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Recensione

Aura 2 - Gli Anelli Sacri

di Ivan Vailati  

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In breve

Fin dai tempi antichi, un clan di Guardiani ha protetto una collezione di anelli sacri che, se uniti a diversi manufatti nascosti, danno al possessore un potere infinito e l'immortalità. Quando un clan rivale, guidato da Durad, rende manifeste le sue intenzioni di ottenere questo potere per uno scopo malvagio, i Guardiani incaricano il loro allievo migliore di scoprire i manufatti e darli a Grifit, il grande maestro, insieme agli anelli. Il viaggio di Umang lo conduce al portale di un mondo sconosciuto persino ai potenti Guardiani.

 

Recensione Completa del 29 Aprile 2007
Pochi titoli possono vantarsi di aver creato una scuola: Myst è certamente uno di questi, nonostante gli ultimi episodi di questa fantastica saga non siano stati all’altezza dei primi tre. Molte avventure hanno cercato di raggiungere o almeno sfiorare lo stesso successo con alterne fortune e sfortune, uno di questi titoli è Aura - Mondi paralleli, uscito quasi 3 anni fa e che grazie ad una grafica accattivante, ad enigmi ottimamente congegnati e ad un discreto plot narrativo, ha riscosso un buon successo di vendita: era quindi logico aspettarsi un seguito, giusto?

Aura 2 - Gli Anelli Sacri giunge in Italia grazie agli sviluppatori della Streko-Graphics e alla distribuzione di Atari: siamo pronti a vestire di nuovo i panni di Umang. Infatti, in questo secondo episodio vestiremo nuovamente i panni dello stesso protagonista e proprio dal punto dove è terminato il precedente racconto. Facciamo un piccolo riassunto della vicenda: dopo varie peripezie e molti mondi esplorati avete finalmente recuperato il prezioso manufatto e siete in fuga da Durad, vostro acerrimo nemico. Finito il filmato iniziale sarete in un nuovo mondo: da questo momento le vostre priorità inizieranno a cambiare, capirete che continuare a fuggire non è la soluzione giusta, a volte attaccare è molto meglio che difendere. Quindi, ecco che vi troverete in viaggio per il palazzo delle ombre pronti a gridare vendetta.

Anche questa volta il fiore all’occhiello è certamente la parte tecnica, siamo a livelli di realismo assoluto: il motore che muove tutto il gioco è veramente ben ottimizzato e mescola in una sapiente mistura la grafica pre-renderizzata con effetti speciali molto immersivi: anche in questo caso i mondi da esplorare saranno molti e tutti ben caratterizzati. Avrete a che fare con una casa insetto, con la palude, il cimitero, la miniera, i cristalli, la valle di Manula e infine il mondo delle ombre: peccato che non si possa estendere il giudizio positivo per i personaggi, che vedrete immobili per la maggior parte delle volte e comunque abbastanza bruttini. I filmati sono veramente tanti e qualitativamente altalenanti, alcuni molto corti, per farvi vedere l’apertura di una porta o una piccola azione, altri lunghi per aiutarvi nel seguire la trama. Mi aspettavo meglio, ma diciamo che si assestano nella media. La risoluzione è fissa sulla 1024 x 768.

La schermata iniziale ci porterà direttamente in una stanza illuminata, a sinistra faranno capolino le voci con cui interagire: potete iniziare, continuare, salvare, caricare o uscire dal gioco, vedere i riconoscimenti, i filmati o entrare nelle poche opzioni a disposizione che sono l’attivazione dei sottotitoli o il volume degli effetti ambientali, della musica o del parlato. Una volta preso il comando di Umang ecco che si svela a voi l’interfaccia grafica che di nuovo non ha proprio niente rispetto alle avventure dello stesso genere: al centro avete il vostro cursore a forma di gioiello, quando questi passerà sopra una zona attiva si illuminerà di verde, questo vuol dire che potete interagire con quella zona o usarci sopra un oggetto. Tutto qua, come vedete è veramente semplificata al massimo: l’unica alternativa la avrete quando apparirà una freccia. In questo caso potete spostarvi nella direzione indicata.

