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Recensione

The Secret Of Atlantis - L'Eredità Sacra

 

il nostro voto
85
il vostro voto (6 votanti)
74
In breve

Quest'avventura vedrà il giocatore nei panni di Howard Brooks, un giovane ingegnere aeronautico che, rientrato a New York da una conferenza in Germania a bordo del suo Zeppelin Hindenburg, viene attaccato da un gruppo di malviventi. Brooks scopre che questi uomini stanno tramando alle sue spalle, perché sono convinti sia l'unico a poter risolvere il mistero di una civiltà dimenticata. Il giovane Brooks intraprende così un lungo viaggio che lo porterà a Macao, in India e Mesopotamia, e a New York.

 

Recensione Completa del 18 Novembre 2006
I prodotti che fanno parte di una saga riescono sempre in qualche modo a lasciare il segno. Ci sono infatti molte conferme a partire dalle più conosciute: Indiana Jones, Monkey Island, Broken Sword..etc.. La serie di Atlantis è iniziata nell'ormai lontano 1995 e da allora ha avuto molti sviluppi con quattro giochi dagli esiti alterni, fino ad arrivare ad oggi, nel 2006, con questo The Secret Of Atlantis: L'Eredità Sacra. Il tema del continente perduto ha sempre attratto, infatti, i videogiocatori e quindi ecco spiegato il successo della serie: c'è da dire che quest’ultimo episodio ha incontrato non poche difficoltà per trovare un finanziatore, ma alla fine la società francese Nobilis si è presa quest’impegno e finalmente il gioco è in tutti negozi per nostra delizia, grazie anche all’ormai famoso e tanto amato distributore italiano Blue Label Entertainment.

Premettendo che non avendo giocato alle avventure precedenti non potrò fare nessun paragone, iniziamo dalla trama del gioco che rispecchia un’ormai famosa e antica leggenda che ha ossessionato molti studiosi e ricercatori: Atlantide. Siamo negli anni ’30 e impersonerete Howard Brooks, un ingegnere aeronautico, che sta tornando dalla Germania dopo una conferenza. State viaggiando sul dirigibile da voi stessi progettato e siete tranquillamente seduto in poltrona a goderti il panorama. All’improvviso, però, verrete assaliti da due loschi figuri che vi tramortiscono; al vostro risveglio incomincerete a chiedervi il perché, cosa volevano, cosa cercavano. Mentre vi porrete queste domande noterete che il dirigibile è fermo e che non c’è più nessuno a bordo. Da questo punto inizia la vostra avventura. Per dare una risposta a questi misteri, inizierete ad esplorare il dirigibile per capire cosa è successo, ed incontrerete un personaggio che vi inizierà a spiegare alcune cose a proposito di vostro padre e di un certo Foster, un miliardario che vi protegge e che dovrete raggiungere a New York, in una vicenda che coinvolge la setta segreta dei Thulè e degli incredibili viaggi nelle più remote parti del pianeta: New York, Macao, India, Mesopotamia. Forse potrebbe sembrare una storia vecchia di secoli: scoprire Atlantide per carpirne i segreti e diventare ricchi… e da una parte è così, ed in fin dei conti il mistero di Atlantide è incredibilmente affascinante proprio per questo.

L’ambiente grafico in alta risoluzione è pregevole e si amalgama perfettamente con il luogo in cui vi trovate, ogni ambiente è graficamente impostato secondo le proprie caratteristiche: sul dirigibile tutto è messo al posto giusto, i colori sono vivaci e l’ordine delle cose regna sovrano. A New York e all’Empire State Building tutto è maestoso, i colori sono meno vivaci ma tutto è curato nei minimi particolari e vedrete addirittura degli oggetti, come mobili e quadri, riflessi sul pavimento per esaltarne la pulizia e la maestosità. A Macao ritorna la vivacità e la trasgressione ed infine in India e Mesopotamia il tutto sarà leggermente sgranato per esaltare la misteriosità di quei luoghi: vi assicuro che mai scelta fu più azzeccata. I personaggi purtroppo non sono esenti da difetti: goffi nei movimenti ed i volti somigliano un po’ a degli zombies, non molto belli. Essendo, però, il gioco in prima persona li vedrete solo nei filmati di transizione che non saranno a tutto schermo, se non in sporadici casi. Apparirà una finestrella centrale che vi mostrerà la sequenza animata, e tutto scorre molte fluidamente senza intoppi di alcun genere.

