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Recensione

Secret Files 2: Puritas Cordis

di Fabio Rella  

il nostro voto
85
il vostro voto (22 votanti)
80
In breve

La nostra Nina Kalenkov, dopo aver lasciato (definitivamente?) il fidanzato Max, si imbarca su una nave da crociera, scoprendo che i suoi bagagli sono stati scambiati con quelli di uno scienziato specializzato in simbolismo antico di nome Patterson. Patterson nasconde però un segreto, avendo portato a bordo un'antica pergamena ritrovata in una chiesa durante dei lavori di restauro, dopo essere sfuggito a due spie che vogliono entrare in possesso della pergamena. Quali siano i poteri della pergamena misteriosa lo scopriremo nel corso dell'avventura così come chi si celi dietro alle due spie incaricate di recuperarla. Nel frattempo il mondo è scosso da una serie di calamità naturali e la potente setta Puritas Cordis predica l'avvento dell'imminente Apocalisse...

 

Recensione Completa del 30 Aprile 2009
Nell'oramai lontano 1996 il sottoscritto era un ragazzino che si accingeva a divenire un appassionato assolutamente non praticante dell'antico sport che piace tanto agli italiani.
Il calcio, amici, il calcio. Come ogni ricordo che della fanciullezza che affiora di tanto in tanto, uno in particolare lega lo scrivente a quel periodo: la fase finale degli europei, giocata in Inghilterra, e la debacle della nazionale guidata da Sacchi. Ricordo distintamente che, in qualche modo, in casa si parlava della dottrina calcistica dell'Arrighe, ed in particolare dell'incapacità (assolutamente studiata) di utilizzare gli stessi giocatori in due partite consecutive. Per Sacchi squadra che vinceva si cambiava, eccome. Perché conta il prodotto, non gli interpreti.
Sarà che i ragazzi di Fusion Sphere sono tedeschi, sarà che magari la filosofia sacchiana in Germania non ha attecchito, sarà quello che volete, ma con Secret Files 2: Puritas Cordis ci troviamo di fronte ad un prodotto che ripropone gli elementi di successo del fortunato primo capitolo in maniera decisamente convincente. Per buona pace di Arrigo.

Dopo le vicende di Secret Files: Tunguska, la nostra amica Nina Kalenkov ha rotto con il boyfriend Max Gruber e ha bisogno di una bella vacanza. Cosa c'è di meglio di una riposante crociera per ricaricare le batterie? Ovviamente le cose non fileranno lisce neanche un po': una serie di morti misteriose e un accidentale scambio di bagagli costringeranno Nina a misurarsi con nuovi misteri, intrecciati all'attività di una setta emergente, la Puritas Cordis (ah, il latino! Tira sempre!), che continua a lanciare moniti in TV a proposito dell'imminente fine del mondo. E a prima vista sembrerebbero dalla parte della ragione: sconvolgimenti climatici, guerre e carestie di ogni tipo stanno flagellando il pianeta, c'è poco da scherzare. Gli elementi di richiamo della trama sono un chiaro riferimento ad un genere molto appetibile e di grande impatto presso il pubblico, ovvero tutto quel mondo danbrowniano, attualmente atteso anche ai botteghini con Angeli e Demoni, che magari non piacerà tanto alla critica, ma, è innegabile, continua a vendere molto bene.
La storia si dipana dividendosi in due filoni narrativi solo apparentemente distinti: oltre alla storia di Nina, seguiremo infatti anche le vicende di Max, impegnato in una ricerca archeologica in Indonesia con la graziosa Sam (insieme formano un imbattibile duo di avventurieri freelance!). Inutile negare che, in qualche modo, i destini dei due ex fidanzatini torneranno ad incrociarsi, sino ad un finale col botto, degno dei migliori film d'azione all’americana.
Si è parlato di inizio e di fine. Ma in mezzo cosa c'è? Semplice, tutto il bello del titolo.

