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Recensione

Louisiana Adventure

di Mattia Seppolini  

il nostro voto
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In breve

1902, periferia di New Orleans: il sole tenta di squarciare le tenebre che avvolgono i sobborghi della città, da sempre teatro di omicidi. Ma la situazione appare diversa rispetto al passato perché gli omicidi stanno aumentando paurosamente, diventando sempre più efferati e, per di più, senza alcuna spiegazione. Il Federal Bureau of Investigation decide quindi di inviare in loco il migliore agente speciale a disposizione…

 

Recensione Completa del 03 Gennaio 2013
A volte ci si trova davanti a titoli con idee interessanti ed ambiziose, purtroppo penalizzati da una realizzazione non all’altezza e non in grado di farne emergere le qualità. Louisiana Adventure, prima avventura di SilverPlay Entertainment, è un chiaro esempio di questo, un titolo che cerca di proporre feature tutt’altro che banali, ma che crolla nella realizzazione vera e propria, anche negli aspetti più basilari. Già dal menù si intuisce che la nostra avventura non sarà rose e fiori, complice una traduzione in italiano probabilmente tra le peggiori viste da diversi anni a questa parte, tanto da far rimpiangere una versione inglese. Tutti i testi del gioco sono tradotti con grandissima approssimazione, dando quasi l’impressione che il lavoro sia stato affidato ad un traduttore automatico, se non fosse per alcune parole grammaticalmente scorrette che denotano un lavoro ancora peggiore.
Una volta avviata la partita si viene catapultati negli Stati Uniti di inizio ‘900 in un ufficio dell’FBI dove Katia, il nostro alter ego ed abile agente, viene messa a conoscenza del suo prossimo incarico: a New Orleans sono avvenuti tre cruenti omicidi, con cadaveri ritrovati mutilati ed il sospetto del coinvolgimento di un qualche misterioso culto. Per non agitare ulteriormente le acque e non creare panico tra i cittadini dovremo agire con discrezione e sotto copertura fingendoci semplici turisti. Arrivati a New Orleans, verremo subito avvisati di un altro omicidio, avvenuto in una locanda pochi chilometri fuori città dove un uomo, il Sig.Borowitz, è stato trovato morto mentre la moglie è scomparsa. Ancora catapultati alla locanda Baumont daremo il via alle nostre indagini, interrogando i testimoni ed iniziando a mettere gli occhi sui primi sospettati. Non ho utilizzato a caso per due volte il termine “catapultatiâ€, dato che nel gioco non esistono filmati di intermezzo, sequenze di approfondimento o qualunque cosa possa contribuire a calarci con i giusti tempi all’interno degli eventi del gioco quindi, soprattutto nelle fasi iniziali, è facile trovarsi un po’ smarriti. Una volta iniziata l’esplorazione della locanda, iniziano a fare capolino anche i pregi del gioco e le sue caratteristiche peculiari: innanzitutto il gioco propone una struttura non lineare con alcuni enigmi e situazioni che possono essere affrontati nell’ordine che si preferisce, inoltre alcuni enigmi sono opzionali e la loro risoluzione consente di aumentare la percentuale di successo della nostra avventura. Nella fase iniziale ed in un paio di situazioni più avanti nel gioco, tutto questo riesce a dare una buona sensazione di libertà.
Un’altra caratteristica importante che risalta fin da subito è la gestione dei dialoghi. Questi si basano sul livello di fiducia che i vari personaggi hanno nei nostri confronti, e che andrà ad essere modificato in base alle nostre azioni. Anche in questo caso l’idea è interessante, ma realizzata in maniera approssimativa. Difatti, oltre a rivelarsi necessaria solo in poche occasioni, la sua risoluzione può essere accomunata più ad un normale enigma (banalmente faccio quello che vuoi se svolgi un compito per me) che ad un meccanismo più complesso. Purtroppo man mano che si prosegue nell’avventura le novità perdono progressivamente di efficacia, rivelando una struttura molto più classica di quello che ci