Adventure's Planet
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Recensione

Outcry (aka Sublustrum)

di Ivan Vailati  

il nostro voto
84
In breve

Avventura in prima persona a sfondo horror dove impersoneremo uno scrittore della prima metà del XX° secolo, che riceve una lettera dal fratello scienziato e ricercatore che non vede da molto tempo, nella quale lo invita a raggiungerlo. Tuttavia, giunto sul posto, egli scopre che il fratello è misteriosamente scomparso e che aveva costruito una macchina per separare il corpo dalla coscienza, dopo essersi completamente isolato dal mondo.

 

Recensione Completa del 06 Febbraio 2010
“As though they are, sleeping in the gloomy halls, and having their splendid dreams”
G. Erenburg

I paesi dell’est sono sempre stati una fucina inesauribile per noi appassionati di avventure grafiche che, se non fosse per la lingua impossibile da affrontare, sarebbero la nostra fonte della giovinezza. Ma, per fortuna, ogni tanto succede che qualche produzione riesca a catturare l’attenzione e a raggiungere il vecchio continente o, per lo meno, i paesi di lingua anglofona, come nel caso di questo Outcry.

L’avventura in questione, per chi non ne fosse a conoscenza, arriva direttamente dalla Russia e più precisamente da San Pietroburgo, dove si trovano i ragazzi della Phantomery Interactive. Se avete notato il titolo in alto alla recensione, avrete sicuramente visto il nome tra parentesi: ebbene sì si tratta del titolo originale di questa avventura, ossia di Sublustrum, già comparso sulle pagine di Adventure’s Planet, che in occasione della distribuzione negli Stati Uniti grazie a The Adventure Company ha cambiato pelle, trasformandosi per l’appunto in un più abbordabile Outcry.
Nell’avventura impersoneremo uno scrittore della prima metà del XX° secolo, che riceve una lettera dal fratello scienziato e ricercatore che non vede da molto tempo, nella quale lo invita a raggiungerlo. Tuttavia, giunto sul posto, egli scopre che il fratello è misteriosamente scomparso e che aveva costruito una macchina per separare il corpo dalla coscienza, dopo essersi completamente isolato dal mondo.
Una cosa è indiscutibile, la trama, seguita poi dalla storia che ne scaturisce di conseguenza, sono di un’originalità assoluta, anche se tutto questo non servirebbe a niente se anche il comparto grafico non fosse all’altezza ed, invece, questa volta ci siamo davvero! La risoluzione é fissa a 1024 x 768, con ambienti 3D di pregevole fattura, uno spettacolo per le nostre pupille: Molto spesso si parla del connubio tra giochi ed arte e questo ne è un esempio lampante.
Outcry è suddiviso in 5 capitoli ed ogni capitolo ha una peculiarità visiva particolare. Nella prima parte le locazioni saranno di tanto in tanto “disturbate” da delle linee, come se stessimo vedendo un vecchio film con la pellicola rovinata, anche se a dirlo sembra brutto ma l’effetto è di assoluta atmosfera e i colori cupi utilizzati ne rendono ancor di più l’effetto; nella seconda parte invece l’effetto cambia e i contorni delle locazioni saranno sfumati, come se stessimo sognando qualcosa; nella terza parte ci ritroveremo in un deserto e quindi l’effetto sarà quello della luce, del sole e del troppo caldo; nella quarta parte l’effetto sarà più confuso, come se fossimo sott’acqua; infine, nell’ultima parte saremo al freddo in mezzo alla nebbia e alla neve, che invece di cadere salirà verso il cielo.
Una volta iniziato il gioco, il menù vi catapulterà nel pianerottolo sottostante all’appartamento di vostro fratello, e qui potrete scegliere se iniziare, continuare, caricare, salvare o uscire da una partita, vedere i crediti o entrare nella sezione settings, sicuramente molto fornita. Avrete infatti a disposizione una vasta scelta di preferenze, dai classici aggiustamenti di luminosità, di volume, alla scelta della velocità del mouse sino ad effetti particolari, come ad esempio, l’attivazione della telecamera oscillante (praticamente ogni volta che rimanete fermi la visuale si muove leggermente a destra e sinistra) e gli spostamenti con la transizione. In quest’ultimo caso ogni spostamento sarà preceduto da altre piccole locazioni che mostreranno i vostri movimenti.
