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Recensione

The Cat Lady

di Vittorio De Sanctis  

il nostro voto
60
il vostro voto (4 votanti)
75
In breve

Susan Ashworth è una giovane donna tormentata che ha tentato il suicidio quando suo marito è morto e la vita per lei ha perso ogni significato. Trovata da un amico e rianimata sulla strada per l'ospedale, Susan viene strappata da un mondo onirico a cavallo tra la vita e la morte. Tenendo conto di questa seconda inaspettata opportunità, questa volta Susan decide di abbracciare di nuovo la vita. Viene però posta sotto stretta sorveglianza nel suo fatiscente appartamento composto di due camere, mentre tenta di ritrovare la felicità. Il problema è che ha portato qualcosa di nuovo dall'altro mondo: un avvertimento. Qualcosa di terribile sta per accadere e lei dovrà lottare per sopravvivere. Cinque persone entreranno nella sua vita. Una la cambierà, rendendola migliore. Ma le altre quattro non hanno buone intenzioni ed anzi tenteranno di farle del male...

 

Recensione Completa del 02 Maggio 2013
Angosciante e disturbante.
Sono i due aggettivi che in assoluto meglio si prestano a descrivere in sintesi e con immediatezza questo titolo, che fa della depressione e della tensione psicologica il suo vessillo, quanto meno quello che vedrete sbandierato lungo tutto il corso del gioco. Anche se (in fondo) non è tutto.
Impersonerete Susan Ashworth, una donna sola e fortemente depressa, senza amici e priva di ogni interesse per la vita. Ha perso la propria famiglia e il lavoro di infermiera non le offre alcuna soddisfazione nè stimolo per andare avanti. Accidia ed indolenza pervadono i suoi giorni, fino al momento in cui decide di farla finita.
Non vado oltre, non soltanto perchè ciò che cattura in questo titolo - positivamente o negativamente - è rappresentato, prima ancora che dagli avvenimenti, dall'atmosfera e dalle tetre ambientazioni, che almeno emotivamente prendono il sopravvento, ma anche perchè il gioco procede spesso a colpi di intervalli tra realtà e mondo onirico e la narrazione non è sempre lineare. All'inizio infatti vi troverete in un bosco che dovrete attraversare fino a trovare Susan stessa morta, per poi incontrare una vecchia megera, di cui ignorate l'identità (salvo poi scoprirla al termine del gioco) e che vi proporrà un patto: uccidere 5 persone, che la donna chiama 'Parasites' (parassiti) e che a loro volta vorranno uccidere Susan. Fare quanto richiestovi significherebbe non solo salvarsi ma salvare anche altre vite e, in aggiunta, guadagnarsi nientepopodimeno che l'immortalità.

Come anticipato, il gioco procede in modo non sempre lineare e l'alternarsi tra ciò che è reale e ciò che Susan immagina o sogna talvolta non ne permette una chiara distinzione, anzi capita che ciò che fate nella dimensione onirica si ripercuota in quella reale. Inoltre, il prosieguo è affidato in alcuni casi a flashback che ci riportano indietro negli eventi, anche se magari di poco, non sorreggendo una fluida comprensione del tutto.
Nel vostro percorso incontrerete personaggi lugubri e sinistri, talvolta persino mostri e spettri, che non capirete se reali o echi del vostro malato subconscio, in grado di proiettare ombre inquietanti e indecifrabili, specchio della vostra fragile mente. Gli autori riescono a caricare l'esperienza di gioco con un senso di disorientamento e di solitudine che ben riflettono lo stato d'animo di Susan, calata in una realtà fatta di egoismi, brutalità e depravazione nella quale ci si convince che non varrebbe veramente la pena di vivere. Ma in fondo è possibile che sia proprio lo stato d'animo pessimistico di Susan a mostrarle solo quest'aspetto dell'esistenza, rendendola cieca dinanzi a quant'altro di ben più meritevole.

