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Recensione

80 Giorni

di Carlo De Rensis  

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In breve

Nel 1899 Oliver Lavisheart, giovane avventuroso, accetta di aiutare suo zio Matthew a vincere una scommessa: effettuare il giro del mondo in 80 giorni o meno raccogliendo prove che suo zio ha creato alcune grandi invenzioni in quattro differenti città del mondo. Oliver visiterà l'Egitto, l'India, il Giappone e infine l'America. Durante il gioco avrete modo di aiutare un archeologo tedesco a soccorrere una fanciulla di Bollywood, partecipare a una corsa di elefanti, pilotare il più grande velivolo di sempre, evitare le trappole dell'antipatico figlio dell'ispettore Fix, e molto altro ancora!

 

Recensione Completa del 05 Dicembre 2005
Sembra proprio che il centenario della morte di Jules Verne abbia scatenato una vera e propria caccia alle avventure tratte dai celebri racconti del grande romanziere: i Frogwares Studios, software house dell'est europeo, nuovo Eldorado delle avventure grafiche, dopo aver adattato per il mondo videoludico il classico Viaggio Al Centro Della Terra, si sbizzarriscono di nuovo a riadattare una storia “vernianaâ€: questa volta è il turno de “Il Giro Del Mondo in 80 Giorniâ€, edito in Italia dalla neonata Blue Label Entertainment con il nome (più comodo) di 80 Giorni.

Gli sviluppatori ucraini hanno già alle spalle dei titoli di spessore, in primis la serie di Sherlock Holmes (che ben presto si arricchirà di un nuovo episodio), e in tutti avevano dimostrato la capacità di imparare dai propri errori e di affinare sempre di più gameplay e meccaniche di gioco. Ora, con 80 Giorni il passaggio è radicale: dal punta e clicca al 3D totale, dal metodo a locazioni fisse al free roaming. Una significativa innovazione, dunque: andiamo quindi a capire dove il cambiamento ha funzionato e dove invece mostra tutti i suoi limiti strutturali e di inesperienza.

....Ma prima un po' di storia! Siete contenti? Su, su, sedetevi nei vostri banchetti e fate silenzio, perchè vale la pena di ripercorrere i passi di Phileas Fogg e... come chi è Phileas Fogg??.. Forse è meglio cominciare dall'inizio!

Narra la storia che al tempo della Londra Vittoriana, nel famoso Reform Club, si leggesse con molta attenzione di una nuova incredibile possibilità: viaggiare intorno al mondo in soli 80 giorni!! Tra gli scettici e i sostenitori della teoria, si accese una forte disputa che si concluse con una scommessa: il ricco Phileas Fogg si impegnava a compiere l'incredibile viaggio e avrebbe impegnato tutto il suo enorme capitale nell'impresa. Così, con il fido Passepartout iniziò il lungo viaggio, ostacolato da mille imprevisti e soprattutto dall'ostinazione di un funzionario di polizia, l'ispettore Fix, convinto che il vero motivo del viaggio di Fogg fosse dovuto ad un furto da lui commesso alla Banca d'Inghilterra. Alla fine, giunge il lieto fine con un bel colpo di scena inaspettato.

Nel gioco della Frogwares, invece, impersonerete Oliver Lavisheart, un giovane ragazzo di buona famiglia inglese spedito a studiare negli States. Un bel giorno lo zio Matthew lo chiama a colloquio e lo mette al corrente di una strana scommessa: il suo club d'inventori l'avrebbe cacciato via se non fosse riuscito a dimostrare di aver realizzato almeno quattro invenzioni. Il problema è che i brevetti di questi “gingilli†sono in giro per il mondo, e le prove – proprio come per il viaggio di Fogg – dovranno essere consegnate entro 80 giorni. Inutile dire che lo zietto affiderà ad Oliver il pesante fardello, e che oltre alla sua reputazione, si era anche giocato un discreto pacco di soldi: il fallimento avrebbe dunque portato il buon Matthew alla fame e al disonore.... quanta responsabilità!! Inizia così il viaggio di Oliver, che dovrà visitare quattro grandi metropoli (Il Cairo, Bombay, Yokohama e San Francisco) e raggiungere le proprie destinazioni grazie a tre enormi mezzi di trasporto (un treno, una nave a vapore, e un gigantesco dirigibile) senza mai perdere d'occhio l'orologio: un solo giorno di ritardo potrebbe essergli fatale.... come se non bastasse, poi, il figlio dell'ispettore Fix, infastidito e insospettito dal viaggio di Oliver, comincia a seguire con insistenza i passi del giovanotto...

