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Martedì, 19 Marzo 2024 09:30
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Recensione

Memoranda

di Stefano Rossitto  

il nostro voto
70
In breve

In Memoranda si racconta la storia di una giovane donna che non riesce a ricordare le cose molto chiaramente, in particolare il suo nome. Al fine di recuperare i suoi ricordi, i giocatori devono guidarla attraverso un’avventura surreale, anche all’interno dei suoi sogni. Lungo questo viaggio, la protagonista incapperà in una varietà di personaggi bizzarri, alcuni umani – come un musicista, un panettiere ed soldato -, ed altri no, come un elefante, uno spaventapasseri e anche un paio di occhi.

 

Recensione Completa del 17 Maggio 2017
Il 2017 è appena iniziato e ci lascia ben sperare con il ritorno di vari giganti storici (Ron Gilbert in primis, ma anche Sokal col suo Syberia 3). Dinnanzi a nomi di questo calibro risulta davvero difficile farsi notare, soprattutto se si è un piccolo studio indipendente di quattro persone al lancio del primo gioco ufficiale.

Eppure se c’è una cosa che i Bit Byterz sono riusciti a fare egregiamente è attirare l’attenzione. Eccoli quindi al debutto ufficiale con il loro Memoranda, nato grazie a una “piccola†campagna Kickstarter che ha fruttato 25.000$, sui 18.000 richiesti, grazie al contributo di più di mille backers. Una produzione tutto sommato modesta ma portata avanti con professionalità fino alla fine e al rilascio ufficiale, avvenuto il 26 Gennaio di questo anno.

Andiamo quindi ad analizzare insieme l’operato dei quattro canadesi e vediamo come si sono comportati alla loro prima prova; innanzitutto occorre sapere che Memoranda nasce dai racconti di Haruki Murakami, prolifico autore giapponese pluripremiato con uno stile decisamente surreale.

Proprio quest’ultimo aspetto sembra aver ispirato profondamente l’opera dei “Mordi-Bit†in ogni singola sfaccettatura della loro creatura. Leggere “Kafka sulla spiaggia†giocando contemporaneamente Memoranda rende di sicuro l’idea di come i due mondi siano simili, quindi possiamo dire che il tributo risulta ben riuscito e potrà fare la gioia degli appassionati dello scrittore.

Il surreale si manifesta già nell’introduzione iniziale del gioco, il quale ci mette nei panni di una giovane ragazza, di cui sappiamo molto poco, che si ritrova vittima di una strana forma di amnesia: ricorda tutto tranne il suo nome. Questo semplice incipit narrativo ci proietta all’interno di un mondo strambo, abitato da personaggi bizzarri che vivono situazioni contorte. Avrete già capito quanto questo gioco sia particolare.

In effetti non c’è un ambito del prodotto che non risulti quantomeno singolare. La presentazione visiva è di certo accattivante, vuoi dal lato personaggi che da quello degli scenari. Questi ultimi sembrano quasi dei dipinti in movimento, belli da guardare e osservare per qualche minuto prima di esplorarli ludicamente. Oltre al buon livello visivo dei vari elementi che li compongono, i luoghi visitabili presentano una discreta quantità di animazioni ben realizzate.

Va un po’ peggio per quanto riguarda i personaggi, i quali presentano mediamente un set di animazioni veramente risicato. Questo è sicuramente frutto del livello di dettaglio con cui essi sono stati realizzati, ma ciò non toglie il fatto che qualche frame in più non avrebbe guastato, soprattutto in prossimità di alcuni eventi chiave. Bisogna inoltre fare una piccola notazione per quanto riguarda i movimenti della protagonista, talmente lenti da rendere frustrante il dover percorrere uno scenario nella sua interezza. Fortunatamente è stata inserita la possibilità di spostarsi velocemente da uno scenario all’altro con un doppio click, oltre alla presenza di una mappa.

L’interfaccia di gioco è basilare, con un menù a comparsa nella parte superiore dello schermo. Inizialmente può sembrare un po’ uno sforzo dover imparare i comandi da tastiera (spazio per l’inventario, G per gli hotspot, TAB per la mappa ed M per il libro con i memo), ma dopo qualche minuto ci si abitua. Per il resto, tutto funziona seguendo il consueto schema da avventura grafica, basato molto sull’utilizzo degli oggetti. Questi possono essere utilizzati con gli elementi degli scenari o combinati tra loro, nella più classica delle tradizioni.

Certo che parlare di “tradizionale†con Memoranda non è facile, anche considerando il tipo di enigmi che gli sviluppatori hanno ideato. Purtroppo questo risulta il vero e proprio problema del prodotto, problema nato verosimilmente per mantenere uno stile fantastico e altamente surreale. Onestamente credo che perlomeno nel game design i Bit Byterz avrebbero dovuto cercare delle soluzioni più logiche a discapito dell’impostazione generica, giacché troppe volte il giocatore si trova a risolvere enigmi a caso o persino a non avere la benché minima idea di come far procedere la trama.

