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Recensione

Fable

di Adriano Bizzoco  

il nostro voto
68
In breve

Il consiglio dei saggi ha decretato che il giovane Quickthorpe dovrà portare a compimento una delle più pericolose missioni di sempre: scovare e recuperare i quattro gioielli magici, custoditi nelle quattro lande di Balkhane. A noi il compito di guidare il protagonista all'interno di un'avventura dai connotati tipicamente fantasy e condurlo verso il successo. Ma attenzione, perchè il pericolo e la magia possono celarsi dietro ogni angolo...

 

Recensione Completa del 26 Gennaio 2006
C'era una volta un modesto publisher inglese (destinato a diventare una delle tante meteore nel panorama videoludico), la Telstar, che nel 1996 decise di puntare su un gioco senza troppe pretese, intitolato Fable.
Purtroppo, come spesso accade, questa storia non è destinata ad un classico lieto fine: Fable, infatti, ebbe uno scarso riscontro in termini di vendite, tanto da causare alla Telstar un pericoloso indebitamento. Ma proviamo a capire quali fossero gli aspetti del prodotto che ne decretarono il fallimento e quali, eventualmente, avrebbero potuto salvarlo.

Quickthorpe, un simpatico ragazzetto biondo vestito come Semola (de La Spada nella Roccia), è stato scelto dal consiglio del villaggio per intraprendere una pericolosa missione: dovrà recuperare quattro antichissimi gioielli, custoditi da altrettanti temibilissimi mostri, in altrettante misteriosissime lande, allo scopo di salvare tutto e tutti. Avrebbero potuto scegliere una trama più stereotipata di questa? Difficilmente, ma, con il proseguo del gioco, ulteriori dettagli si aggiungeranno al nostro bagaglio iniziale di conoscenze, ampliando e approfondendo la storia del mondo che ci accingiamo ad esplorare. Eh sì, perchè il prode Quickthorpe non aveva mai messo la testa fuori dal villaggio e ora, tutto d'un tratto, dovrà fare i conti con streghe, briganti, fate, orchi, lucertoloni, ragni giganti e quant'altro possa partorire la mente di un qualsiasi autore fantasy.

Inutile continuare a citare personaggi, luoghi e situazioni tra le più inflazionate nella tradizione fantastica: Fable rappresenta chiaramente una miscela di stereotipi e guai a pensare che ciò derivi dall'ingenuità dei suoi sviluppatori. Ogni personaggio, ogni luogo e ogni situazione è trattato sulla base di un elemento chiave: l'ironia. Nel corso del gioco dialoghi anacronistici e commenti piccanti saranno il nostro pane quotidiano. A questo scopo, oltre alle battute di Quickthorpe, sarà presente anche il commento, altrettanto ironico, di un narratore.

La grafica di Fable, tutta rigorosamente in 2D, rappresenta decisamente un punto forte del gioco, soprattutto per quanto riguarda i fondali, realizzati a mano in modo magistrale. Gli sprites dei personaggi risultano buoni, così come gli ingrandimenti dei volti che compaiono puntualmente durante i dialoghi. Un solo accenno di 3D per quanto concerne il filmato finale, ma è qualcosa di assolutamente inguardabile. Apprezzabili, infine, le mappe su cui ci muoveremo, per spostarci da una locazione all'altra.
Fable presenta un efficace e credibile doppiaggio inglese (la stessa voce del narratore risponde ad uno stereotipo), unito ad un utile sistema di sottotitoli in italiano. Il comparto audio consta di una piuttosto anonima musica di sottofondo appartenente al menu di gioco, più dei discreti suoni ambientali.

L'interfaccia di Fable rappresenta uno dei problemi più gravi che affliggono il gioco. Al classico sistema di icone-azioni intercambiabili con il click destro del mouse, se ne aggiungono di nuove nel caso si abbia selezionato un oggetto dall'inventario (con una distinzione tra "usa oggetto" e "dai oggetto", che all'inizio può creare diversi problemi). A complicare il tutto ci si mette anche l'inventario, concepito come una finestra in stile Windows, la cui interazione risulta tra le meno riuscite di sempre (maneggiare e lasciare oggetti non è mai stato tanto irritante).

Un elemento di fondamentale importanza nell'analisi di Fable è certamente la morte del protagonista. Quickthorpe, fin da subito, riuscirà a crepare con una frequenza spaventosa e nei modi più assurdi. Evidentemente nelle intenzioni degli sviluppatori anche questo sarebbe dovuto rientrare nell'ironia di cui è pervaso il gioco, ma a conti fatti non è così. Se in buona parte dei casi ci ritroveremo istantaneamente resuscitati e pronti ad affrontare di nuovo il pericolo, in tutti gli altri casi sarà un probabile errore di script a farla da padrona: Quickthorpe morirà e non accadrà più niente, nessun messaggio, nessun evento. Non resterà che uscire e caricare un salvataggio precedente (dunque sarà buona norma sfruttare con frequenza gli slot concessi).

L'impressione è che gli sviluppatori volessero donare a Fable una maggiore longevità ricorrendo ad alcuni miseri trucchetti. Primo fra tutti, l'obbligo di fare tappa nelle locazioni intermedie, poste tra un punto di partenza e un punto di arrivo (una cosa che personalmente ho trovato davvero inutile e irritante). Inoltre saranno molti gli oggetti raccolti durante il gioco, che non avranno alcuna applicazione nel corso dell'avventura, se non quella di riempire la finestra dell'inventario e costringerci a perdere più tempo in smanettamenti.

Gli enigmi non sono mai troppo impegnativi e si baseranno essenzialmente sull'interazione tra oggetti e personaggi/ambiente (poche interazioni oggetto-oggetto, all'interno dell'inventario). Il livello globale di difficoltà, quindi, risulta abbastanza basso, con una longevità, al netto dei suddetti espedienti, decisamente contenuta.

Un'ultima nota spetta al finale. Niente spoiler, tranquilli, ma semplicemente una considerazione personale (giudicate voi, poi, dopo averlo portato a termine): pessimo.

Insomma, più che un gioco, sembra una possibilità sprecata. Fable poteva contare su un'ottima realizzazione grafica e su un doppiaggio di tutto rispetto, ma è stato inevitabilmente affossato da un'apparente superficialità in fase di programmazione (script per la morte del personaggio e interfaccia) e da alcune scelte discutibili da parte degli sviluppatori.

Una piccola delizia per gli occhi, destinata a regalare qualche ora di svago agli amanti di avventure con ambientazione fantasy e anche a chi, invece, il fantasy lo odia, per via dell'irriverenza con cui i suoi temi sono trattati.

 

Info Requisiti
Generale
Sviluppatore: Simbiosis Interactive Sarl
Data Rilascio: Q4 1995
Piattaforma: PC
Caratteristiche
Genere: Avventura/Fantasy
Visuale: Terza Persona
Controllo: Mouse
Doppiaggio: Inglese
Sottotitoli: Italiano
Ricerche
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Requisiti minimi
OS: DOS/Win95
Processore: 486/66 Mhz
RAM: 8 MB
Scheda Video: SVGA 1 MB
Hard Disk: 2 MB
Supporto: 1 CD
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