L’interfaccia é semplicissima: per fare apparire i 2 inventari sarà necessario usare il tasto destro del mouse; nella parte superiore troverete posizionati i vari documenti, libri, fogli e notizie che vi possono tornare utili, nella parte inferiore invece, troverete riposti gli oggetti che non saranno mai molti e che inoltre non potrete abbinare, ma solo utilizzare nelle zone attive delle locazioni.
Il cursore, a forma di pallina, purtroppo soffre di un difetto non da poco: ogni volta che passerà sopra una zona attiva questa pallina si riempirà per avvisarvi che in quel luogo si può fare qualcosa, tuttavia il cursore è di colore molto chiaro e quindi nei posti dove c’è troppa illuminazione o il colore è chiaro non è facile distinguere le zone di interazione . Un problema quindi abbastanza fastidioso, ma per ovviarvi basterà più attenzione e aguzzare bene la vista o, in alternativa, abbassare un po’ la luminosità.
Un altro difetto riscontrato nell’utilizzo dell’interfaccia si ha durante gli spostamenti della visuale (360°). In questo caso avrete 2 scelte: la prima, che è quella più scomoda, consiste nel portare il cursore al lato dello schermo dove volete muovere lo sguardo; la seconda, altrettanto scomoda ma certamente più efficace, consiste nel tenere premuto il tasto sinistro del mouse e muoverlo. A parere di chi scrive, sarebbe stato molto più semplice tenere il cursore al centro dello schermo e lasciare che la visuale venisse mossa dal solo movimento del mouse.
Il sonoro non poteva che essere all’altezza, musichette e melodie degne di una produzione come questa, accompagnano il gioco in modo egregio aumentandone la profondità e l’immedesimazione ed anche gli effetti ambientali fanno il loro dovere. Il doppiaggio è completamente in inglese, sia il parlato che i sottotitoli. Attualmente e aggiungerei, malauguratamente, in questo momento non è prevista nessuna distribuzione e di conseguenza nessuna traduzione sul territorio nazionale, ma la speranza è sempre l’ultima a morire.
Passiamo quindi ad analizzare gli enigmi che sono un mix tra l’utilizzo degli oggetti e l’avviamento di qualche meccanismo o macchina. Essi sono più o meno tutti nella media e costringono sempre a usare quella parte di materia grigia, che alla fine, una volta risolto il problema ti lascia quel senso di soddisfazione addosso. Solo in un paio di occasioni mi sono trovato molto in difficoltà, perché gli indizi e le informazioni non erano sufficienti. Ad ogni buon conto, sono rimasto ben impressionato e l’unica vera difficoltà è l’interazione non esageratamente alta e questo pone il problema di esplorare bene l’ambiente, con il rischio di tralasciare qualcosa di importante.
Mi piacerebbe parlare della caratterizzazione dei personaggi, ma in tutta l’avventura sarete soli e incontrerete sulla vostra strada solo un uomo, e per di più un fantasma, che vi parlerà per poco tempo. L’l’unica persona veramente caratterizzata è vostro fratello, complici i diari e le documentazioni personali che troverete sparse qua e là. La longevità si assesta tra le 10-15 ore e gli slot disponibili per i salvataggi sono soltanto sei.

Outcry non è solo un gioco, è qualcosa di più, un viaggio introspettivo nei meandri della mente, del subconscio, in grado di farci affrontare le nostre paure, mettendoci a confronto con noi stessi. Qualche difetto gli impedisce di raggiungere l’Olimpo delle Avventure, ma è un piccolo gioiello che tutti dovrebbero giocare, una bella sorpresa.

 

Info Requisiti
Generale
Sviluppatore: Phantomery Interactive
Publisher: The Adventure Company
Data Rilascio: 28/08/2008
Piattaforma: PC
Caratteristiche
Genere: Avventura/Horror/Mistero
Visuale: Soggettiva
Controllo: Mouse
Doppiaggio: Inglese
Sottotitoli: Inglese
Ricerche
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