Dovrete innanzitutto risolvere un bel po' di enigmi per proseguire nella storia, facendo ampio uso di oggetti e hotspot. Seguendo uno schema tipico e ripetuto nel corso del gioco, riuscirete a trovare la soluzione corretta a questo o quel problema, ma presto incapperete in un nuovo e piccolo dettaglio che lo complicherà ulteriormente. Nulla di insormontabile però: la difficoltà del tutto è sempre ben calibrata, per cui la ricerca della soluzione degli enigmi non è mai frustrante. Il puntatore (migliorato rispetto al primo capitolo) si illuminerà quando troverete un hotspot da esaminare o un oggetto da raccogliere, ma per evitare ricerche stressanti, avrete anche la possibilità di ricorrere ad un accorgimento già presente in Secret Files: Tunguska: cliccando sulla lente dell'inventario (o sulla bar space, ovvero la barra spaziatrice) verranno segnalati per qualche secondo gli oggetti o i personaggi con cui potete interagire. Una conferma più che gradita, soprattutto tenendo conto della quantità di oggetti da cercare e, comunque, della totale discrezionalità del giocatore nel suo uso. In linea di massima non vi troverete mai di fronte a scelte illogiche. Certo, il gran numero di oggetti che ritroveremo dopo poche ore di gioco nel nostro inventario (chi non si porta un utile remo nel taschino oggigiorno?) e l'affannosa ricerca di una soluzione potrebbe indurci nella tentazione del “prova tutto con tuttoâ€, ma a diminuire l'intensità dei vostri mal di pancia da enigma interverrà un comodo sistema di aiuto, utile per le situazioni più intricate e comunque in grado di evitare di svelarvi completamente la soluzione.
Oltre ad oggetti da usare e combinare, vi troverete anche a risolvere una serie di giochi “da settimana enigmisticaâ€. Un indovinello da sciogliere, una combinazione da decifrare, una lapide da interpretare: mai banali e allo stesso tempo assolutamente risolvibili, questi espedienti per diversificare l'esperienza di gioco risultano godibili al punto giusto. Ci saranno poi delle sezioni in cui avrete modo di utilizzare due personaggi diversi nella stessa situazione. Esempio: la giovane Sam, esperta di botanica, ma chiusa in gabbia e sorvegliata, potrà salvarsi solo ricevendo oggetti in possesso del prode Max, completamente all'asciutto riguardo a conoscenze sulle proprietà eupeptiche, battericide e antibatteriche del cardamomo, ma libero di muoversi nella radura circostante.

La cura dell'aspetto tecnico è decisamente uno dei punti di forza, con gli sfondi prerenderizzati a garantirci ottime ambientazioni soprattutto in esterno (lo spiazzo disegnato nel bel mezzo della lussureggiante e verde giungla indonesiana, davanti al tempio, vale il prezzo del biglietto, così come il luminoso parco di Parigi sulla Senna: davvero evocativo), con l'utilizzo di buoni modelli 3D per i personaggi che riescono quasi sempre ad evitare movimenti legnosi e attraverso l'introduzione di zoomate durante i dialoghi (abbastanza misurati, in inglese, ma sottotitolati in italiano). Alcune cut-scene sono davvero apprezzabili, bene inserite nel contesto narrativo e cinematograficamente valide (la sequenza finale di cui sopra, ma anche il maremoto o l'eruzione).
I personaggi sono convincenti, e ben strutturati caratterialmente. Nina, ad esempio, è apprezzabile nei momenti in cui manifesta il cinismo nei confronti degli adepti della Puritas Cordis, o fa battute sullo stesso mondo videoludico (qualcosa di già sentito, ma piacevole in definitiva). Tuttavia ad un Max che sentenzia: «La stupidità delle guardie è inversamente proporzionale alla qualità di doppiaggio dei personaggi secondari», non potremo che assegnare la palma come miglior battuta dell'intera avventura. Chapeau, anche perché permette di tirar giù due righe su doppiaggio e audio. A parziale conferma delle parole di Max, i personaggi hanno delle voci mediamente azzeccate, alcune particolarmente credibili (la povera guardia indonesiana o l'iperprevidente paparazzo cinese), altre un pochino forzate (il playboy italiano sfigato, su tutti). Ovvio che maggior cura e spessore sono stati riservati alla coppietta protagonista. Il comparto audio è nella norma, decisamente sufficiente a creare l'atmosfera ricercata a seconda dell'occasione, sia con le musiche, sia con gli effetti sonori.

È ora di tirare le somme. Può Secret Files 2: Puritas Cordis dichiararsi a tutti gli effetti un degno successore di Secret Files: Tunguska? Senza ombra di dubbio sì. La scelta di non staccarsi troppo dal modello di riferimento rende il titolo un investimento sicuro. I fasti di quella che non ci vergogniamo a definire una avventura grafica di primissimo livello, meritavano di essere rinverditi da un degno erede. Fusion Sphere ha fatto centro. D'altro canto, in quegli europei del '96, quelli in Inghilterra, quelli del “squadra che vince si cambiaâ€, li han vinti proprio dei ragazzoni tedeschi. Per buona pace nostra.

 

Info Requisiti
Generale
Sviluppatore: Fusion Sphere / AnimationArts / Creatown
Publisher: Deep Silver
Distributore: Koch Media
Data Rilascio: 30/04/2009
Piattaforma: Android, iPad, iPhone, NDS, Nintendo Switch, WII, PC
Caratteristiche
Genere: Avventura/Mistero
Grafica: 2.5D
Visuale: Terza Persona
Controllo: Mouse
Doppiaggio: Inglese
Sottotitoli: Italiano
Ricerche
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Requisiti minimi
OS: Windows 2000/XP/Vista
Processore: 800 Mhz
RAM: 256 MB
Scheda Video: Compatibile Directx
Hard Disk: 2 GB
Supporto: 1 DVD
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