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Recensione

CSI: Intento Mortale

di Pietro Lietti  

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68
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In breve

Nuovo gioco dedicato a CSI ad opera dei Telltale con grafica e motore di gioco completamente rinnovati per consentire una esperienza di gioco maggiormente immersiva. Ritroveremo i personaggi conosciuti nella 9° stagione televisiva, come Ray Langston (interpretato da Laurence Fishburne) e Riley Adams (interpretata da Lauren Lee Smith), ciascuno dotato di un proprio equipaggiamento tecnico per la risoluzione dei singoli casi.

 

Recensione Completa del 12 Novembre 2009
Anche quest’anno Ubisoft non vuole deluderci e ci propone (o propina, lo scopriremo tra poco) l’ennesima avventura grafica dedicata alla famosa serie televisiva CSI. Per chi non lo sapesse, la sigla CSI non sta né per “Centro Sportivo Italiano”, né per “Consorzio Suonatori Indipendenti”, ma è l’acronimo di “Crime Scene Investigation”. Nel caso anche ciò non vi dica nulla, vi basti sapere che i protagonisti del serial sono i membri della polizia scientifica di Las Vegas che, con metodi all’avanguardia e tecnologie ultramoderne, si occupano di risolvere casi all’apparenza impossibili. Dopo il recente CSI: NY - The Game sviluppato dalla Legacy Interactive e passato in totale sordina, Ubisoft torna sulla retta via, affidandosi ancora una volta ai ragazzi della Telltale Games. Scelta indubbiamente sensata, poiché proprio il team californiano, con CSI: Omicidio in 3 Dimensioni e CSI: Prova schiacciante, era riuscito a risollevare le sorti di una serie partita decisamente con il piede sbagliato. Purtroppo, le evidenti migliorie apportate dai Telltale, dopo i primi tre deludenti episodi sviluppati dalla 369 Interactive, non sono state sufficienti a far decollare questa saga videoludica, rimasta confinata a un pubblico d’incalliti appassionati. La domanda è quindi d’obbligo: CSI: Intento Mortale rappresenterà una svolta, oppure sarà l’ennesima avventura grafica appetibile solamente per i fan del serial televisivo?

Per quanto riguarda la struttura narrativa, non troveremo alcuna novità degna di nota: come da tradizione, si vestiranno i panni di un anonimo pivellino appena reclutato nell’unità scientifica di Las Vegas e messo alla prova su cinque intricati e intriganti casi. Le cinque storie, totalmente slegate l’una dall’altra, sono ben congegnate, ricche di colpi di scena e mai ripetitive. Le trame spazieranno dall’assassinio di un’improbabile sposina, uccisa con un “romantico” posacenere di vetro a forma di cuore, fino al brutale omicidio di un travestito, le cui dinamiche ricordano una serie di delitti avvenuti nel lontano 1975. Le solide e accattivanti sceneggiature, sono però minate da una bassa interazione con i nostri compagni di squadra. Da questo punto di vista, qualche piccolo passo in avanti è stato fatto, ma un maggior coinvolgimento emotivo con i membri del nostro team, avrebbe reso i cinque casi ancor più interessanti.

Ancora una volta, graficamente parlando, i ragazzi della Telltale dimostrano di saperci fare, presentandoci un full 3D davvero ben curato e pulito. I buoni risultati raggiunti in CSI: Prova schiacciante, sono stati ulteriormente perfezionati, in particolar modo nella cura degli ambienti (noteremo con piacere un laboratorio totalmente rinnovato) e in quella dei tanti oggetti che raccoglieremo ed esamineremo durante le nostre indagini. Un discorso a parte va fatto per i personaggi: particolarmente lodevole, a parte qualche rara eccezione, è la riproduzione dei volti. Sia quelli degli agenti della CSI (quasi tutti molto somiglianti alla loro controparte reale), sia quelli dei personaggi secondari, sono molto particolareggiati. Durante i numerosi dialoghi, dove non mancano cinematografici primi piani, potremo apprezzare piccoli dettagli come le espressioni del viso, il movimento degli occhi e un labiale perfettamente sincronizzato. Sfortunatamente, lo stesso discorso non vale per il corpo dei suddetti personaggi, che in diversi casi (il capitano Brass su tutti), sembrano troppo rigidi e sproporzionati. Degni di nota anche i numerosi filmati, davvero ben realizzati e sapientemente integrati nella trama. Oltre alle canoniche animazioni d’apertura e a quelle che si avvieranno nelle fasi più concitanti della nostra indagine, troveremo interessanti anche le classiche cut scenes in puro stile CSI, che ricostruiscono le probabili dinamiche del crimine. In ultimo, vi segnalo che nelle opzioni è possibile modificare la risoluzione grafica, da un minimo di 640x480 fino ad un massimo di 1280x720.

