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Recensione

The Abbey

di Kim Wild  

il nostro voto
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il vostro voto (15 votanti)
73
In breve

Un'antica abbazia fa da sfondo ad un inquietante omicidio. Solo un uomo può risolvere il mistero senza far scoppiare uno scandalo: il famoso Leonardo da Toledo, già consigliere del Re, accompagnato dal suo assistente Bruno. I due sono infatti in viaggio verso il remoto monastero, ignari dell'imminente catena di eventi delittuosi, legati ad un importante e ben protetto segreto. Ma prima ancora di arrivare a destinazione, la loro vita è messa in pericolo da un agguato... Evitata una fine prematura, i due compagni dovranno fronteggiare i misteri del monastero e giungere alla verità, gelosamente celata dalle sue vecchie mura. A poco a poco Leonardo e Bruno dipaneranno una trama che, se portata alla luce, scuoterebbe non solo le fondamenta dell'abbazia, ma quelle dell'intera Chiesa!

 

Recensione Completa del 28 Ottobre 2009
Questa recensione, basata sulla versione inglese del gioco, è stata gentilmente fornita dai nostri amici di Adventure Gamers ed è priva di voto.

Di delitti compiuti in ambienti religiosi si sono occupati molti scrittori, che sono riusciti a scrivere romanzi amati e molto complessi nel corso degli anni. Vengono subito alla mente la serie di Padre Brown firmata da G.K. Chesterton o il Reverendo Randollph creato da Charles Merrill Smith, senza dimenticare i periodici excursus di Agatha Christie in ameni paesi di campagna, in cui il parroco del luogo è spesso uno dei sospettati del crimine. Eppure il rapporto tra crimine e monasteri è un argomento piuttosto raro nelle avventure, quindi è piacevole imbattersi in "The Abbey", un classico whodunit ambientato in un'abbazia nella Spagna medievale. Ma mentre la storia intrigante e un'interessante cast di personaggi riescono a portare avanti il racconto nella migliore tradizione del genere, alcuni problemi impediscono al gioco di raggiungere le sue vette potenziali.

Il gioco ha molti punti in comune con un altro libro, "Il Nome della Rosa" di Umberto Eco. L'avventura, con visuale in terza persona, si concentra sull'indagine di frate Leonardo da Toledo, il cui compito è quello di svelare i misteri di alcuni strani e delittuosi episodi concentrati nella biblioteca di una remota abbazia. Leonardo e il suo giovane novizio, Bruno, sono infatti reduci da un lungo viaggio verso la Nuestra Senora de la Natividad. Bruno, affidato a Leonardo dal conte di Capranegra, è destinato a entrare a far parte dell'abbazia come novizio. Ma, ancor prima del loro arrivo, una misteriosa figura emerge dalle ombre di un dirupo e spinge un masso giù dalla scarpata, mancando per poco la coppia. E' chiaro che c'è qualcosa di molto sinistro in ballo, una sensazione confermata dal fatto che, poco dopo, l'Abate richiederà a Leonardo di investigare sulla morte di Anselmo, il custode dell'abbazia, schiacciato da un turibolo di quasi cento chili. Oltretutto a Leonardo viene proibito l'ingresso alla biblioteca. Ma le misteriosi luci notturne di quel luogo, l'atteggiamento non collaborativo di alcuni monaci, e altri eventi delittuosi che si susseguono non possono essere un caso. Che queste tragedie siano dovute a un losco omicida o forse a una presenza diabolica? Questa è solo una delle tante domande a cui il giocatore sarà tenuto a rispondere.

Nonostante questa drammatica introduzione e le sue sinistre premesse, il ritmo della narrazione è abbastanza lento, simile a quello di un dramma che si consuma pian piano. Fortunatamente, i numerosi intrighi che scuoteranno il monastero consentono di mantenere alto l'interesse fino alla fine, e in un certo senso il ritmo lento gioca in favore dell'avventura, garantendo ai giocatori la possibilità di investigare approfonditamente senza essere presi dalla fretta. Eccezion fatta per la sua ambientazione religiosa, The Abbey si lascia giocare proprio come una convenzionale avventura investigativa, e se da un lato non si può dire che ci sia un vero e proprio senso di suspence, i colpi di scena non mancheranno e non renderanno mai noioso il vostro viaggio.

