Prima avventura di Nancy Drew su Nintendo DS. Nella ridente località di River Heights sta per essere inaugurata l'apertura di un parco tematico, "Olde World", dedicato alla storia delle antiche civiltà . Il parco è nato da un’idea di Thaddeus Belmont, il magnate locale, che però proprio alla vigilia dell’apertura del parco scompare misteriosamente. Sarà quindi Nancy Drew a dover risolvere il mistero della sua sparizione...
Nancy Drew è una giovane detective
wannabe, protagonista di una serie molto prolifica e longeva – tutt’ora in corso - realizzata negli anni ’30 da un team di scrittori, conosciuti sotto lo pseudonimo di Carolyn Keene: i romanzi sono indirizzati soprattutto ai ragazzi (in particolar modo quelli di sesso femminile), ma seguono le regole del thriller classico. Molto nota negli States, la nostra Nancy ha goduto di qualche adattamento anche in Italia, sebbene non abbia mai davvero sfondato. Proprio recentemente, la
Warner Bros ha realizzato una
pellicola ispirata alle vicende della nostra detective in gonnella, interpretata da Emma Roberts (nipote della più nota Julia) e diretta da Andrew Fleming: il film era programmato per arrivare nelle sale italiane nell’agosto 2007, ma sembra che la cosa non sia affatto avvenuta, e ancora oggi (maggio 2008) resta inedito. Si tratta, comunque, solo dell’ultimo tentativo di mostrare Nancy in carne e ossa, poiché fra serial, film per la tv e pellicole cinematografiche, la giovane investigatrice ha calcato più volte gli schermi.
Ma ciò che più interessa noi avventurieri è il fronte videoludico, e qui le cose vanno abbastanza bene. Esiste infatti, sul nostro amato PC, una lunga serie di avventure in prima persona di discreta fattura (circa una ventina), purtroppo mai tradotte in italiano. Quello di cui ci apprestiamo a parlare, “
Nancy Drew: The Deadly Secret of Olde World Parkâ€, è il primo titolo del
franchise a uscire su
Nintendo DS, e anche il primo episodio tradotto nella nostra lingua.
Nato forse per cavalcare l’eventuale
hype del film di Fleming, questo titolo della
Gorilla Systems (
software house con qualche esperienza in giochi – targati
Disney - dedicati ai più piccoli) appare come un’avventura dalle scarsissime pretese. Onestamente si fatica a capire il target a cui gli autori vogliano rivolgersi: infatti, il gioco possiede una trama troppo complessa per un pubblico di giovanissimi, ma nello stesso tempo il gameplay sembra tagliare fuori i videogiocatori più smaliziati.
TEENAGE DETECTIVE AT WORK
Ma andiamo per ordine.
Si può dire, innanzitutto, che la grafica sia una delle migliori viste su un’avventura per
DS. Sfoggiando il canonico 2.5D, la giovane Nancy si muove (in modo poco convincente, comunque) in ambienti colorati e caratteristici. Ogni dialogo è invece rappresentato da gradevoli disegni statici che rendono evidente la scelta di propendere verso uno stile smaccatamente cartoon.
Orecchiabili, ma in numero davvero esiguo, le musiche di commento.
Sposteremo la protagonista con l’ausilio delle frecce direzionali della console, accorgendoci subito che tutti gli hotspot sono chiaramente indicati, e basterà avvicinarsi a uno di essi e premere il tasto X per interagire nel modo previsto dagli autori. Sullo schermo inferiore
touch, invece, risiede l’inventario, mentre un’altra sezione è dedicata a una sorta di
hint, utile per suggerire narrativamente il ‘prossimo passo’.
In realtà , entrambe le interfacce si rivelano presto del tutto inutili in termini di gameplay, poiché l’avventura risulta lineare a livelli inauditi, e avremo da fare una sola cosa per volta (peraltro, Nancy utilizzerà l’oggetto giusto in modo automatico). In altre parole, ciò che dovremo fare per procedere sarà limitato al posizionarsi accanto al giusto hotspot (in media sono due per stanza) e premere X: al resto ci penserà il programma. Deprimente.
TROPPO ELEMENTARE, CARA NANCY
Per qualche ragione a noi inspiegabile, gli autori hanno pensato di far proseguire le indagini evitando enigmi che stimolino le capacità deduttive del detective dentro di noi, e piazzando piuttosto una serie di minigame di una banalità e semplicità sconcertante. C’è da sbloccare un particolare dialogo? Ecco che bisognerà selezionare uno sciocco giochino di tempismo da una rosa di cinque, altrettanto demenziali (inoltre, la possibilità di scelta conduce inevitabilmente a preferirne sempre uno solo, ovvero quello che si reputa meno frustrante). C’è da scassinare una porta? Ci si presenta un altro rozzo sottogioco. Bisogna eludere la sorveglianza? Parte una blanda sequenza stealth da risolvere a occhi chiusi.
E così via: “
The Deadly Secret of Olde World Park†non è altro che una sequela di dialoghi lineari e obbligati interrotti da minigame sempre uguali, per nulla stimolanti, dalla difficoltà immutabile e, per giunta, completamente avulsi dalla narrazione.
MURDER, SHE BORED
Sì, c’è un plot: l’Olde World è un parco giochi dedicato alle civiltà antiche. Il proprietario, tale Thaddeus Belmont, sparisce però alla sua inaugurazione, a cui avrebbe dovuto partecipare anche Bess, vecchia amica di Nancy. Aiutare la compagna a ritrovare il suo vestito sarà il primo compito della nostra eroina ma, poco dopo, scoprirà una rete di inganni molto più intricata del previsto, e, aiutata dal suo ragazzo Ned, deciderà di andare fino in fondo al caso della sparizione di Belmont.
Il primo problema della trama è che… non avremo nessun interesse ad assistere alle vicende di Nancy. Non che la sceneggiatura sia un disastro completo: semplicemente, data la struttura adottata dai programmatori, saremo totalmente indifferenti al canovaccio e, quindi, mai davvero stimolati a leggere i testi. D’altra parte, perché sforzarsi a comprendere una trama tutto sommato articolata, con tanti personaggi e intrecci, se il gameplay non ci ‘invita’ mai a prendere mentalmente nota di tutto, essendo lontano da qualsiasi integrazione con il racconto?
Anzi, fa addirittura rabbia trovare qualche dialogo carino (in special modo con Ned, una sorta di ‘spalla dell’eroe’) buttato nel mezzo sperando che il giocatore lo legga, invece di cedere alla tentazione di premere forsennatamente il tasto A che prima o poi attiverà l’ennesimo, noiosissimo, minigioco.
SOLO UN’ULTIMA COSA…
Non è mia abitudine stroncare completamente un gioco, e infatti verrebbe da pensare che questo debolissimo capitolo dedicato alla bionda/rossa Nancy possa perfino risultare passabile per chi è molto giovane e si accontenta di leggere una sorta di blando fumetto – discretamente disegnato - interrotto da piccoli giochi stile ‘passatempo per telefonini’.
Ma poi scorgo il prezzo (pieno, oltre i 40 euro) e decido che, stavolta, farò un’eccezione.