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Recensione

Jurassic Park: The Game

di Luca Massari  

il nostro voto
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In breve

Sequel del primo film in cui verranno mostrati eventi paralleli e successivi a quelli visti nella pellicola, sviluppando alcuni elementi appena accennati e non più ripresi nel secondo film (ad esempio che fine hanno fatto gli embrioni persi da Dennis Nedry nella giungla?). Sarà presente anche una forte componente action...

 

Recensione Completa del 20 Novembre 2011
Diciamoci la verità: i musei non sono poi la fine del mondo. Limitandosi a raccogliere e catalogare numerosi oggetti o reperti, che senza dubbio hanno avuto un ruolo cardine all'interno dell'evoluzione umana, sia come specie sia in modo sociale, questi luoghi, quando non opportunamente supportati da un'efficace guida che sappia rendere effettivamente interessanti gli avvenimenti che si celano dietro ogni elemento posto dietro una teca, vuoi con qualche aneddoto divertente, vuoi con una descrizione che sappia ben conciliare gli aspetti tecnici, storici e sociali in una confezione appetibile al visitatore, si rivelano essere dei meri contenitori, che smorzano il fascino e la valenza di ciò che invece vogliono esaltare. Forse fu proprio questo uno degli elementi che, nel 1993, tanto successo fece riscuotere alla pellicola realizzata da Steven Spielberg, a sua volta mutuata dall'omonimo romanzo di Michael Crichton: Jurassic Park. Prendendo il là da varie teorie scientifiche (prima fra tutta, la concreta possibilità di effettuare una clonazione operativa al 100%), nel film si ipotizzava che la InGen, società a capo del miliardario John Hammond, fosse appunto riuscita nell'intento di ricreare l'intero ecosistema del giurassico, partendo dalle varie specie di dinosauri fino ad arrivare alla flora. Su Isla Nublar, questo il locus prescelto per ospitare lo straordinario parco-divertimenti, ecco arrivare il paleontologo Alan Grant, e la paleobotanica Ellie Sattler, il cui scopo è valutare appunto la bontà dell'operato del ricco magnate, prima di aprire effettivamente ai visitatori le porte del parco. Ovviamente qualcosa va storto ed i nostri, insieme ai nipotini di Hammond, Tim e Lex, si troveranno a fronteggiare un'orda di dinosauri inferociti, idealmente guidati dal famigerato T-Rex. La pellicola, avvalendosi di una solida trama, un ottimo comparto sonoro ed (limitatamente alle risorse dell'epoca) effetti speciali all'avanguardia, si rivelò un successo, che negli anni portò a vari sequel, che non si dimostrarono però all'altezza dell'originale.

Telltale Games, si è già detto altrove, ha stretto un accordo con la Universal Pictures volto a portare sugli schermi delle case dei videogiocatori di tutto il mondo adattamenti videoludici mutuati appunto da alcune versioni cinematografiche di indubbio successo, che ancora oggi sanno riscuotere i favori del pubblico. Il primo frutto di questa partnership fu la prima stagione di Back To the Future, che si collocava idealmente al termine della trilogia originale, proseguendone le vicende. Questo Jurassic Park, invece, si prefigge l'obiettivo di riprendere alcune domande lasciate in sospeso nel prodotto originale (ovvero: che fine ha fatto la lattina di embrioni trafugata da Nedry?) e darvi finalmente una risposta, utilizzando per l'occasione un nuovo cast di personaggi mai visti prima sullo schermo. Lo schema prescelto per questa nuova avventura è quello della visual novel, ovvero un racconto che, "narrandosi" praticamente da solo, lascia al giocatore l'opportunità di interagire, in maniera assai limitata, con quanto avviene sullo schermo. Il modello di riferimento è Heavy Rain, esclusivo titolo PS3, nonché ultima fatica di David Cage, che ha contribuito a riportare in auge, almeno su console, il genere delle avventure grafiche, scegliendo di sacrificare un pò di giocabilità in favore di un taglio altamente cinematografico. Caratteristica principale di entrambi i giochi è la presenza dei Quick Time Event: occasionalmente sullo schermo si presenterà una situazione all'interno della quale il videogiocatore sarà chiamato ad agire tempestivamente premento una serie di pulsanti, in modo da far avanzare l'azione. L'intero Jurassic Park: The Game si basa su questo meccanismo. Vi saranno, infatti, vari tipi di QTE: da quelli semplici, che richiedono appunto la singola pressione del tasto, a quelli combinati, dove i pulsanti da premere in sequenza saranno molteplici. Sbagliare una di queste sequenze non sempre porterà alla morte, spesso il tutto si concretizzerà in una nuova animazione o in una differente combinazione di tasti da premere nell'immediato: a seconda della vostra abilità, poi, verrete ricompensati con delle medaglie d'oro, d'argento o di bronzo. E' inoltre presente un minigioco, nel quale si dovrà mantenere, all'interno di una sorta di radar, una pallina verde entro la zona d'influenza di un'altra sfera per qualche secondo.