L’interfaccia è davvero semplice e intuitiva. Per muovere la visuale, in prima persona, è sufficiente spostare il cursore del mouse ai margini destro e sinistro dello schermo. La veduta però non ruoterà mai di 360°, ma al massimo di 180° o poco più. Ogniqualvolta passeremo su una zona attiva dello schermo, il cursore diventerà verde e, a seconda delle azioni possibili, assumerà forme diverse: una freccia per spostarsi in avanti, una cassetta degli attrezzi per utilizzare uno strumento dal nostro kit, un fumetto per interagire con gli altri personaggi. Tutto è totalmente gestito attraverso il mouse, con la sola eccezione della barra spaziatrice, utile per saltare i dialoghi. Anche i macchinari della scientifica, seppur più elaborati rispetto ai precedenti episodi della saga, sono piuttosto semplici da utilizzare. Comunque, se ad un primo impatto ci troveremo spiazzati, non avremo di che spaventarci: un comodo ed esauriente tutorial, attivabile nelle opzioni, dipanerà tutti i nostri dubbi. In basso a sinistra nello schermo troveremo l’icona del nostro PDA, che potremo richiamare cliccandoci sopra con il tasto sinistro del topo oppure premendo il tasto ESC. Grazie al palmare, potremo accedere alle risorse principali del gioco: una comoda mappa, con i luoghi da perquisire e gli uffici della CSI, un inventario con tutte le prove raccolte, un esauriente dossier continuamente aggiornato sui nostri progressi e infine il menù di gioco, dove si potrà caricare/salvare (opzione un po’ inutile giacché è presente un sistema di salvataggio automatico), gestire le impostazioni grafiche e audio, modificare il sistema di aiuti, oppure uscire al menu principale o direttamente a Windows.

Il comparto audio è supportato da un ottimo doppiaggio in inglese, e gli appassionati del telefilm saranno entusiasti di sentire le voci originali dei loro beniamini, prestate ai rispettivi alter ego virtuali. I dialoghi, seppur consistenti, sono ben costruiti e mai troppo prolissi, non si sentirà quindi l’esigenza di saltarli. In supporto al doppiaggio, troveremo i sottotitoli in italiano, che, a parte qualche piccolo errore qua e là, sono tutto sommato ben curati. Nulla di eccezionale per quanto riguarda le musiche e rumori di sottofondo. Questi ultimi, sono sostanzialmente i rumori dei vostri “attrezzi da lavoro” e null’altro, mentre le musiche, che non spiccano certo per originalità e bellezza, si presentano certamente poco incisive.

A questo punto vi starete chiedendo il perché del numero così basso lì in alto, poiché Intento Mortale presenta cinque casi interessanti su cui indagare, una grafica curata, un buon doppiaggio, e un’interfaccia semplice e intuitiva… Quando però passiamo agli enigmi, la musica cambia notevolmente tono. Partiamo anzitutto da una dovuta precisazione: in CSI: Intento Mortale, come nei precedenti episodi della saga, non troveremo alcun puzzle di stampo classico. Se pensavamo di incastrare uno spietato killer preparando dei deliziosi biscottini (chi non ha colto la citazione si vergogni profondamente), abbiamo proprio sbagliato gioco. Scordiamoci intricati macchinari da far funzionare, numerosi oggetti da combinare fra loro e cervellotici enigmi logico-matematici: quello che si dovrà fare è semplicemente indagare. In poche parole, dovremo esaminare accuratamente le varie locazioni, raccogliere e analizzare indizi (oggetti, impronte, fluidi umani e non), utilizzare le sofisticate macchine della scientifica, dopodiché interrogare i sospettati. Come al solito, per scovare e raccogliere prove, avremo a disposizione un pratico equipaggiamento con tutti gli attrezzi del caso: rivelatori d’impronte digitali, luminol e LCV per evidenziare tracce di sangue, tamponi per la raccolta di campioni, gesso e mikrosil per eseguire stampi. Al termine di ogni indagine, riceveremo una valutazione sul nostro lavoro, divisa tra abilità, astuzia e precisione. Se fin qui non c’è nulla di nuovo, va comunque riconosciuto che rispetto a CSI: Prova Schiacciante, considerato finora il miglior episodio della serie, qualche innovazione a livello di gameplay è stata apportata: gli strumenti nel laboratorio, per esempio, sono un po’ più elaborati e interessanti da utilizzare e gli interrogatori sono stati resi più interattivi, giacché per far crollare il presunto colpevole, dovremo supportare le nostre accuse con delle prove concrete. Lo stesso discorso vale per i mandati, che ci saranno concessi dal capitano Brass solo se sapremo presentargli gli indizi giusti. Anche se queste novità rendono effettivamente l’esperienza di gioco più immersiva e coinvolgente, nella realtà dei fatti, la sensazione di cambiamento è veramente minima. Le indagini sono difatti ancora troppo lineari e pilotate, tanto che spesso sembrano seguire binari predefiniti. Oltretutto, dal terzo caso in poi, cominceremo ad avvertire una strana sensazione di déjà-vu nelle nostre azioni, che diverranno fin troppo ripetitive. Tutto questo influisce negativamente sulla difficoltà di gioco, quindi è caldamente consigliabile tenere basso il livello del sistema di aiuti. Nonostante ciò, le nostre indagini nella “Città del peccato” ci terranno occupati per almeno una quindicina d’ore o poco meno.

Per concludere, vediamo di rispondere alla domanda posta ad inizio articolo: CSI: Intento Mortale rappresenta una svolta, o si tratta dell’ennesima avventura grafica da consigliare solamente ai fan del telefilm?
Non si può negare che qualche passo in avanti è stato fatto, in particolare nella realizzazione grafica e nelle piccole novità introdotte nel gameplay, ma parlare di svolta è purtroppo veramente eccessivo. Il gioco è ancora troppo semplice e lineare e, in sostanza, differisce ben poco dal suo predecessore sviluppato dalla Telltale. Complice anche un prezzo non proprio popolare, se non siete “malati” del telefilm, riflettete bene prima di procedere all’acquisto.

 

Info Requisiti
Generale
Sviluppatore: Telltale Games
Publisher: Ubisoft
Data Rilascio: 29/10/2009
Piattaforma: PC
Caratteristiche
Genere: Poliziesco
Visuale: Soggettiva
Controllo: Mouse
Doppiaggio: Inglese
Sottotitoli: Italiano
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