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Lost Horizon

Anteprima di Lost Horizon del 17 Gennaio 2010
A cura di Fabio Rella

Dopo gli ottimi Secret Files: Tunguska e Secret Files 2: Puritas Cordis, Animation Arts e Deep Silver ci propongono un titolo che sembra ereditare gli indiscussi pregi degli episodi della serie con la bella Nina Kalenkov. E in piĂą, potrebbe averci regalato un protagonista con tutte le carte in regola per essere ricordato: questa mossa garantirebbe a Lost Horizon un posto di rilievo tra le avventure migliori del 2010.

La trama, innanzitutto. Tibet, 1936. Neve, vento e… piombo. Dopo una fuga precipitosa da un’orda di nazisti intenta a crivellarci, ci ritroviamo in una misteriosa grotta, dove un saggio agonizzante che abbiamo faticosamente tratto in salvo, ci consegnerà un misterioso manufatto: lo useremo e, come d’incanto, spariremo, avvolti da una luce misteriosa. Fine del preludio.
Hong Kong, una settimana dopo. L’ex militare britannico Fenton Paddock, contrabbandiere con la passione per i drink e le belle donne è costretto a partecipare ad una missione di ricerca proprio sulle montagne del Tibet. Di lì, l’inizio di un viaggio in giro per il mondo, alla ricerca di una misteriosa città d’oro sperduta chissà dove. Il plot, molto cinematografico (chi ha detto Indiana Jones?), pare sorretto da protagonisti degni: Fenton, guascone, intraprendente e dalla battuta facile, sembra avere il carisma giusto per garantirci un’avventura divertente ed appassionante.

Il sistema di gioco, non si allontana da quello di Secret Files: svariati gli oggetti da esaminare o raccogliere, evidenziabili singolarmente con il passaggio del puntatore (identico, nella versione test che abbiamo esaminato, a quello di Secret Files 2), oppure in maniera indiscriminata, cliccando la barra spaziatrice o sulla lente d’ingrandimento dell’inventario. Ad aiutarci ulteriormente, un sistema d’aiuto poco invasivo, richiamabile cliccando sull’icona di aiuto in basso a destra: una voce narrante ricapitolerà le vicende e ci indirizzerà verso il compito da risolvere.
Altra dinamica giĂ  sperimentata in Secret Files, sarĂ  la possibilitĂ  di utilizzare due personaggi contemporaneamente, o, meglio, nella stessa situazione: passare oggetti per noi inutili al proprio compagno in difficoltĂ , amplierĂ  ulteriormente il suo inventario e le possibilitĂ  di risoluzione degli enigmi proposti. Questi ultimi rispondono sempre ai canoni della logicitĂ  e della coerenza: anche se spesso la soluzione per il successo non sarĂ  lampante, in prima battuta, non faticherete a sbrogliare la matassa, anche senza aiuti.

La grafica è ottima, con fondali in 2D ben disegnati e cut-scene che si frappongono fluidamente alle sessioni di gioco. I personaggi, in 3D, paiono ben caratterizzati e naturali nei movimenti, anche quando questi sono più complessi; i loro dialoghi sono brillanti e ben scritti: ironia e serietà sono sapientemente miscelate. D’impatto la colonna sonora: se le promesse fatte sui titoli d’apertura, nel night di Hong Kong, con la bella Kim a cantare una splendida canzone saranno mantenute, la presa sul giocatore sarà sicura.

Ad un primo sguardo, Lost Horizon promette bene. Poggiato sulle solide fondamenta di Secret Files, sembra erigersi un’avventura che potrebbe ammaliare anche i più critici. Se gli addendi (trama avvincente, comparto tecnico ottimale, personaggi ben caratterizzati, enigmi coinvolgenti) saranno confermati, la somma non potrà che essere un’esperienza di gioco da non perdere.

 

Info Requisiti
Generale
Sviluppatore: Animation Arts
Publisher: Deep Silver
Data Rilascio: 25/09/2010
Piattaforma: PC
Caratteristiche
Genere: Avventura/Mistero
Grafica: 2.5D
Visuale: Terza Persona
Controllo: Mouse
Doppiaggio: Inglese
Sottotitoli: Italiano
Ricerche
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