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Recensione

Life is Strange - Episodio 2: Out of Time

di Andrea Dresseno  

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In breve

Il secondo episodio di Life is Strange ci porterà fuori dalla Blackwell Academy, alla scoperta dei misteri di Arcadia Bay.

 

Recensione Completa del 13 Aprile 2015
Max Caulfield è una ragazza come tante, almeno finché non scopre di essere in grado di riavvolgere il tempo. Chrysalis, il primo episodio di Life Is Strange, gettava le basi di un racconto affascinante: una comunità che nasconde più di qualche segreto, una catastrofe imminente, la complessità del passaggio dalla giovinezza all'età adulta. Il tema della scelta viene esplorato più a fondo in questo secondo episodio: Out of Time aggiunge nuovi tasselli e rivela tutta la sua forza nel toccante finale.

Recensione completa

Max ha appena rivelato a Chloe di avere un potere speciale: può riavvolgere il tempo. Il ritorno ad Arcadia Bay non è stato indolore. Ritornare alle origini è un po' come ripartire da zero, ci vuole tempo, bisogna pazientare. L'età del passaggio, quella dall'adolescenza alla maturità, porta con sé il peso della scelta: vuoi fare la differenza, cambiare le cose; vuoi che le cose cambino e desideri trovare il tuo spazio, dare un senso alle tue azioni, ché indietro non si torna più. Forse.

Avevamo lasciato Max alle prese con un potere speciale più grande di lei, quando nel primo episodio di Life Is Strange gli sviluppatori avevano gettato le basi di un racconto dalle grandi potenzialità: Max è solo una pedina, forse la pedina chiave, negli eventi che coinvolgono un'intera comunità. Quell'anomalia climatica con cui si era chiuso il primo episodio è infatti il motivo conduttore di questo Out of Time: non ti aspetti la neve, non in quella stagione. Max chiede agli altri personaggi cosa ne pensano, eppure tutti sembrano sottovalutare il pericolo che incombe. Tranne Max, che non solo può riavvolgere il tempo, cambiare le carte in tavola, ma continua ad avere visioni che non preannunciano nulla di buono per Arcadia Bay.

Chrysalis, il primo episodio, portava con sé il fascino di un nuovo mondo che viene svelato al giocatore. Un episodio d'apertura in cui gli sviluppatori si erano limitati, con successo, a tratteggiare un contesto. Nella prestigiosa Blackwell Academy accade qualcosa di strano. Una studentessa è sparita e le pareti sono tappezzate di volantini. Max ritrova Chloe, l'amica d'infanzia, solo che nel frattempo le cose sono cambiate, la nuova Chloe non è più quella di un tempo. Alcuni personaggi nascondono segreti scomodi, non è una comunità rassicurante quella di Arcadia Bay. Chrysalis suggeriva numerosi temi – rapporti familiari complessi, bullismo, il legame sottile tra mondo degli adulti e quello dei ragazzi – e Out of Time inizia a svilupparne qualcuno, ad aggiungere nuovi tasselli al mistero che verrà svelato nel corso degli altri tre episodi.

Se il primo capitolo si concentrava sulla Blackwell Academy, qui il focus si sposta sulla cittadina e i suoi dintorni. La tavola calda dove lavora la madre di Chloe è il luogo ideale per dare dimostrazione dei propri poteri. Chloe è incredula ed eccitata, ha ritrovato un'amica speciale. L'azione si sposta poi nel covo segreto di Chloe, teatro di tanti pomeriggi in solitaria. Eppure, anche se la macchina virtuale allarga la sua visuale, la scuola rimane al centro del racconto. È lì che si gioca la vita dei personaggi: basta poco per rovinare l'esistenza di qualcuno e Max ne sarà testimone, suo malgrado.

Dal punto di vista ludico Out of Time prosegue, com'è logico, sulla strada intrapresa dal primo capitolo. L'attenzione viene rivolta in particolare su narrazione e dialoghi. Max può riavvolgere il tempo, per cui l'esito dei dialoghi può essere modificato se non si è soddisfatti del risultati. Alla fine una decisione va comunque presa, ma almeno si possono osservare i diversi esiti e valutare, per quanto possibile, quello che si ritiene più appropriato e più ragionevole a lungo termine.

Life Is Strange pone l'accento sulle conseguenze delle proprie azioni e decisioni, e in Out of Time questo aspetto emerge prepotentemente. Sebbene il meccanismo che riavvolge il tempo continui a non essere del tutto intuitivo, risultando talvolta persino macchinoso, è indubbio che porti con sé un fascino notevole. In Out of Time si avverte realmente il peso delle proprie scelte: come nella vita, non tutto è bianco o nero, ma il gioco ti costringe a scegliere tra bianco e nero, rivelando così una dimensione etica forse troppo netta, ma comunque carica di riflessioni e aspettative.

Max può fare la differenza; il giocatore può fare la differenza, anche solo osservando quella cartolina appoggiata sulla scrivania. E se puoi fare la differenza, ti senti davvero responsabile. Una dimensione atipica per un videogioco, che si palesa in tutta la sua complessità e delicatezza verso la fine dell'episodio.

Out of Time non ha forse la portata di Chrysalis. L'episodio pilota caricava di aspettative, aveva un fascino impalpabile legato a quella sua atmosfera senza tempo, a un contesto denso di romanticismo e nostalgia. Qui la vita inizia a carburare, gli eventi a succedersi. È come se dall'astratto si fosse scesi al concreto. Quel pizzico di romanticismo si è forse perso. Fa parte della vita, dopotutto, e la vita può essere dura e cattiva, anche per una ragazza di 18 anni.

 

Info Requisiti
Generale
Publisher: Square Enix
Data Rilascio: 24/03/2015
Piattaforma: PC, PS3, PS4, XBOX360, XboxOne
Caratteristiche
Genere: Avventura/Thriller
Grafica: 3D
Visuale: Terza Persona
Controllo: Mouse/Tastiera/Joypad
Doppiaggio: Inglese
Sottotitoli: Inglese
Ricerche
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