Data la natura investigativa del gioco, il grosso dei vostri sforzi starà nel parlare con gli altri fratelli del monastero, raccogliendo indizi e usandoli per proseguire. L'abbazia non è poi così grande, presentando solo le "consuete" locazioni (come l'ospedale, le stalle, la cantina, il cimitero e ovviamente la famigerata biblitoteca) ma il gioco fa un ottimo lavoro nell'aprire e chiudere gradualmente delle zone in modo che l'azione non sembri troppo ripetitiva. E' disponibile anche una mappa: è quindi possibile spostarsi direttamente tra le locazioni, il che è una benedizione visto il passo non proprio svelto di Leonardo.

Svolgendosi interamente nei confini dell'abbazia, non c'è poi molta varietà negli scenari, che sono però presentati con uno stile molto piacevole. La grafica è davvero diversa rispetto a quella della maggior parte dei titoli, con un look da cartone animato disegnato a mano e con tantissimi dettagli negli sfondi. Alcune delle espressioni facciali sono davvero incredibili e l'uso degli effetti di luce e delle ombre è molto buono, garantendo alle locazioni un reale senso di profondità. Le scene notturne, in particolare, sono degne di nota: disegnate in maniera eccellente, riescono a iniettare un tangibile senso di minaccia nell'aria. Peraltro, per quanto la grafica sia bella, ci sono situazioni in cui l'aspetto cartoonesco sembra andare in conflitto con l'argomento narrato, riducendo la credibilità dei rituali religiosi e degli omicidi, e confermandosi una scelta stilistica abbastanza curiosa.

Il video introduttivo del gioco è, in particolare, sbalorditivo e mi ha reso davvero curiosa di iniziare a giocare a The Abbey. Ad ogni modo, le cut-scenes animate non sono sempre così curate, mostrando a volte un consistente calo di qualità rispetto al gioco vero e proprio. I close-up sui personaggi sono anch'essi alterni: a volte sono ottimi e azzeccati, mentre in altri casi sembrano fuori posto, come se i volti fossero incollati sullo sfondo piuttosto che esserne parte.
Sulla musica non c'è molto da dire, non essendo preponderante. Quando però entra in scena la colonna sonora orchestrale, che ben si adatta al gioco, The Abbey cresce. Come è facile aspettarsi, la musica è spesso "corale" con un netto richiamo religioso. Sottile e di sfondo in certe scene, la musica sale di intensità per sottolineare eventi drammatici, assumendo un ritmo più rapido per evocare un senso di pericolo. Il doppiaggio inglese (il gioco è sottotitolato in italiano, ndr) è generalmente ben fatto, e riesce a dar vita ai personaggi dando una spinta in più al gioco. C'è, però, un'evidente eccezione a questo pur alto standard, e ci torneremo tra poco.

Man mano che si avanza nel gioco, diventa sempre più chiaro che il personaggio di Leonardo deve molto a Sherlock Holmes: è dotato di incredibile logica e in possesso dell'abilità di comprendere il più piccolo dettaglio da miseri indizi che la maggior parte della gente semplicemente non riuscirebbe a notare. Proprio come Holmes, Leonardo ha l'abitudine di fare il punto della situazione durante le sue indagini, e nonostante questo sia un punto di forza del gioco sotto molti aspetti, regalando uno spaccato sulla personalità del personaggio e garantendo molte opportunità di interagire con gli altri "fratelli", c'è il rischio che questo possa generare un po' di frustrazione nel giocatore. Leonardo, infatti, è sempre un passo avanti fino alla rivelazione finale, e il giocatore non ha gli indizi necessari per risolvere il mistero prima di lui, o almeno insieme a lui. In questo senso, ci sono situazioni in cui sembra di essere uno spettatore che osserva gli eventi piuttosto che esserne davvero coinvolti. Leonardo tiene anche un comodo diario a cui ci si può riferire in ogni momento e che è molto ben scritto, oltre a essere in linea con lo stile del suo personaggio e con il taglio tipico da documento medievale.

