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New York Crimes

 

il nostro voto
79
il vostro voto (11 votanti)
70
18 Dicembre 2017

Sono arrivato alla conclusione che, qualsiasi cosa realizzata dai Pendulo che NON sia Runaway, gran bella serie, sia un fiasco totale!

Di New York Crimes salverei solamente la parte grafica e la parte musicale. La storia non mi è piaciuta: l'ho trovata molto ingarbugliata, forzata e poco credibile.

Pessimo il sistema di puntamento di ciò che è presente nello scenario, oltre all'inventario, veramente scomodo con il continuo trascinamento degli oggetti.

La difficoltà non è elevata, anzi, ma a volte ci si blocca perchè molte azioni da compiere sono campate in aria. Alcuni capitoli poi sono noiosissimi e fuori luogo (una su tutte la parte con il maestro sulla montagna).

Inoltre, personaggi senza spessore, locations anonime e longevitĂ  striminzita.

Una delle avventure grafiche peggiori alle quali abbia giocato ultimamente.

Bocciato.


Voto: 46/100

Commento di Renegade

22 Febbraio 2015

New York Crimes è un'avventura grafica con buone potenzialità, che tuttavia non vengono espresse al meglio.
Graficamente il titolo è molto valido, con fondali dettagliati e a pieno schermo, che sfruttano anche le risoluzioni full-hd dei nuovi monitor.
Le animazioni sono altrettanto ben fatte, anche se stranamente molto lente, a meno che non si vada nel menĂą e poi si ritorni nel gioco subito (mah...).
I personaggi sono ben realizzati, anche se probabilmente una grafica interamente in 2d avrebbe giovato maggiormente al prodotto.
Il sonoro è ottimo, con musiche gradevoli e soprattutto una notevole qualità del doppiaggio in italiano (e ad oggi i giochi con il parlato tradotto nella lingua nostrana ahimè si contano veramente sulle dita di una mano).
Gli enigmi sono veramente ben fatti, tutti basati sull'utilizzo e la combinazione di oggetti e a volte per nulla banali.
Veniamo ora al punto più debole della produzione, ossia, la trama. Questa parte molto bene, con delle ottime premesse e in modo anche abbastanza originale (si assiste infatti fin dalle prime battute ad una inaspettata inversione di ruoli tra buoni e cattivi), ma purtroppo inoltrandosi nella storia si perde un pò la suspance e il senso di mistero iniziale e si viene catapultati in una serie di eventi che si susseguono forse troppo in fretta, quando sarebbe stato preferibile un maggiore approfondimento del contesto e rivelare certi segreti magari solo verso le battute finali del gioco.
A parte questo, si tratta decisamente di un prodotto discreto che tra l'altro presenta anche più finali, anche se dovuti a scelte che il giocatore può compiere solo alla fine.


Voto: 72/100

Commento di Marc C

24 Luglio 2014


Voto: 65/100

Commento di roxhanne

05 Ottobre 2013

Anche io come tanti mi sento per prima cosa di dire: occasione mancata! Si perchè New York Crimes o meglio Yesterday, ha più senso, ha una storia molto interessante e ricca di colpi di scena.
Il primo punto a sfavore a mio avviso è come viene narrata. E' vero si che pian piano mette insieme tutti i pezzi ma è anche vero che spiazza un po il giocatore con il cambiare completamente le atmosfere.
Il secondo punto a sfavore è la longevità : troppo corto! Meritava di essere più lungo e trattato meglio.

Per il resto si può dire che la grafica come sempre a mio avviso è magistralmente ben curata, per non parlare dei filmati davvero fluidi.

Il doppiaggio sempre curatissimo da parte di FX Interactive non mostra sbavature.

Gli enigmi non sono tanti e nemmeno molto difficili. Punto a favore in questo caso sono il sistema di aiuti progressivo, che da degli input su come andare avanti senza dire troppo.

Non ho apprezzato molto la messa a fuoco degli oggetti, in alcuni casi troppo piccola.

I personaggi sono pochi, ma almeno ben caratterizzati e non stereotipati.

Insomma luci ed ombre caratterizzano l'ultimo lavoro dei Pendulo, che mostrano da un lato la voglia di innovare un po e dall'altro forse la scarsitĂ  di mezzi per rendere un gioco longevo e degno dei predecessori della casa spagnola.