Di certo questo 80 Giorni non brilla in quanto a caratterizzazione dei personaggi: voglio dire, Oliver è certamente un personaggio divertente, pronto in ogni istante alla battuta di spirito, ma è difficile credere che alla Frogwares abbiano fatto un gran lavoro in questo ambito. Piuttosto, tutti i personaggi, dai comprimari (soprattutto una strana banda di scozzesi che vi “perseguiteràâ€) ai protagonisti, sono rappresentati in maniera sarcastica e ironica, con un tono molto leggero e, tutto sommato, piacevole. Il problema è che non sono coinvolgenti, e mancano di quel mordente necessario, non dovuto tanto ai “voluti†e cercati stereotipi che prendono in giro, quanto proprio alla mancanza di “carattereâ€, di interesse. Inoltre, potevano essere sfruttati meglio i personaggi presi dal libro, come il figlio dell'ispettore Fix (che Oliver chiama spesso “il mio nemico e la mia nemesiâ€, ma che onestamente è un avversario veramente scialbo) o la bella Aouda. Fortunatamente va meglio in altre circostanze (soprattutto la parodia di Jack e Rose di Titanic, ma anche la cantante Sheherazade non è male) e nota di merito anche per alcuni deliziosi riferimenti alla storia di Verne, come le incursioni “audio†di Passepartout o i richiami al circo di Batulcar, che servono da ottimo trait d'union tra le due vicende.

Se Oliver e soci non brillano “interiormente†si lasciano senza dubbio guardare con ammirazione: è pur vero che l'abito non fa il monaco, ma la qualità grafica non guasta mai. E alla Frogwares hanno preparato un gioco di tutto rispetto dal punto di vista tecnico, sfruttando tutti i pregi che in generale il 3D – e nella fattispecie un buon motore grafico – possono assicurare. Potrete muovervi, infatti, in due macrotipi di scenari: le metropoli e i mezzi di trasporto. Le città visitabili sono quattro, e splendidamente realizzate. Camminare nei vicoli di Bombay o sui ponti di Yokohama, per non parlare delle strade del Cairo e delle mitiche colline di San Francisco è veramente una bella esperienza, meritevole di lode. Da sottolineare il grande lavoro informativo sicuramente fatto dagli sviluppatori per riprodurre fedelmente i luoghi in cui si svolge l'azione: pur non essendo storicamente verosimile (San Francisco non era ancora stata ricostruita nel modo in cui la conosciamo oggi all'epoca dei fatti del gioco) è veramente forte la sensazione di essere a contatto con un'altra cultura, o con contaminazioni particolari (è il caso dei livelli iniziali, nelle città sottoposte a dominazione inglese, in cui il miscuglio di razze rappresenta, seppur in modo esagerato, uno spaccato anche culturalmente interessante). Ma anche i tre mezzi di trasporti disponibili lasciano a bocca aperta: il gigantesco treno Goliath, il dirigibile Leviathan e l'enorme nave a vapore Colossus sembrano realizzati, sia negli interni che negli esterni, dai migliori costruttori sulla piazza. In particolare, l'enorme battello mi ha davvero impressionato, per qualità e varietà dei locali rappresentati. Insomma, decisamente un punto a favore di Frogwares, e che aiuta di molto a migliorare l'esperienza di gioco.

Per quanto riguarda la resa dei personaggi, siamo anche qui su ottimi livelli: Oliver è davvero ben realizzato, con un'espressione molto realistica e anche le sue animazioni “di movimento†(correre, camminare) sono ben fatte e coordinate col movimento degli abiti (a proposito di abiti, deliziosi i travestimenti a cui dovrete ricorrere, da morir dal ridere!). Buone anche le ombre dinamiche, i giochi di luce (specialmente di sera), e gli eventi atmosferici, che si alternano con buona varietà. Peccato, però, per gli altri personaggi, i cui volti si ripetono con troppa frequenza per le strade delle città. Certo, le vie principali sono vive e brulicanti di persone (e questo è un fatto positivo), ma se in ogni angolo si vedono 6-7 cloni, l'atmosfera di gioco ne risente di sicuro.