Nella parte inferiore, premendo il tasto destro del mouse apparirà l’inventario dove potrete riporre tutti gli oggetti raccolti, che non avrete la possibilità di abbinare ma solo di poter esaminare passandoci sopra con il cursore: infatti sulla parte in alto a destra del monitor ci sarà una piccola immagine, per cui potete prendere e usare gli oggetti nelle tantissime locazioni. L'ultima informazione riguarda il taccuino posto a destra dell’inventario: all’interno di questi metterete in modo automatico i documenti e le informazioni più interessanti che troverete in giro e che vi possono aiutare ai fini della soluzione di Aura 2.

Come da tradizione, in questa tipologia di giochi il sonoro ricopre un ruolo primario per ricreare la giusta atmosfera, le 8 tracce audio sono di grande aiuto e gli effetti ambientali rendono tutto più magico e misterioso, il doppiaggio tutto in italiano mi è sembrato nella norma anche se non mi ha convinto pienamente: unica pecca del sonoro riguarda la casa insetto all’inizio, molto spesso mi è capitato di girovagare per la casa senza un minimo di musica o rumore, strano. Se avete giocato al primo Aura, certamente conoscerete già Umang, un protagonista abbastanza caratterizzato: non si può dire la stessa cosa per gli altri personaggi, purtroppo: ci avrete a che fare, ci parlerete, li aiuterete se necessario, ma alla fine non saprete molto più di loro. Era da tempo che non succedeva nelle avventure e certamente ne sono rimasto sorpreso: in Aura 2 si può morire, ebbene si, non ci saranno molte occasioni dove questo può succedere, ma può capitare. E' vero che queste situazioni sono abbastanza semplici da capire, se si ragiona di logica ci si può arrivare, vi invito quindi a salvare il gioco ogni tanto, se non volete riprendere da un punto troppo lontano.

Adesso arriviamo a uno dei punti più importanti di questa produzione: gli enigmi, mi sento di dividere il gioco in 3 sezioni distinte. L’inizio è esaltante, un'intera parte di gioco è dedicata alla casa insetto e alla sua attivazione, tutta la sezione sarà un enigma unico e ogni meccanismo è collegato all’altro proprio come lo erano i mondi di Myst. Una volta usciti dalla casa inizierà il vostro viaggio ed ecco che le difficoltà cambiano, oltre all’utilizzo degli oggetti e a qualche enigma fine a se stesso, per potere andare avanti, vi ritroverete a girovagare da un mondo all’altro, un andare avanti indietro molto fastidioso: anche se alcuni enigmi sono interessanti, altri si sono già visti e non vi diranno niente di nuovo. Ultima parte sarà quella del mondo delle ombre, le difficoltà saranno le stesse che ho appena descritto poco sopra, la cosa discutibile è stata le scelta degli sviluppatori di inserire una seconda storia a quella che già stiamo cercando di portare a termine, e che mi è sembrata una forzatura alla trama, come un'alternativa messa lì per allungare un poco la longevità che si assesta su almeno 12-15 ore.

Aura 2 è un buon titolo e un ottimo sequel, la grafica e l’accompagnamento sonoro sono di gran pregio e la trama nonostante la forzatura che ho descritto è intrigante e interessante al punto giusto. Un possibile difetto lo possiamo riscontrare in qualche enigma già visto in altre avventure in soggettiva: in generale la difficoltà si assesta sul livello medio e questo mi porta a consigliare il gioco a tutti gli avventurieri in modo indistinto. Se amate il genere non vi resta altro che scaraventarvi a occhi chiusi su Aura 2, non ne rimarrete delusi.

 

Info Requisiti
Generale
Sviluppatore: Streko-Graphics
Publisher: The Adventure Company
Distributore: Atari
Data Rilascio: Q2 2007
Piattaforma: PC
Caratteristiche
Genere: Avventura/Puzzle
Grafica: 3D
Visuale: Soggettiva
Controllo: Mouse
Doppiaggio: Italiano
Sottotitoli: Italiano
Ricerche
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Requisiti minimi
OS: Windows XP/Vista
Processore: 1,5 Ghz
RAM: 256 MB
Hard Disk: 3,5 GB
Supporto: 1 DVD
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