Voto: 80/100

Commento di AG_dipendente

02 Settembre 2013

Yesterday AKA New York Crimes

Giocare ad un videogioco è ovviamente un’attività rilassante. Produrre e sviluppare un videogioco, di contro, costituisce un lavoro davvero arduo, soprattutto in tempi recenti. E’ facile notare che negli ultimi anni sia entrata in uso la modalità produttiva di realizzare avventure grafiche in forma episodica. Per quanto questo possa sembrare un vezzo oppure una moda, nei fatti è diventata una delle modalità più pratiche e soprattutto sicure per realizzare questo tipo di videogiochi. E’ facile per chi gioca solo, lamentarsi del fatto di non poter usufruire di un’avventura completa e dover spettare mesi per vedere la conclusione di una storia. Mentre per molti piccoli sviluppatori diventa più sicuro (in quanto ad investimenti) dividere la sua opera in tante piccole parti per rientrare più velocemente nei proibitivi costi di produzione. E chi invece tenta (per un motivo o per un altro) di fare giochi “completi” come usava un lustro fa? Beh rischiano di partorire cose come Yesterday, conosciuto in Italia come New York Chrimes!

Chiariamoci: I Pendulo studios sono un team ormai affermato nel settore delle punta e clicca. I loro giochi hanno riscosso sempre un enorme successo tra gli appassionati e, nel bene e nel male, hanno sempre portato avanti un proprio stile caratteristico ed una direzione artistica peculiare. Però è facile notare nelle loro ultime produzioni qualche piccola difficoltà nello sviluppare e produrre un’opera completa. Yesterday è un gioco dalle premesse molto interessanti ma che, nei fatti, fa i conti con una situazione produttiva non priva di problematiche. Parecchi sono i segnali rivelatori di un progetto partito “grande” ma poi ridimensionato in qualcosa di più modesto. Il sintomo più evidente è senz’altro quello della durata. Ma andiamo per gradi.

Trama, quello che funziona:

Buona idea. La trama di Yesterday è molto meno banale della media. I Pendulo tentano di fare il salto di qualità con temi un po’ più maturi. Yesterday racconta la storia di tre personaggi legati tra di loro da eventi violenti e da un rapporto morboso. Vengono introdotti temi abbastanza impegnativi come le malattie mentali, l’esoterismo connesso alle filosofie orientali, il tema della reincarnazione e alcune possibili riflessioni sulla morte e la vita. Le basi per tirare fuori una buona storia accattivante dalle tinte fosche c’erano tutte.

Trama, quello che non funziona:

Il modo con cui è narrata la storia. La cosa migliore di tutto il gioco rimane l’incipit. In esso, prendiamo il controllo di ben due personaggi diversi. Siamo protagonisti di una scena molto tesa, l’azione con un personaggio (Henry White) si interrompe per passare poi ad un secondo (Samuel Cooper) che deve aiutare il primo. Il meccanismo della suspance funziona, perché Henry viene catturato da due pazzi e questa azione viene interrotta sul più bello. Si passa al punto di vista di Cooper che, ignaro di tutto, deve soccorrere l’amico in pericolo. Il giocatore, rispetto al suo personaggio, conosce già l’ambiente, è già a conoscenza dei possibili pericoli, questo gli permette di provare una tensione maggiore nei confronti di quello che starà per succedere, proprio perché si aspetterà che qualcosa di brutto possa succedere anche a Cooper. Il meccanismo di suspance quindi è oliato a dovere. Come se non bastasse il tutto finisce non con uno ma ben due colpi di scena che lasciano spiazzati. La costruzione delle prime battute di gioco viene rovinata solo da alcuni enigmi un po’ fuori contesto, ma la trama è tesa come una corda di violino e tiene incollati allo schermo.

Finito questo, però, il gioco perde tutto il suo appeal. Nell’avventura vera e propria prendiamo i panni di un terzo personaggio, John Yesterday, che non ci viene introdotto in nessun modo: non uno straccio di flashback, non una spiegazione del chi è, perché è li, se non uno sparuto dialogo. La cosa grave è che questo individuo si rivela essere il protagonista principale per tutto il resto dell’avventura. Non può funzionare un’immedesimazione del giocatore se non gli si fa conoscere bene l’avatar che deve interpretare. Ci si sente buttati “dentro” un personaggio senza sapere niente di lui. Questo può andare bene in giochi come Monkey Island, dove il primo personaggio che vediamo è Guybrysh e il contesto non richiede particolari approfondimenti (ci basta sapere che è un ragazzo e vuole diventare un pirata). Di contro, nelle battute iniziali di Broken Sword, il giocatore scivola dentro i panni di George dolcemente, gli viene introdotto il suo modo di pensare, la sua voce, il motivo per il quale è li. Insomma in un gioco dal contesto narrativo complesso ha bisogno di caratterizzare bene i personaggi principali.