Il gioco è dunque graficamente molto soddisfacente, ma questo richiede anche un computer piuttosto potente: prima di tutto dovrete possedere una scheda grafica che supporta i pixel shader (quindi se ne avete una vecchia vi troverete in difficoltà) e poi – nonostante la possibilità di scalare sia risoluzione, che dettaglio grafica e textures – anche di un PC di fascia medio-alta per godervelo a pieno. La regia è discreta, specie nelle scene finali dei vari “capitoliâ€, in cui ci sono delle vere e proprie coreografie da musical. Anche nei dialoghi, il punto di vista cambia spesso in modo non eccelso ma tutto sommato soddisfacente, rivelando una buona gestione delle camere, una volta fatta l'abitudine. Ultimo cenno sulle cutscenes (molto brevi), che sono realizzate col motore di gioco e quindi integrate fluidamente col resto del gioco.

Bel lavoro è inoltre stato fatto sul versante sonoro: 80 Giorni arriva in Italia edito dalla Blue Label Entertainment, che ne ha tradotto i testi lasciando in lingua inglese il parlato. Il lavoro del neonato publisher italiano è di buon livello, le scritte sono ben tradotte (a parte un terribile “posto di controllo†per tradurre “check pointâ€) così come i tanti giochi di parole. Il manuale a corredo del gioco è molto colorato e spiega le funzioni più importanti per poter godere a pieno di questo titolo. Dicevamo del doppiaggio: essendo tutto il gioco permeato da un'essenza ironica, le voci dei personaggi rivestono un'importanza particolare. Il lavoro effettuato non è onestamente il massimo della vita, e ricorda molto quello degli altri titoli Frogwares. Tuttavia gli attori principali sono abbastanza bravi (specie quello che interpreta Oliver e un paio d'altri) e riescono a riprodurre con successo i toni – ora ironici, ora sarcastici, ora volutamente esagerati – che tipizzano questo gioco, che ben presto si rivela essere molto improntato alla commedia dell'assurdo. Purtroppo i dialoghi non sono “interattivi†ma piuttosto preimpostati, quindi potremo solo metterci comodi e assistervi, per farci due risate (“bella questaâ€) oppure rimanere piuttosto interdetti (“eh?!?â€) che sono le due reazioni che si alternano durante l'ascolto del “copione†di gioco.

Musicalmente, il gioco è molto ispirato, quasi invaso direi, da un certo tipo di musica pop anni '80. E non è un male, perchè visto il tono canzonatorio del gioco, il risultato è ben centrato! Non faticherete a riconoscere delle fantasiose interpretazioni di classici come YMCA dei Village People (e che vi farà ridere, vi assicuro), o di Walk Like An Egyptian delle mitiche Bangles, ma anche dei richiami a temi celebri come quello di Love Boat. Insomma, una colonna sonora ben adeguata al gioco e che svolge ottimamente il suo compito di supporto. Buoni, decisamente buoni, anche i suoni ambientali che spaziano dai rumori dei mezzi di trasporto (fondamentali), ai passi del nostro personaggio sulle varie superfici, al vociare del mercato delle spezie e tanto altro. Insomma, molto bene tutta la parte audio.

Il menù di gioco e anche quello di caricamento mostra sullo sfondo il vostro itinerario: una bella mappa del mondo, ben rappresentata, con dei disegni che mostrano i luoghi che andrete a visitare di volta in volta. Dalle opzioni iniziali si possono impostare i volumi e tutte le particolarità grafiche, dalla risoluzione all'uso dell'antialiasing. Inoltre, da qui si può caricare una partita o vedere i “credits†del gioco: niente di nuovo sotto al sole, le classiche possibilità offerte dalla maggior parte dei titoli.

