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Recensione

A Vampyre Story - Una storia di Vampiri

di Simonetta Terra  

il nostro voto
77
il vostro voto (18 votanti)
80
In breve

Da un team di sviluppo in parte composto da ex-membri della LucasArts capitanati da Bill Tiller, arriva questa nuova attesissima avventura grafica. Il gioco segue le vicende di una star dell'opera, Mona, rapita dal barone Von Kiefer e destinata a diventare lentamente una creatura della notte a causa dell'incantesimo del vampiro. Nel tentativo di fuggire dal castello gotico in cui è imprigionata, dovrà imparare a controllare i vampireschi poteri di cui è dotata: trasformarsi in pipistrello, ipnosi ecc. Compagno di viaggio di Mona è il fedele pipistrello Froderick.

 

Recensione Completa del 31 Luglio 2009
A Vampyre Story ha rappresentato senza dubbio uno dei giochi più attesi degli ultimi anni, da quando cioè venne annunciato nel lontano 2004, quale opera prima di Autumn Moon Entertainment, software house fondata proprio nello stesso anno da Bill Tiller e da numerosi altri ex-membri della LucasArts, con il precipuo scopo di produrre questa avventura. Ora invece Autumn Moon Entertainment ha in cantiere addirittura una trilogia su AVS, anche se al momento è alla ricerca di un publisher per il secondo capitolo essendosi ritirata dal progetto Crimson Cow, publisher che invece ha già trovato (niente meno che DTP) per l’altra avventura in via di sviluppo ossia Ghost Pirates of Vooju Island.
A Vampyre Story è già uscito l’anno scorso in molti paesi europei e giunge finalmente (purtroppo con il solito “nostro” cronico ritardo) anche in Italia grazie a Multiplayer.it Edizioni. Premetto di averlo già giocato l’anno scorso in lingua inglese, ma ovviamente aspettavo di mettere le mani sulla versione italiana sottotitolata per recensirlo. Vediamo com’è andata.

Innanzitutto, l’ambientazione, la storia ed i personaggi sono molto ben riusciti.
Ci troviamo nel 1895 in Draxsilvanya. Mona de Lafitte, è una giovane studentessa parigina di canto lirico, di cui si invaghisce perdutamente un vampiro senza scrupoli, il barone Shrowdy Von Kieffer. Il barone, sempre più ossessionato dalla giovane, decide di rapire Mona strappandola così dai suoi sogni di diventare una cantante lirica dell’Opera di Parigi per confinarla nel suo castello in Draxsylvania. Mona cercherà quindi di fuggire dal castello per far ritorno a Parigi, scoprendo ben presto che il barone non solo l’ha rapita, ma l’ha pure uccisa e condannata allo status di vampira. Nel corso dell’avventura Mona faticherà ad accettare la sua nuova condizione, ma facendo di necessità virtù, determinata ad ogni costo a tornare in Francia, ben presto imparerà ad utilizzare all’occorrenza i suoi nuovi poteri di vampira. Ad accompagnarla nelle sue peripezie ci sarà il suo fidato amico e consigliere Froderick, una sorta di grillo parlante, ma con le fattezze di un pipistrello. Con lei condivide tutto, compresa la sorte della forzata permanenza nel castello del barone. Aiuterà Mona a fuggire e le insegnerà ad utilizzare i suoi nuovi poteri. Proprio grazie a lui, Mona diventerà infatti consapevole della sua nuova condizione. Froderick non è quindi un comune pipistrello, perché oltre a saper parlare, innesca continue sagaci e sarcastiche conversazioni sia con Mona che con ogni personaggio che i due inseparabili amici incontreranno. Tra le figure negative dell’avventura spicca invece il barone Shrowdy Von Kiefer, erede dell’antica dinastia Von Kiefer, nonché spietato vampiro che – come detto - ossessionato da Mona, dopo averla uccisa e vampirizzata, la condannerà a vivere nella solitudine del suo castello, nel cuore della desolata e spettrale Draxsylvania. La sua totale mancanza di umanità lo porterà a non rivelare mai a Mona la sua trasformazione in vampiro.
Accanto ai tre personaggi principali, gli sviluppatori hanno creato tutta una serie di personaggi secondari, tra cui – senza spoilerare troppo – dei ratti che parlano in siciliano nello stile del padrino, una fontana parlante, una Vergine di Norimberga che si chiama Barbara, Edgar, un corvo che vive nella torretta (che fa il bucato ma che ama anche tenersi aggiornato leggendo i quotidiani locali); od ancora, Madame Strigoi, la zingara con la sfera di cristallo che vive in un carrozzone (e che tanto ricorda la Voodoo Lady di Monkey Island) e tutta una serie di altri personaggi ottimamente caratterizzati che incontrerete nella Vlad’s Landing. Ogni singolo personaggio, statene certi, entrerà per sempre nel vostro immaginario.

