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Recensione

Lilly Looking Through

di Mattia Seppolini  

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In breve

Lilly non immagina neanche cosa l'aspetta; saltando tra passato e futuro, dovrà infatti dar fondo a tutte le sue energie per riuscire a superare gli ostacoli che la separano dal fratello, rapito da un pezzo di telo rosso. Saprete cambiare il passato?

 

Recensione Completa del 22 Dicembre 2013
La scena indipendente riesce spesso a proporre, anche con mezzi e fondi limitati, titoli interessanti che finiscono però con il passare in sordina. Lilly Looking Through, opera prima di Geeta Games, fa parte di questa categoria.

Il progetto nasce dalla mente e dalla passione per le avventure di Steve Hoogendyk e della moglie Jessica, fondatori di Geeta Games; per quanto quello di Hoogendyk sia un nome poco conosciuto tra gli avventurieri, il suo è un curriculum di tutto rispetto: ha partecipato allo sviluppo di alcuni dei titoli della saga di Myst, come Exile, RealMyst ed Uru, oltre ad aver maturato esperienze importanti anche in ambito cinematografico come character animator in Harry Potter, Le Cronache di Narnia ed Alice in Wonderland.

Per il finanziamento di questo progetto i due si sono affidati all’ormai onnipresente Kickstarter con un budget tutt’altro che esoso che ha comunque garantito la realizzazione del progetto e la possibilità di coinvolgere altri nomi di grande esperienza sia in campo videoludico che artistico.

Quella che Geeta Games ha voluto creare è peraltro un’avventura strutturalmente semplice, ma con basi molto solide, basata sulla grande cura nella realizzazione degli enigmi e delle atmosfere, caratterizzate da tinte magiche e fiabesche.

Protagonista dell’avventura è Lilly, una ragazzina di 8 anni curiosa e tenace; Lilly vive in un mondo apparentemente in rovina ma che porta con se i ricordi di un’antica epoca di splendore, in cui tecnologia e magia andavano di pari passo. Mentre sta giocando con un ranocchio fuori casa vede un drappo rosso trasportato dal vento e, mossa dalla curiosità, il suo primo pensiero è quello di recuperarlo; quando però ormai sembra esserci riuscita, questo vola via avvolgendo il fratello Row e portandolo lontano.

Da qui parte il viaggio della nostra eroina alla ricerca del fratello, aiutata nell’impresa solamente da un paio di occhiali magici che le permetteranno di vedere il mondo come si presentava in passato ed interagire con esso, influenzando al contempo il futuro.

La storia viene raccontata prevalentemente grazie alle immagini ed ai luoghi visitati da Lilly, essendo quasi del tutto assenti dialoghi o testi scritti; per questo possiamo ringraziare l’ottimo lavoro fatto dal team nel tratteggiare le ambientazioni che ci troveremo man mano ad attraversare, ognuna interamente dipinta a mano, e l’eccellente accompagnamento sonoro curato da Chris Beazer.

Ognuno di questi aspetti contribuisce così ad immergere il giocatore nell’atmosfera fiabesca del titolo, laddove l’utilizzo degli occhiali, mostrandoci le ambientazioni nei due lassi temporali ed evidenziando loro contrasto, contribuisce a creare un background dietro ognuno dei luoghi, rendendo il tutto interessante e credibile.

Le locazioni che Lilly dovrà attraversare sono dieci, ognuna delle quali richiede la risoluzione di alcuni enigmi prima di poter passare a quella successiva ed è qui che si percepisce l’esperienza di Hoogendyck con la serie di Myst. Il mondo in cui si muove la protagonista è infatti ricco di strani meccanismi dal funzionamento oscuro, dove bisognerà tirare leve, premere bottoni, sperimentare, il tutto fino a capire il funzionamento di ciascuno di questi per poterli poi sfruttare a nostro favore per proseguire nell’avventura.

Il tocco in più viene dato, come già detto, dagli occhiali che permettono, intervenendo sul passato, di modificare il futuro, aggiungendo una dimensione supplementare nei ragionamenti: di volta in volta enigmi, ambienti ed oggetti andranno infatti visti da prospettive diverse, ovvero come sono attualmente, come sono stati e come potrebbero essere modificando il passato.

Il livello generale degli enigmi è molto buono: se nelle fasi iniziali viene data la possibilità di prendere confidenza con le meccaniche del gioco, da metà gioco in poi, con l’introduzione degli occhiali e di meccaniche basate su tempismo o addirittura sulla combinazione di colori, ci si trova davanti a puzzle tutt’altro che banali, vari ed in grado di spremere le meningi anche agli avventurieri più esperti.

La qualità delle idee e della loro realizzazione finisce però con lo scontrarsi con i limiti produttivi dovuti al budget limitato; arrivare ai titoli di coda richiederà all’incirca tre ore scarse, durante le quali si ha l’impressione che Lilly avrebbe potuto offrire molto di più, sia a livello ludico che narrativo ed artistico. Le dinamiche di gioco vengono spesso solo abbozzate e non sviluppate come era probabilmente nelle intenzioni degli sviluppatori, e questo finisce con il lasciare l’amaro in bocca ed un certo senso di incompiutezza una volta giunti al termine dell’avventura.

Per concludere Lilly Looking Through si pone quindi come un titolo molto interessante, con uno stile ben preciso e funzionale e degli enigmi ben costruiti e non banali, a testimonianza della passione e del talento dei suoi autori. Purtroppo i limiti realizzativi impediscono di fare il salto di qualità, ma ci auguriamo che possa essere comunque un trampolino di lancio per i suoi sviluppatori.

 

Info Requisiti
Generale
Sviluppatore: Geeta Games
Data Rilascio: 02/11/2013
Piattaforma: Android, iPad, MAC, PC
Caratteristiche
Genere: Fantasy
Doppiaggio: Nessuna
Sottotitoli: Multilingua (italiano incluso)
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