Questo è l'intero sistema di gameplay di Jurassic Park: oltre a poter affrontare dei dialoghi di tanto in tanto, dialoghi però a senso unico dato che, qualsiasi opzione si scelga, la frase o l'approccio adottato dal personaggio sarà sempre più o meno lo stesso. Non si godrà mai del totale controllo del personaggio, così come è abolito qualsiasi elemento esplorativo: al massimo, selezionando dallo schermo un'icona rappresentante una croce direzionale, si potrà scegliere di spostarsi in un'altra inquadratura. Gli oggetti con i quali si può interagire sono sempre chiaramente contraddistinti (grazie a due tipi di icone: mano, o lente d'ingrandimento), e se il gioco presenta un qualche enigma (come quello relativo alle carrozze delle montagne russe nel secondo episodio), risolverlo non richiederà più di una manciata di secondo, con uno sforzo cerebrale pari allo zero.
L'intera stagione (che originariamente doveva contare cinque episodi, in seguito ridotti a quattro e proposti ai giocatori in un'unica soluzione) si rivela purtroppo un completo fallimento, ma vediamone i motivi. In prima istanza, la storia: prefiggendosi lo scopo di rispondere ad una domanda dalla risibile importanza (che fine può aver fatto una lattina con degli embrioni smarritasi, dopo la morte del suo possessore, su un'isola piena di dinosauri?), l'intera vicenda si limita a scimmiottare situazioni ed espedienti già sperimentati nella pellicola cinematografica, senza però lo stesso successo. "Vantando" una numerosa schiera di protagonisti (nell'ordine: il veterinario dell'isola, Harding; sua figlia quattordicenne Jess; i due mercenari della InGen, Billy e Oscar; Nima, donna spagnola che inizialmente ha il compito di recuperare gli embrioni, e per finire la dottoressa Sorkin, che vorrebbe tutti i dinosauri in libertà, invece che attrazioni dietro una gabbia), Jurassic Park riesce nel difficile intento di proporre, concentrati in un unico titolo, tutti i possibili stereotipi: dal padre divorziato che cerca sempre di fare la cosa giusta nei confronti della figlia, alla figlia, appunto, la classica teen-ager tutta "Cool" o "Awsome", per passare poi ad Oscar, il silenzioso e letale mercenario che fa coppia con il suo simpatico compagno Billy, dalle caratteristiche più umane e leggere. Nima, poi, è la classica ispanica presente nei film action, dall'apparenza dura ma, sotto sotto, dal cuore tenero che, quando purtroppo è arrabbiata, si lascia sfuggire qualche parola nella sua lingua madre. Il lavoro di caratterizzazione, purtroppo, è stato gestito veramente male, ed i numerosi dialoghi contribuiscono ad annichilire la suspension of disbelief che normalmente si concede a prodotti similari.