Anche le ambientazioni sono notevoli, evocative e liriche, centrando perfettamente l’obiettivo di farci immergere completamente nell’atmosfera vampiresca delle terre di Dracula, con i colori tipici di cui le opere di Tiller sono da sempre intrise, che vanno dal rosso al blu al verde, a seconda di quello che l’Autore vuole trasmetterci. Le locazioni insomma trasmetteranno sempre al giocatore delle emozioni, tant’è che ancor prima di pensare alle azioni che si dovranno compiere, si verrà subito attratti dai colori dello schermo, ogni volta che si cambierà locazione. Pur avendo poi Tiller dovuto abbandonare il 2D, mantenuto solo per i fondali disegnati a mano (ottimi infatti), ha dovuto ricorrere al 3D per i personaggi e le animazioni, incappando però in una serie di bug (dipendenti soprattutto dalla lunga gestazione del titolo), ma il risultato è comunque molto buono ed ogni locazione si caratterizza e distingue dalle altre per colori ed intensità, risultando ogni volta originale. In più, l’avventura risulta di fatto suddivisa in due parti, quella all’interno del castello e quella nella Vlad’s Landing (a sua volta suddivisa in ulteriori locations), e lo stacco tra le due parti si noterà proprio dalle stesse locazioni. Tuttavia, trattandosi di un titolo concepito nel lontano 2004, che non si vergogna di strizzare l’occhio al passato, non mancano – come detto - taluni bug grafici, soprattutto quando si osservano da vicino alcuni oggetti, e la stessa Mona risulterà non ben integrata con i fondali, ma sono aspetti che, trattandosi di un’opera prima dal parto lungo e travagliato, ben si possono perdonare. Se magari Tiller avesse usufruito di un engine proprietario anche questi difetti si sarebbero potuti evitare.

Per quanto concerne gli enigmi, va subito detto che essi risultano dipendenti dalla particolare interfaccia ed inventario concepiti appositamente per rispondere alle caratteristiche dei due protagonisti che spesso agiscono in collaborazione. L’interfaccia è chiaramente “figlia” di Monkey Island 3: per interagire con gli oggetti dovrete cliccare sull’oggetto utilizzando il tasto sx del mouse. Apparirà una sorta di croce con quattro icone sulle punte ad indicare le attività che potrete compiere: con quella in alto (a forma di pipistrello) potrete VOLARE; con quella di sinistra (a forma di bocca) potrete PARLARE; con quella di destra (a forma di mano) potrete USARE o RACCOGLIERE gli oggetti; con quella in basso (a forma di occhio) potrete OSSERVARE.
Per accedere poi all’inventario basterà cliccare sul tasto dx del mouse. Vi apparirà una bara con all’interno gli oggetti che raccoglierete man a mano. Per interagire con gli oggetti in inventario dovrete utilizzare lo stesso metodo appena descritto. All’inizio del gioco vi troverete solo Froderick, dal momento che in talune situazioni dovrete servirvi anche di lui. Inoltre, alcuni oggetti appariranno in trasparenza (una sorta di inventario delle idee), perché Mona li raccoglierà solo quando dovrà effettivamente utilizzarli. Tutto ciò ha consentito di realizzare un insieme di enigmi anche di media difficoltà, per i risolvere i quali dovrete fare sempre ricorso al ragionamento ed alla materia grigia – il che è una cosa piuttosto rara di questi tempi –, ma sempre con un’ottica particolare ossia siete una vampira e potete contare anche sull’aiuto di un pipistrello. Talvolta gli enigmi potrebbero infatti risultare un po’ astrusi se si abbandona questo punto di vista, ma nella maggior parte dei casi riuscirete sempre a cavarvela.