John arriva per terzo e non ha appeal, elementi che ce lo facciano “piacere” o che lo caratterizzino come accattivante. Ed è triste notare che così sarà per tutto lo svolgersi del gioco, malgrado i grossi colpi di scena che riguardano il suo passato. C’è da dire che andando avanti nel gioco si capisce che la storia di John Yesterday è ricca di misteri, ma questo non giustifica per niente la mancata caratterizzazione iniziale del protagonista che, mi rincresce a dirlo, rimane cruciale. Sarebbe bastata qualche inquadratura di John che si sveglia in un letto da ospedale, qualcosa che ci facesse capire che il punto di vista della storia sta cambiando. E invece ci vediamo catapultati nel corpo anonimo di un personaggio mai visto con una spiegazione posticcia attraverso un povero dialogo nell’ufficio di Henry.

Ma questo non è il solo salto narrativo con cui dobbiamo fare i conti. In tutto Yesterday si sente il perenne bisogno di avere più informazioni, più tempo par far macinare la storia. Invece tutto procede troppo celermente, tutto galoppa costantemente. Non abbiamo tempo neanche di approfondire il passato amoroso di John o di capire le connessioni con i vari personaggi che incontrerà. Si ha la sensazione che pure le ambientazioni vengano sfruttate poco. Ad esempio di Parigi non vediamo nulla se non un po’ di panorama, una anonima stanza d’albergo e un negozio di antiquario. In più abbiamo note stonate come un insistito flashback ambientato in Tibet che non ha nulla a che fare con la storia che stiamo vivendo, proprio perché manca una forte connessione narrativa. L’ambientazione di Yesterday è molto urbana e quindi l’esoticità del Tibet stride fortemente con l’atmosfera del gioco. Tutto questo avrebbe avuto un senso se ci fosse stato qualche raccordo in più che rendesse sensato il richiamo a queste sessioni. In effetti, a guardare bene, si nota un filo logico che connette il Tibet alla storia attuale, ma esso rimane troppo debole agli occhi del giocatore, perché non è sviluppato a dovere.

Non aiuta anche il fatto di premettere l’uso di tre personaggi dalle caratteristiche diverse (Henry intelligente, Cooper forte, John un’altra abilità che non posso dire) per poi far usare al giocatore solo uno dei tre per la stragrande maggioranza del gioco. Anche qui si nota che delle possibili sezioni con i due personaggi dell’inizio sono state tagliate dal prodotto finito. Insomma, il problema di Yesterday non è tanto che duri poco in se, ma che duri poco rispetto al progetto che c’era dietro. Un’avventura grafica può durare anche meno di dieci ore, ma se rimane coerente e la sua storia è pensata per essere corta allora non ci sono problemi. Basta vedere i giochi Ammanita come Machinarium. Yesterday è invece un gioco pensato per essere grande ma mutilato in qualcosa di più piccolo.

Grafica, cosa funziona:

Parlando dell’aspetto grafico i Pendulo hanno talento. Obbiettivamente non si può dire nulla a Yesterday da questo punto di vista, almeno per quanto riguarda gli sfondi che sono davvero di impatto e ben disegnati, come anche le animazioni dei singoli personaggi. Anche l’uso dei colori è sempre ben dosato e cosciente. Ottimo lavoro da questo punto di vista

Grafica, cosa non funziona:

Mi rendo conto che possa essere un parere soggettivo ma lo stile con cui sono disegnati i personaggi stride parecchio con l’atmosfera del gioco. I pendulo hanno la tendenza a disegnare personaggi dall’aspetto deformato un po’ in stile cartoon. Questo funziona in maniera ottima in Hollywood Monster 2, dove questo stile si sposa in maniera perfetta con il tono scanzonato e leggero del gioco. Qui invece abbiamo tinte molto fosche e tematiche davvero scottanti e mature, vedere il protagonista con la testa a imbuto o Cooper con la facciona uguale al simil-mostro di Frankenstein di Hollywood Monster rovina un po’ il pathos. Mi rendo conto che la volontà era quella di dare un taglio da “fumetto” un po’ come succede con il The Walking Dead, ma la serie Tell Tale mostra comunque uno stile misurato e maturo che non deforma troppo i visi e i corpi dei protagonisti.

Enigmi.

Obbiettivamente ci troviamo davanti alla classica avventura Pendulo con i suoi enigmi di stampo molto classico basati molto sulla raccolta e combinazione di oggetti. Altra caratteristica dei giochi Pendulo è quella di proporre una struttura molto rigida dove si deve rispettare un ordine insindacabile con cui effettuare le azioni. Nonostante questo non ho trovato troppi rompicapo fuori contesto o esageratamente stupidi. Tranne qualcuno dell’inizio, come il quiz sulle mosse degli scacchi, completamente fuori contesto oppure l’uso della tastiera musicale. Per il resto ci troviamo di fronte a quella che è la prassi per il genere, nessuna situazione particolarmente originale.

