienza.
D’altra parte una volta arrivati ai titoli di coda sarà veramente facile sentirsi soddisfatti dell’esperienza vissuta, un’esperienza che riesce indubbiamente a presentare una storia affascinante ed emozionante, con una stupenda protagonista che da quel qualcosa in più che proietta il videogioco in una nuova dimensione.
Un’esperienza che, nel complesso, vale la pena di provare, con la coscienza di trovarsi davanti un titolo molto particolare.

 

Info Requisiti
Generale
Sviluppatore: Quantic Dream
Publisher: Sony Computer Entertainment
Data Rilascio: 09/10/2013
Piattaforma: PC, PS3, PS4
Caratteristiche
Genere: Action-Adventure
Grafica: 3D
Visuale: Terza Persona
Controllo: Joypad
Doppiaggio: Inglese e Italiano
Sottotitoli: Italiano
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