80 Giorni è, come detto più volte oramai, completamente in 3D, sviluppato con un motore proprietario di Frogwares che fa un ottimo lavoro. Il movimento di Oliver è molto fluido e scorrevole e sarà controllabile solo ed esclusivamente con la combinazione tastiera + mouse. Infatti, e già questo è un incomprensibile e evidente punto a sfavore, non potrete utilizzare il vostro gamepad per agire, ma solamente la sovraccitata combo. Con la vostra keyboard (i cui tasti – almeno questo – sono configurabili) avrete la possibilità di far muovere il vostro personaggio oltre che di agire con lo sfondo e saltare. Col mouse invece dovrete “indirizzare†il movimento di Oliver spostando il suo punto di vista, e quindi la direzione dei suoi passi. Inoltre, con i due tasti del mouse avrete la possibilità di bypassare un paio di comandi da tastiera: cliccare col tasto sinistro, infatti, equivale al tasto azione, mentre col tasto destro si richiama l'inventario, che comparirà in basso in posizione centrale e che conterrà gli oggetti che raccoglierete strada facendo, oltre che un certo quantitativo di denaro. Quando sarà possibile interagire con i pochi hot-spots presenti (l'interazione, come brutta abitudine per i titoli 3D è a livelli abbastanza scarni), l'oggetto in questione si illuminerà in verde, rivelando la possibilità dell'azione. A quel punto toccherà a voi sfruttare l'occasione raccogliendo l'oggetto oppure agendovi con qualche altra cosa già in vostro possesso. Purtroppo, il sistema non sembra funzionare granchè: alcune volte le parti “cliccabili†non sono poi così visibili e finirete per perderci un po' la testa. Se non si parla di “evoluzione†del pixel hunting è solamente perchè gli oggetti da trovare e prendere sono pochi e in punti tutto sommato prevedibili e soprattutto segnalati on-screen sulla mappa. Ma nelle rare volte in cui questo â€aiuto†viene a mancare non si può che cadere in una ricerca poco simpatica. Per interagire con altri personaggi basta invece schiacciare il tasto azione quando ci si trova nelle vicinanze, senza eccessivi patemi.

Una delle caratteristiche più accattivanti e innovative di 80 Giorni è senza dubbio l'uso del “free roamingâ€: come in titoli di altri generi (come Grand Theft Auto ad esempio) avrete infatti la possibilità di girare in lungo e in largo per i sette mondi di gioco, sfruttando una mappa presente nel primo quarto dello schermo. Il gioco è strutturato in forma di missioni: solitamente grazie ad un dialogo o un breve filmato, vi verrà assegnato un compito, generalmente da svolgere in una parte diversa da cui vi trovate. Contestualmente, sulla mappa apparirà una freccia verde che vi indicherà la strada seguire. Se vi troverete più in alto rispetto al vostro obiettivo la freccia prenderà un colore rosso, nel caso opposto diventerà azzurro. Ma le città sono davvero enormi!! Come fare allora a spostarvi velocemente da un punto all'altro? Semplice, con uno dei mezzi di trasporto a disposizione: certamente gli sviluppatori non si sono risparmiati in quanto a fantasia: avrete macchine elettriche (volutamente anacronistiche, come tanti altri elementi di gioco), tappeti volanti (?!) ma anche strani aggeggi, come una enorme ruota che veramente non avrebbe sfigurato nei racconti di Jules Verne. La guida di questi veicoli non è realizzata in modo particolarmente esaltante, e spesso vi verrà un po' di mal di mare. Questa volta tutti i movimenti del mezzo sono controllati tramite tastiera, mentre col mouse potrete cambiare inquadratura a vostro piacimento. Ripeto, è un po' difficile controllare i mezzi, che curvano con un po' troppa velocità, ma è pur vero che non siamo di fronte ad un simulatore, e l'idea di girare per la città direttamente è molto piacevole specie se si abbina alla bellezza estetica delle strade da percorrere.

Parlavamo di tempi di spostamento.... non a caso!! Infatti 80 Giorni è totalmente in tempo reale (notare l'orologio in alto a destra che scorre inesorabile e il numero di giorni di viaggio a fianco) e questo causa sia la presenza dell'alternarsi del giorno e della notte (utile per certi enigmi.. specie per introfularvi furtivamente in qualche edificio), sia lo scorrere realistico del tempo. Inoltre dovrete pensare anche alla vostra salute fisica, rappresentata da una barra in basso a destra: riposandovi nel vostro albergo o mangiando qualcosa potrete ricaricarvi, ma se doveste finire a zero, perdereste dodici ore di viaggio, perchè vi addormerete in terra. D'altronde stiamo parlando di una corsa contro il cronometro! E allora dalla Frogwares hanno pensato di creare tre modalità: se volete prendervela comoda e non correre da una parte all'altra potete ignorare totalmente tempo e barra d'energia nella modalità “turistaâ€, mentre se siete più impavidi e volete provare l'ebbrezza della competizione potete scegliere i livelli di difficoltà maggiori. Attenzione però perchè se perderete troppo tempo in ciance, la vostra tabella di marcia sarebbe compromessa e potreste incappare in un game-over. Per rendervi conto della vostra situazione rispetto a quella di Phileas Fogg, potrete premere il tasto “t†della vostra tastiera: apparirà in alto una barra che vi permetterà di capire se siete in anticipo o in ritardo rispetto al pioniere. Inoltre schiacciando il tasto TAB potrete rileggere sulla sinistra lo scopo della vostra missione.