Se la grafica, pur non esente da difetti, ci ha piacevolmente impressionato nel complesso, anche il comparto sonoro, affidato a Macedo Camacho un compositore freelance (Sacred 2) - non essendo Autumn Moon riuscita ad accaparrarsi la collaborazione del mitico Michael Land - risulta pienamente azzeccato ed adatto alle atmosfere vampiresche del titolo.
Il parlato inglese invece presenta luci ed ombre. Personalmente mi sono particolarmente piaciute le interpretazioni di Froderick e del Barone, mentre troppo stridula la voce di Mona, anche se poi alla fine ci si abitua.
Una nota dolente potrebbe essere invece data dall’eccessiva lunghezza dei dialoghi, che talora veramente sfiniscono anche il giocatore più motivato.
Per quanto concerne poi la traduzione dei sottotitoli in italiano - davvero una manna anche per chi mastica davvero bene l’inglese - bisogna dire che è veramente corretta ed ottima, attesa anche la complessità dei testi, localizzazione che consentirà al giocatore nostrano (laddove sopravviva alla lunghezza dei dialoghi…) di comprendere ogni sfumatura della trama e dei personaggi ed anche le sagaci battute, di cui il gioco è pieno zeppo! Inoltre, altra nota positiva, rispetto alla versione originale inglese, anche le cut-scenes sono state interamente tradotte.
Prima di trarre le conclusioni su questa attesissima avventura, va detto che il giocatore potrebbe rimanere deluso dalla scarsa longevità del titolo perché, nonostante i lunghissimi dialoghi e gli enigmi talora di media difficoltà, potrebbe concluderlo in 10-12 ore al massimo. A ciò deve anche aggiungersi che il gioco non si conclude in realtà, rappresentando un trait d’union con il secondo annunciato capitolo.

Ci troviamo dunque di fronte ad un’avventura che indubbiamente emerge, pur con i suoi innegabili difetti, tra i titoli al momento in circolazione. Verrete infatti sicuramente ammaliati dalle vivide locazioni e dagli originalissimi personaggi, anche se l’intreccio narrativo non è certo dei più complessi, così come dalle musiche e dalle interpretazioni dei doppiattori (Mona a parte), dovendo comunque impegnarvi per portarlo a termine, grazie ad enigmi originali ed anche di media difficoltà.
Nel contempo tuttavia potrete rimanere delusi da taluni bug, sia grafici che di impostazione generale, dall’estenuante lunghezza dei dialoghi, dalla scarsa longevità del titolo e da un finale che fa restare con il fiato sospeso. Bisogna tuttavia far presente che questa prima e travagliata avventura di Bill Tiller presenta i citati difetti sicuramente a causa dell’inesperienza del team, all’epoca ancora poco organizzato, e di Bill in particolare, che in passato si era solo occupato di gestire il comparto grafico. Tenuto in debita considerazione tutto ciò, si tratta sicuramente di un’opera quasi pionieristica che fa ben sperare nelle future produzioni di cui si è detto all’inizio, tant’è che un colosso come DTP si è già riservato i diritti per la pubblicazione di Ghost Pirates of Vooju Island.
In ogni caso, si tratta di un’avventura che ogni avventuriero degno di questo nome non dovrebbe lasciarsi sfuggire, soprattutto se nostalgico delle AG del passato!

 

Info Requisiti
Generale
Sviluppatore: Autumn Moon Entertainment
Publisher: Crimson Cow
Distributore: Multiplayer.it Edizioni
Data Rilascio: 02/12/2008
Piattaforma: MAC, PC
Caratteristiche
Genere: Cartoon/Commedia
Grafica: 2.5D
Visuale: Terza Persona
Controllo: Mouse
Doppiaggio: Inglese
Sottotitoli: Italiano
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