Sfortunatamente, Bruno, la spalla "comica" della situazione, è probabilmente il personaggio più irritante che mi sia mai capitato di incontrare in un'avventura. Poco più di un bambino, non solo tira fuori commenti tra i più stupidi, ma ha anche un tono di voce eccessivamente alto e veramente fastidioso. Probabilmente questa è una scelta intenzionale da parte degli sviluppatori (Leonardo spesso si prende gioco del suo inesperto novizio, definendolo il suo "mal di denti"), ma non ci vorrà molto affinché speriate che Bruno diventi la prossima vittima del misterioso assassino. Per fortuna, tutti gli altri monaci, dal cuoco Martin al vecchio giardiniere Arcadio, sono ben caratterizzati e garantiranno dei dialoghi molto interessanti. Ovviamente, essendo The Abbey un gioco d'investigazione, potrete attendervi un bel po' di parole, e fortunatamente in quest'aspetto il prodotto di Alcachofa brilla particolarmente. L'unico aspetto negativo sta nell'assenza di una vera strategia: dovrete infatti esaurire ogni scelta per andare avanti, e questo eliminerà ben presto l'illusione che le vostre decisioni possano influire davvero sullo sviluppo della vicenda.

Gli enigmi presenti - e che rappresentano senz'altro il principale punto debole del gioco - si basano principalmente sui dialoghi e sull'inventario: dovrete parlare con tutti gli altri personaggi per poter ricevere informazioni e andare avanti e raccogliere oggetti (perfettamente adeguati all'ambientazione medievale, quindi candele, erbe o pergamene) che possono essere combinati tra loro o usati negli ambienti. Il resto del gameplay è rappresentato da alcuni enigmi presenti nella parte centrale del gioco. Di certo non sono particolarmente vari e in realtà sono anche abbastanza facili, ma hanno senso e difficilmente avrete la sensazione di dover forzare la logica per andare avanti. Stranamente, in una scena che si presterebbe perfettamente a un puzzle (sistemare dei motivi per sbloccare una porta), il gioco prosegue in automatico tramite una cut-scene: devo dire che questa mi è sembrata un'occasione persa per coinvolgere un po' di più il giocatore nell'azione. The Abbey raggiunge, anche per la sua semplicità, le 10-12 ore di gameplay ma penso di poter dire che questa è la giusta lunghezza della storia, che non soffre di forzature nè viene artificiosamente allungata più del necessario.

Per concludere, The Abbey è uno di quei giochi davvero piacevoli da affrontare ma che lascia con la sensazione di qualcosa che manca. I dialoghi sono ben scritti e la sceneggiatura funziona egregiamente, coinvolgendo il giocatore fino alla fine, ma il personaggio di Bruno e la poca originalità degli enigmi impediscono al gioco di raggiungere il suo pieno potenziale. E anche se l'indagine di Leonardo mi ha intrigato non poco, avrei preferito essere più coinvolta nello svelare i segreti che l'abbazia celava tra le sue mura. Data l'eccellente grafica e tutto quello che di buono abbiamo riassunto, il gioco sarebbe potuto davvero essere qualcosa di speciale. Così com'è, The Abbey si limita a essere un bel viaggio - ma non meraviglioso - nell'era medievale.

 

Info Requisiti
Generale
Sviluppatore: Alcachofa Soft
Publisher: Adventure Productions
Distributore: Blue Label Entertainment
Data Rilascio: 25/08/2008
Piattaforma: PC
Caratteristiche
Genere: Giallo
Grafica: 2.5D
Visuale: Terza Persona
Controllo: Mouse
Doppiaggio: Inglese
Sottotitoli: Italiano
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