Conclusioni.
Yesterday è una grossa occasione mancata. Il soggetto era un scrigno di buone idee che però rimangono solo potenziali. Nulla mi toglie dalla testa che fosse in programma un gioco molto più lungo con molti più snodi narrativi, alcuni personaggi sono solo accennati, altri vengono introdotti in fretta e furia per poi essere congedati altrettanto velocemente. Manca poi una forte connessione tra i vari episodi narrati e un mancato sfruttamento di tutti e tre i protagonisti. Probabilmente, se i pendulo avessero avuto modo di spezzare Yesterday in una serie ad episodi forse sarebbero riusciti a sfornare un prodotto longevo duraturo e soprattutto dall’ottima atmosfera e da una trama non banale con tematiche poco sfruttate nell’ambito delle avventure punta e clicca.


Voto: 59/100

Commento di Neo-Geo

03 Giugno 2013

L' impegno c'è, le idee anche, l' unica cosa che manca è il budget, motivo per cui il gioco non dura molto.


Voto: 80/100

Commento di SimoneHouse

06 Maggio 2013

Finalmente l'ho finito!...dico così prechè, a me, questo gioco non è piaciuto molto...penso che nel mio caso la durata breve sia stata un punto di forza...e anche la trama non l'ho trovata bellissima...un atro punto in suo favore e il doppiaggio in italiano (che, in questo periodo di scarsezza di titoli, è stato uno dei motivi che mia spinto a comprarlo). bela la grafica, anche se i primi piani dei personaggi non mi son piaciuti. che dire per chi piace è un bel gioco...bisogna che si provi...


Voto: 30/100

Commento di gigimx

08 Aprile 2013

Premetto che sono un appassionato dei giochi della Pendulo, ho giocato a tutte (o quasi) le loro produzioni.

New York Crimes è un'avventura grafica vecchio stile ma con un'innovazione molto interessante: lo zoom sui punti "attivi" o di "interesse", il che rende maggiormente ricca di dettagli l'avventura. Enigmi decisamente di facile intuizione; e nel caso in cui si rimasse bloccati, il sistema di aiuti è molto comodo e meno frustrante dell'utilizzo delle soluzioni!
Non sono un amante del genere thriller, infatti inizialmente mi ha un pò angosciato quest'avventura. Ma via via la storia prende parecchio e viene davvero voglia di sapere come va a finire. E' poco longeva come storia, penso di averla finita senza soluzioni in 3-4 ore. Ma è comunque un titolo che va giocato, perché la figura del protagonista è davvero affascinante.
Ho trovato banale qualche punto della storia: lo scenario finale è stato usato troppe volte nelle storie e film...così come la comparsa del guru di turno.
Mi è piaciuto tantissimo il collegamento con Runaway 3, anche se avrei sprecato un pò più tempo per questa parte...è un loro prodotto e potevano giocarci sopra quanto volevano... noi appassionati avremmo solamente apprezzato!
Un altro pro del gioco è stata la scelta del personaggio iniziale da usare...quando finirete il gioco capirete il perchè!
Tendenzialmente sono un giudicatore negativo al 99,9%, ma come si sa la perfezione non esiste. Quindi a mio parere sono stati soldi spesi davvero bene!


Voto: 85/100

Commento di winz

26 Gennaio 2013

Trama bella, gioco coinvolgente.. a me non è sembrato troppo corto.. però è anche vero che l'ho finito in 2 mesi perché ci ho potuto giocare poco... magari mi è sembrato lungo per quello.
Ottimo gioco, i Pendulo sono sempre loro e mantengono alta la qualità. Certamente non è come i primi Runaway.. ma chi ama i giochi Pendulo non rimarrà deluso!


Voto: 80/100

Commento di theurban

24 Gennaio 2013

avvincente


Voto: 86/100

Commento di marcos86

05 Novembre 2012

Gioco molto coinvolgente e con un ottima trama e narrazione... Ma un unico grosso difetto.... Troppo troppo breve!


Voto: 85/100

Commento di DrFredEdison

 

Info Requisiti
Generale
Sviluppatore: Pendulo Studios
Publisher: Crimson Cow
Distributore: FX Interactive
Data Rilascio: 30/03/2012
Piattaforma: PC
Caratteristiche
Genere: Thriller
Grafica: 2.5D
Visuale: Terza Persona
Controllo: Mouse
Doppiaggio: Italiano
Sottotitoli: Italiano
Ricerche
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Requisiti minimi
OS: Windows XP/Vista/7
Processore: 2 Ghz
RAM: 1 GB
Scheda Video: compatibile DirectX 9
Hard Disk: 4 GB
Supporto: 1 DVD
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