Le soluzioni degli enigmi sono talmente assurde che risulta insufficiente persino il sistema di aiuti integrato, richiamabile con il tasto M, sostanzialmente un taccuino in cui la protagonista appunta tutti gli obiettivi correnti, stratagemma più che mai necessario. Aiuto talvolta inutile, soprattutto nei frangenti dove il problema non è tanto risolvere un enigma quanto proprio capire cosa è necessario fare per far proseguire la vicenda. In poche parole un game design che pecca chiaramente di inesperienza, forzando troppo spesso il giocatore a compiere azioni a casaccio e che, per questo, può risultare a tratti frustrante.

Per completezza e per concludere il discorso sulla giocabilità, segnalo la presenza di alcuni enigmi di logica non collegati all’utilizzo di oggetti. Si tratta di pochi momenti, il più delle volte abbastanza semplici da non impegnare il giocatore per più di una manciata di minuti; ciononostante risultano ben realizzati, contestualizzati e forse in grado di configurarsi come gli enigmi più riusciti dell’intero pacchetto.

Inoltre questi si coniugano bene con il carattere di Mizuki, la protagonista di Memoranda, e con la sua tendenza ad accettare ogni genere di sfida. Un punto di forza del gioco è proprio la ragazza che impersonerete, già dalle prime battute in grado di incuriosire. Il tutto non si esaurisce però con lo stratagemma del nome dimenticato, ma prosegue fornendoci di continuo informazioni sulla storia personale della giovane, sul suo passato e sul suo presente. Attraverso i dialoghi con gli altri o alle sue riflessioni personali, ci troviamo così in grado di ricostruire parzialmente la vita di Mizuki, rendendola di fatto un personaggio reale all’interno di un contesto perlopiù fantastico.

Parte delle difficoltà nasce anche dalla caratterizzazione peculiare dei personaggi secondari. Se inizialmente tutto ci sembrerà normale, col progredire della storia ci troveremo quasi ad assistere a una trasmutazione del mondo umano in mondo animale (tema ricorrente anche a livello di trama). Proseguendo, quindi, tutto diventerà più criptico e più difficile da intuire in maniera naturale. Che fosse proprio questo l’effetto voluto in fase di progettazione è un dubbio che ho avuto per tutta l’esperienza, ma non posso fare a meno di notare quanto questo effetto sia poco benefico per il giocatore.

Nonostante tutto i personaggi sono ben caratterizzati, particolari, con delle storie originali in grado di coinvolgere e incuriosire; a volte c’è anche un certo grado di profondità nei temi che vi troverete ad affrontare, temi quali il suicidio, la guerra, la nostalgia e l’amicizia.

In questo ambito Memoranda pecca solamente nel grado di interazione che si stabilisce con questi personaggi: i dialoghi, infatti, vengono portati automaticamente avanti solo cliccando col tasto sinistro, senza la possibilità di selezionare un argomento di conversazione. Anche questa impostazione crea dei problemi di giocabilità, visto che ogni volta che si prosegue con la trama ci si trova costretti a cliccare più di una volta su ogni personaggio sperando di sbloccare un nuovo dialogo che ci dia una spinta in avanti. Il risultato è che il più delle volte faremo partire un dialogo già ascoltato in precedenza, dovendolo poi skippare in toto.

Volendo escludere questo fattore, i personaggi restano validi e vengono altamente promossi, anche grazie alla presenza di un buon doppiaggio che si mantiene sempre su un livello medio-alto. Le voci sono state scelte sapientemente, da quella calma ma non atona di Mizuki a quelle particolarmente caricaturali degli animali antropomorfi con cui avrete a che fare.

Promosse anche le musiche, forse non a pieni voti ma sicuramente superiori a una semplice sufficienza. Gli ambienti, già visivamente affascinanti, vengono resi al meglio grazie all’accompagnamento sempre dolce e mai fuori luogo della colonna sonora. Mancano dei pezzi in grado di imprimersi nella memoria, ma credo che questo derivi proprio dall’aver scelto una sonorizzazione poco invadente in grado di lasciare più spazio ai suoni ambientali e disposta a cedere la corona all’impianto grafico.

Cerchiamo quindi di analizzare Memoranda complessivamente. Il gioco supera la sufficienza in quasi tutti gli ambiti analizzati, tranne quello della giocabilità eccessivamente punitiva e quasi ostile verso il giocatore. Questo aspetto porta la longevità ad attestarsi sulle otto ore circa, frutto però proprio di quella difficoltà fin qui discussa.

Non mancano le buone idee, vuoi in fase di caratterizzazione che in quella di sceneggiatura, sicuramente legata in qualche modo all’universo fantastico di Murakami senza però cadere nell’eccessivo citazionismo o nella più rozza scopiazzatura. Il prodotto è visivamente affascinante e suggestivo, con un look originale in grado di farlo spiccare in mezzo al panorama contemporaneo.
Tutto sommato, quindi, Memoranda si configura come un gioco che potrebbe fare la gioia di quelli in grado di viverlo come una sfida ostica, a volte sleale ma pur sempre sfida. Gli errori dovuti all’inesperienza non mancano, ma ci riserviamo di sperare bene per il futuro di questo piccolo team indipendente che non mancheremo di tenere d’occhio.

 

Info Requisiti
Generale
Sviluppatore: Bit ByterZ
Data Rilascio: 25/01/2017
Piattaforma: PC
Caratteristiche
Genere: Avventura/Commedia
Grafica: 2D
Visuale: Terza Persona
Controllo: Mouse
Doppiaggio: Inglese
Sottotitoli: Inglese
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