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Recensione

Bad Mojo Redux

di Ivan Vailati  

il nostro voto
90
il vostro voto (1 votanti)
85
In breve

La storia comincia in una sera nebbiosa. Il filmato introduttivo mostra il vostro alter ego, Roger Sams, entomologo, in una stanza di un motel alle prese con i preparativi per un viaggio. Fino a qua tutto normale, se non fosse che il nostro protagonista a quanto pare è riuscito a rubare una valigia piena di soldi e sta per darsela a gambe all’estero. Questo fino a quando, cercando in un cassetto, non trova un vecchio orologio della defunta madre che per uno strano sortilegio trasmuta la sua coscienza ed il suo spirito all’interno del corpo di uno scarafaggio! Ebbene si, proprio in uno di quegli insetti che tanto ha studiato nella sua vita e nel suo lavoro.

 

Recensione Completa del 25 Agosto 2005
Bad Mojo è una delle avventure più originali e particolari che abbia mai giocato. Uscito nel lontano 1996 grazie alla Pulse Entertainment e distribuito dalla Acclaim, questo prodotto è riuscito a calamitare l’attenzione del pubblico ed ottenere un giudizio positivo della critica. Ora a distanza di 7 anni (la versione riveduta risale al 2003) Alex Louie ed il suo team si sono dati da fare riprendendo in mano questo titolo ed adattandolo alle schede grafiche di nuova generazione ed ai sistemi operativi odierni. Saranno riusciti a fare un buon lavoro? Vediamo insieme.


La storia comincia in una sera nebbiosa. Il filmato introduttivo mostra il vostro alter ego, Roger Sams, entomologo, in una stanza di un motel alle prese con i preparativi per un viaggio. Fino a qua tutto normale, se non fosse che il nostro protagonista a quanto pare è riuscito a rubare una valigia piena di soldi e sta per darsela a gambe all’estero. Questo fino a quando, cercando in un cassetto, non trova un vecchio orologio della defunta madre che per uno strano sortilegio trasmuta la sua coscienza ed il suo spirito all’interno del corpo di uno scarafaggio! Ebbene si, proprio in uno di quegli insetti che tanto ha studiato nella sua vita e nel suo lavoro.


La visuale di gioco è tipica delle avventure che andavano in voga in quel periodo (1996) e cioè in terza persona a schermate fisse. L’interfaccia è la vera innovazione di allora: niente inventario, niente cursore sullo schermo, tutto quello che dovete fare è usare i tasti freccia della vostra tastiera e muovere il vostro insetto nel piccolo universo che è stato creato apposta. Un concentrato di idee, originalità e inventiva da far impallidire le produzioni odierne.

Il menu di gioco è diviso in varie voci. Le classiche iniziare una partita, salvare, caricare o ritornare al gioco; le più informative come i credits, il trailer e gli aiuti per il gioco e le più utili come l’uscita dal gioco o le preferenze. In questo caso quest’ultime ci permettono di cambiare i vari parametri grafici, sonori e dei comandi di gioco.


La grafica è sicuramente migliorata in questa seconda edizione, anche se ovviamente non possiamo pretendere miracoli. Penso che comunque si sia fatto il possibile per permettere al gioco di rendere al massimo e comunque nonostante l’età non sfigura per niente. La risoluzione è impostata a 640x480 e non può essere cambiata. Per i filmati invece sono stati fatti passi da gigante e come nella prima edizione viene utilizzata la tecnologia quick time, ma questa volta in una versione più aggiornata (la versione 6.5) e più performante.


Il sonoro nel complesso non è male: il parlato è ottimo (in inglese ovviamente visto che questa nuova versione del gioco non è stata rilasciata in Italia), le musichette sono a volte noiose ed altre volte molto più veloci ed allegre mentre gli effetti ambientali di sottofondo sono eccellenti.


Gli enigmi ed il gameplay sono in assoluto il punto di forza del gioco. In realtà non sono poi molti, ma questi pochi sono qualcosa di veramente diverso, geniale e particolare. Fin dall’inizio potete cominciare a gironzolare nei panni dello scarafaggio ma, soprattutto, agire da scarafaggio, pensare da scarafaggio e ciò significa poter camminare sopra i muri ed in luoghi impossibili ed inaccessibili, intrufolarsi in varie fessure e poter spostare solo gli oggetti di piccole dimensioni come sigarette, oggetti rotondi ed altre minuterie. Potete quindi farvi un’idea della tipologia e dei metodi con cui dovrete affrontare i problemi e le varie situazioni. Un qualcosa di veramente atipico ma estremamente bello. Pensate che tornando indietro con la memoria di 9 anni non ho trovato nulla di altrettanto particolare.


La longevità è certamente il punto debole del gioco. Personalmente sono riuscito a concluderlo in 6-8 ore di gioco effettivo. C’è da dire che comunque le aree da esplorare sono molto ampie (cinque in tutto) e se non vi concentrate troppo sugli enigmi e vi godete appieno le chicche che sono state messe a disposizione dai programmatori, allungherete il divertimento di almeno 2 o 4 orette.


Cosa dire. Bad Mojo nonostante l’età si presenta indubbiamente come una delle migliori avventure di sempre: godibile, giocabile, divertente, originale, diverso e pieno di trovate geniali e estrose. Peccato solo per una longevità non certo eccelsa. A mio parere questo titolo rimane tra quelli che hanno contribuito a fare la storia delle avventure insieme ai vari Monkey Island, Kyrandia, Indy e Simon.

Fondamentale!

 

Info Requisiti
Generale
Sviluppatore: Pulse Entertainment
Data Rilascio: Q4 2003
Piattaforma: MAC, PC
Caratteristiche
Genere: Avventura/Mistero
Visuale: Soggettiva
Controllo: Mouse
Doppiaggio: Inglese
Sottotitoli: Inglese
Ricerche
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Requisiti minimi
OS: Windows 98/Me/2000/XP
Processore: 800 Mhz
RAM: 32 MB
Scheda Video: 4 MB
Hard Disk: 50 MB
Supporto: 1 CD
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