si sarebbe aspettato. Allo stesso modo la trama, che ci porta ad esplorare tra i vari luoghi il centro di New Orleans, una palude ed sotterranei della città, finisce con il risultare confusa e poco interessante, complice la mancanza di dettagli e di approfondimenti. Le situazioni si risolvono tutte troppo velocemente e, in un gioco di questo tipo che dovrebbe fare dei dettagli il suo forte, pesa tantissimo. Presto ci si trova quasi ad agire per inerzia, dimenticando il motivo per cui si va in giro risolvendo enigmi, fino alla conclusione ancora più avara di informazioni e che difficilmente lascerà il giocatore soddisfatto. Abbiamo accennato agli enigmi ed è arrivato il momento di parlarne. A parte l’ordine in cui affrontarne alcuni, si tratta di enigmi molto classici, risolvibili sfruttando gli oggetti che troveremo sparsi per le locazioni. A differenza di quanto accade ultimamente, non è presente nessuna indicazione per semplificare la ricerca dei vari hotspot, tuttavia basterà un minimo di attenzione per proseguire senza grossi intoppi ed arrivare ai titoli di coda in circa 5-6 ore. Si fa sentire anche la mancanza di una migliore integrazione con gli eventi, circostanza che abbassa irrimediabilmente anche la qualità dell’avventura, dato che anche un buon enigma, se non coerente con quello che accade, perde la sua efficacia.
Passiamo ora all’aspetto tecnico. Louisiana Adventure è completamente in 3D, quindi controlleremo Katia con un ibrido tra mouse e tastiera (il primo per muovere la visuale, la seconda per muovere il personaggio), anche se il mouse risulta quasi superfluo se non per alcuni compiti specifici (ad esempio è necessario per combinare gli oggetti in inventario). Non è presente un tasto per il movimento laterale e quindi ci si troverà, alcune volte, a dover “far manovra†per posizionarci correttamente di fronte all’oggetto o al personaggio con cui si vuole interagire. Per fortuna, le locazioni sono sempre abbastanza ampie e ciò non rappresenta pertanto un grandissimo problema, ma un sistema di controllo al passo con i tempi sarebbe stato sicuramente maggiormente gradito. Una volta che si va ad interagire con qualcosa si apre un menù a scelta multipla che di solito prevede il dialogo, l’utilizzo e la combinazione con gli oggetti presenti in inventario, più altre eventuali azioni contestuali all’oggetto. Graficamente, poi, Lousiana Adventure non eccelle, dal momento che modelli poligonali e texture risultano scadenti, le animazioni povere e legnose (manca del tutto il movimento delle labbra dei personaggi) e, anche se gli ambienti sono sempre abbastanza ampi e ben caratterizzati, il look generale è quello di un gioco con qualche anno di troppo sulle spalle. Con musiche abbastanza anonime, a salvarsi è il doppiaggio di buon livello ed interamente in inglese (per fortuna, data la qualità della traduzione dei testi).

E’ un peccato dover criticare in questo modo Louisiana Adventure, le buone idee ci sono ed in alcuni momenti si riescono ad intravedere le sue potenzialità. Purtroppo i numerosi difetti - su tutti la mancanza di un lavoro di rifinitura dei dettagli (che lo fanno sembrare quasi una versione beta), oltre ad un comparto tecnico datato ed alla pessima traduzione - alla lunga finiscono con l’azzerare del tutto quanto c’è di buono. Pertanto, a meno che non possiate vivere senza la New Orleans di inizio ‘900, potete tranquillamente lasciarlo sullo scaffale senza remore.

 

Info Requisiti
Generale
Sviluppatore: SilverPlay
Distributore: Zodiac
Data Rilascio: 16/11/2012
Piattaforma: PC
Caratteristiche
Genere: Avventura investigativa
Grafica: 3D
Visuale: Terza Persona
Controllo: Mouse/Tastiera
Doppiaggio: Inglese
Sottotitoli: Italiano
Ricerche
Sito internet
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Requisiti minimi
OS: Windows XP/Vista/7
Processore: 2 Ghz
RAM: 2 GB
Scheda Video: 512 MB Shader3 DirectX 9.0 compatibile
Hard Disk: 5 GB
Supporto: Online Download
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