Stessa valutazione mi sento dare per il sonoro che si attesta a livelli ottimi, infatti si adatta perfettamente all’ambiente in cui vi trovate e varia a seconda del momento. Le musiche si ripetono continuamente quando si è nello stesso capitolo, ma sono talmente dolci che non danno nessun fastidio. Altrettanto si può dire per i rumori di fondo che non sono tantissimi ma che riproducono fedelmente l’ambiente in cui vi trovate senza sovrapporsi alla musica o al parlato che è rigorosamente in italiano con sottotitoli sempre nella nostra lingua. Le voci dei personaggi non sono certo a livelli alti, direi abbastanza amatoriale, forse perché siamo abituati a doppiaggi effettuati da professionisti: infatti le cadenze non sono molto buone, e la voce non rispecchia il momento che si sta vivendo..però credo che sia già importante il fatto che sia in italiano senza doversi accontentare dei sottotitoli come avviene in altre adventures recenti.

Come già detto il gioco è in prima persona con rotazione a 360° che permette una buona visione dell’ambiente circostante. I movimenti sono a schermate e le direzioni sono obbligatorie. L’interfaccia è quanto di più semplice si possa sperare: il cursore è una freccia rossa che evidenzia delle orme quando ci si può muovere verso una locazione, un ingranaggio quando si può interagire ed un’icona a fumetto quando potrete iniziare una conversazione con qualcuno. L’inventario si attiva con il tasto destro e per usarlo sarà sufficiente cliccare su un oggetto e posizionarlo nel luogo evidenziato dall’icona a ingranaggio. Oltretutto alcuni oggetti che dovranno essere uniti. Premendo il tasto “Esc” si accede alle classiche opzioni (salva, carica). Un’altra piccola nota dolente sono i salvataggi che hanno solo 9 posizioni: ho detto piccola perché potrebbero sembrare pochi ma vi garantisco che alla fin fine saranno sufficienti perché non avrà senso ritornare nei capitoli già fatti. Infatti proseguirete solo se farete tutto, quindi se dimenticate qualcosa non potrete andare al capitolo successivo.

Passiamo ad un’altra nota lieta: gli enigmi. Appena ho iniziato Atlantis mi è sembrato…diciamo quasi banale, facile..poi proseguendo ho capito che sicuramente è stata una disposizione fatta di proposito legata al susseguirsi della vicenda. Si inizia senza sapere nulla di cosa succederà e quindi è tutto abbastanza semplice, ma andando avanti e conoscendo cosa ci riserverà il futuro tutto diventa più difficile, la storia si intreccia e gli enigmi crescono di difficoltà e vi assicuro che alcuni sono veramente difficili e metteranno a dura prova la vostra pazienza e abilità. Ce ne sono per tutti i gusti e come se non bastasse non sono pochi, non avrete nulla in mano per avere almeno un indizio su cosa e come farlo ma dovrete affidarvi solo alla vostra materia grigia e come ho già detto a tanta pazienza.

Per concludere affermo senza ombra di dubbio che siamo di fronte ad un signor gioco. Tutto bello, dalla grafica al sonoro, dagli enigmi alla trama..peccato per alcuni difettucci riguardo ai personaggi e al parlato, ma d’altronde è difficile fare il gioco perfetto..non lamentiamoci sempre. Il gioco vi terrà impegnati almeno una ventina di ore e lo dico riferendomi agli esperti, per i neofiti ne occorrerà qualcuna in più. Sono sicuro che Atlantis 5 lascerà un bel segno e il finale fa già presagire ad un possibile seguito: sembra infatti che stia per iniziare un nuovo capitolo e invece..the end. Aspettiamo e speriamo. Non potete perderlo.

 

Info Requisiti
Generale
Sviluppatore: Atlantis Interactive Entertainment
Publisher: Nobilis
Distributore: Blue Label Entertainment
Data Rilascio: Q4 2006
Piattaforma: iPad, iPhone, PC
Caratteristiche
Genere: Avventura/Mistero
Grafica: 3D
Visuale: Soggettiva
Controllo: Mouse
Doppiaggio: Italiano
Sottotitoli: Italiano
Ricerche
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Requisiti minimi
OS: 98SE/2000/XP
Processore: Pentium III 1 Ghz
RAM: 256 MB
Scheda Video: 32 MB
Hard Disk: 2 GB
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