Dal punto di vista del gameplay, va subito detto che c'è ben poco: l'avventura scorre quasi tutta dietro i dialoghi, spesso lunghi e abbastanza noiosi (vedi la seduta con lo 'strizzacervelli'), e c'è un limitato spazio per gli enigmi, nel complesso pochi e per lo più semplici (difficilmente resterete più di tanto a lambiccarvi il cervello su come usare questo o quell'oggetto). Come dicevo prima, si tratta di un'avventura che si basa quasi esclusivamente sulle atmosfere e gli stati d'animo indotti nel giocatore e gli autori sembrano maggiormente interessati al messaggio da comunicare al giocatore che non all'effettivo 'divertimento' - se così si può dire - nel giocare (provate a giocarlo al buio di notte: se volete il massimo da questo gioco, dovete farlo!).
Nota negativa: i comandi si impartiscono via tastiera e non è previsto l'uso del mouse. Indubbiamente ci si domanda il perchè di questa scomoda scelta, che toglie svariati punti, anche per la macchinosità dell'interazione con ambiente ed oggetti e della manipolazione dell'inventario, che si trova in basso al centro, sempre visibile. A proposito, non avrete mai un grande numero di oggetti con voi, il che va a braccetto con la bassa difficoltà degli enigmi, e gli hotspot ambientali saranno in genere pochi e si evidenzieranno al vostro passaggio. La longevità si assesta intorno alle 12 ore, potrete salvare quando vorrete, mentre non c'è un meccanismo si salvataggio automatico.
Sul versante grafico c'è da dire che il titolo è programmato in AGS, cosicchè non ci si potrà aspettare miracoli grafici, ma a dire il vero non ce n'è gran bisogno: benchè non sia presente una cura maniacale dei dettagli, la grafica adempie al suo dovere di fornire locazioni sufficientemente tetre ed angosciose, che probabilmente proprio per questo non richiedono nè colori sgargianti nè spettacoli visivi di gran caratura (il grigio predomina). Peraltro, vi assicuro che alcune locazioni vi
sembreranno veramente funeste. I personaggi sono forse i meno curati, Susan inclusa, e presentano poche animazioni oltre che un disegno appena passabile, lasciando da questo punto di vista un po' a desiderare.
Le musiche sono a tono con l'ambiente che descrivono: ora inquietanti, con bassi di pianoforte che mettono sul chi-va-là, ora ansiogene, con pezzi hard rock da accelerazione del battito cardiaco, ora invece più pacate, a sottolineare il giusto momento di tregua anche per Susan. Il doppiaggio è credibile e presente solo nei dialoghi e non anche nelle descrizioni di persone ed oggetti.

Tirando le somme, The Cat Lady - che, a proposito, è il soprannome dato a Susan per la sua passione per i gatti e la sua capacità di sopravvivere alla morte - punta in modo preponderante sull'esperienza vissuta nel corso dell'avventura piuttosto che sulla giocabilità, interpretata quasi come un intermezzo tra un dialogo e l'altro anzichè il contrario, un doveroso onere da adempiere e non il motore principale che dia propulsione alla storia.
Se cercate dunque qualcosa di diverso e siete pronti ad immergervi in un mondo angoscioso fino al midollo e a vivere un'esperienza fatta di queste atmosfere, a discapito di un gameplay e di un'interfaccia non proprio felici, allora provate The Cat Lady, premiandolo con fino a 10 punti in più rispetto a quelli assegnati con questa recensione; a tutti gli altri che non siano mossi dalla stessa curiosità non posso che consigliare di valutare l'acquisto tenendo conto che ad un'atmosfera ottimamente resa, vero punto forte, non sempre corrisponde una giocabilità all'altezza.
The Cat Lady verrà distribuito in lingua italiana in esclusiva su Zodiac a partire dal 9 maggio.

 

Info Requisiti
Generale
Sviluppatore: Harvester Games
Distributore: Zodiac
Data Rilascio: 10/05/2013
Piattaforma: PC
Caratteristiche
Genere: Avventura/Horror
Grafica: 2.5D
Visuale: Terza Persona
Controllo: Tastiera
Doppiaggio: Inglese
Sottotitoli: Italiano
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