L'intera vicenda manca di far scaturire una qualsiasi empatia nel videogiocatore: anche le vicende movimentate, che richiedono di agire in uno ristretto lasso di tempo, non imprimono mai un senso di urgenza sufficiente. Anzi, spesso mi sono trovato a far morire di proposito (operazione mai troppo penalizzante, dato che il gioco salva automaticamente i progressi ogni pochi secondi) il personaggio, solo per poter assistere alla morte di turno, che troppe volta si rivela essere involontariamente comica. Insomma, se Heavy Rain faceva perno sulle emozioni del giocatore, sapendolo coinvolgere a 360 gradi durante tutta l'indagine, Jurassic Park manca clamorosamente l'obiettivo, risultando anzi noioso. E non riescono a sollevare parzialmente la situazione neanche i vari motivi musicali presi dal film, che anzi vengono spesso utilizzati a sproposito. In più di un'occasione ho purtroppo sperimentato il sentore che il capitolo fosse stato decurtato in qualche sua parte, dato che spesso e volentieri le varie sezioni sono quasi istanziate, facendo avvertire una mancanza. Dal lato tecnico, l'engine utilizzato è lo stesso di Back to the Future ma, contrariamente al titolo tratto dalla pellicola di Zemeckis, che comunque ben si prestava ad una trasposizione "cartoonosa", in Jurassic Park si avvertono le gravi mancanze che ormai affliggono il motore. La fitta giungla troppo spesso, per la scarsità di elementi o per l'incuria con i quali sono stati realizzati, somiglia ad un arido deserto, con una palette di colori poco varia, coadiuvata da animazioni a volte rigide ed innaturali. Presenti inoltre numerosissimi bug e glitch: si va dal labiale fuori sincrono, problemi di stuttering, momentanei freeze dovuti probabilmente al caricamento della porzione di gioco successiva, compenetrazioni di poligoni (alcune molto divertenti, come quella che ho sperimentato nella sezione conclusiva del primo episodio che vede coinvolti alcuni personaggi ed una vettura), corruzione dei salvataggi di gioco (sono stato costretto a ricominciare il capitolo tre quando ero ormai a pochi minuti dalla sua conclusione) e, per finire, il bug più fastidioso di tutti, la scomparsa del cursore del mouse. Si, semplicemente giocando, a volte il cursore del topo più utilizzato del mondo decide di prendersi una vacanza, limitatamente però alle mere parti giocabili (mettendo infatti in pausa il cursore è lì, che funziona come al solito, ma non è presente in-game): per risolvere il problema, non resta altra soluzione se non quella di chiudere il gioco, uscire al desktop e riavviare il tutto...peccato che non sempre funzioni. Il titolo, infatti, spesso rimane comunque in esecuzione nella task manager di Windows e, anche chiudendolo da lì, mi sono trovato impossibilitato nell'avviare nuovamente il tutto, previo il riavvio dell'intero sistema operativo.

Molto seccante, poi, il DRM imposto dalla Telltale, che costringe il giocatore ad essere costantemente connesso per poter usufruire ciò che ha acquistato (anche qui, in un paio di occasioni, essendo down i server della software house, non ho potuto giocare, rimanendo incastrato nella schermata di caricamento del gioco in attesa di acquisire le credenziali). In chiusura, Jurassic Park è un titolo sconsigliato sotto tutti i punti di vista: non potranno trovarlo interessante i fan della saga cinematografica, dato che le vicende aggiunte sono veramente di poco peso e poco interessanti; gli avventurieri non saranno stimolati a proseguire, data la totale mancanza di enigmi o situazioni stimolanti...rimane, in definitiva, l'amaro in bocca, per quello che poteva essere un best-seller ma, alla fine della fiera, è solo l'ennesimo tie-in che si è limitato a resuscitare dalla preistoria un brand del quale non si sentiva parlare ormai da tempo, fornendo un prodotto insufficiente sotto tutti i punti di vista. Non aiuta, in questo senso, la decisione di distribuire il tutto con un prezzo di ben trenta euro (per le versioni Steam e PS3, che vantano il supporto ai trofei sbloccabili; acquistare il gioco direttamente dallo store Telltale vi farà invece risparmiare qualcosa, a fronte però del dover essere perennemente connessi per poter giocare), per un prodotto che può essere completato senza problema alcuno in circa cinque, massimo sei ore.

 

Info Requisiti
Generale
Sviluppatore: Telltale Games
Publisher: Telltale Games
Data Rilascio: 15/11/2011
Piattaforma: MAC, PC, PS3, XBOX360
Caratteristiche
Genere: Action-Adventure
Grafica: 3D
Visuale: Terza Persona
Controllo: Mouse/Tastiera
Doppiaggio: Inglese
Sottotitoli: Inglese
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