Purtroppo, 80 Giorni paga molto in termini di enigmi e di gameplay rispetto ad un'avventura tradizionale: la quest più tipica del gioco (e che capiterà davvero tante volte nel gioco) è rappresentata dall'andare alla ricerca di buffi scozzesi in kilt all'interno delle città, per reperire informazioni del tutto inutili ma che fanno sbloccare una nuova missione. Insomma, andare avanti e indietro a bordo dei vostri veicoli con un occhio al tempo sembra essere l'idea di un gameplay innovativo in 3D e questo è sbagliato. E non che non ci siano altri e buoni tipi di enigmi, come ad esempio alcuni meccanici e di logica ben ingegnati in alcuni casi, ma sono in misura nettamente inferiore agli altri. Aggiungeteci poi un uso molto molto ristretto dell'inventario (che si limiterà a pochissimi oggetti da usare sempre allo stesso modo) e l'assenza di dialoghi interattivi, e quello che rimane sono alcune sequenze stile Tomb Raider (salta, tira la leva, arrampicati, tira la seconda leva, sali sulla scala, tira la.... diciottesima leva..) e alcune parti stealth che solo all'apparenza sembrano frustranti... ma che in realtà lo sono ancor di più.

Tutto questo – e anche un elevato numero di missioni da compiere - contribuisce ad aumentare molto la longevità del gioco che supera di certo gli... 80 giorni (ok, era pessima...). Scherzi a parte, il gioco vi impegnerà per almeno 25-30 ore, lunghezza di certo molto soddisfacente. Il gioco sembra molto fluido e non affrettato in nessuna sua parte, giungendo al finale – abbastana deludente, peraltro – nei tempi giusti.

Insomma, è giunto il momento di tirare le somme, e non si può disconoscere al prodotto della Frogwares degli indubbi meriti: l'affrontare il 3D con una certa sfacciataggine, introducendo un concetto molto al di fuori delle AG come il free roaming (implementato in modo tutto sommato apprezzabile), costruendo un gioco tecnicamente validissimo e molto incentrato sull'ironia e sulla battute continue che non mancheranno di farvi ridere in diverse circostanze (i cartelloni che tappezzano le strade sono davvero davvero divertenti, per fare un esempio). Tuttavia, il giudizio non può prescindere dalla valutazione oggettiva di ciò che è andato e ciò che non è andato bene in questo 80 Giorni, e risulta difficile averne un'impressione largamente positiva, sia a causa di una certa debolezza nell'interfaccia sia per la storia (non un granchè, si poteva sfruttare meglio lo spunto verniano) ed i personaggi, tutto sommato anonimi. Il grande lato oscuro del gioco però è rappresentato dalla costruzione degli enigmi: la software house ucraina troppo spesso cade in una banalità disarmante (oltre che frustrante) e non sfrutta come avrebbe dovuto (e come in alcuni punti del gioco dimostra di saper fare) le potenzialità offerte dal tipo di impostazione adottata. Nonostante tutto, un gioco tutto sommato godibile e che potrebbe catturare la vostra attenzione se non siete troppo tradizionalisti. Esperimento.

 

Info Requisiti
Generale
Sviluppatore: Frogwares
Distributore: Blue Label Entertainment
Data Rilascio: Q4 2005
Piattaforma: PC
Caratteristiche
Genere: Avventura
Grafica: 3D
Visuale: Terza Persona
Controllo: Mouse/Tastiera
Doppiaggio: Inglese
Sottotitoli: Italiano
Ricerche
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Requisiti minimi
OS: Windows 98/Me/2000/XP
Processore: 1 Ghz
RAM: 256 MB
Scheda Video: 64 MB
Hard Disk: 1.5 GB
Supporto: 1 DVD
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