Concludendo, Face Noir è un gioco tutt'altro che privo di difetti. Una localizzazione parziale, un'interfaccia talvolta ostica, dei puzzle poco originali e un ritmo spesso claudicante non riescono però a mettere in ombra i grandi pregi del gioco targato Mad Orange: Face Noir vi catturerà in un'atmosfera cupa e cinica, e quando finirà vi lascerà la voglia di uscire e andare in centro, di notte, sotto la pioggia, a guardare le insegne colorate dei locali mentre ascoltate vecchi pezzi jazz. E forse questo, a un gioco d'avventura, è tutto ciò che dovreste chiedere.
Per rispondere ai dubbi sollevati sopra: L'ufficio del dottor Zindler era pieno di testi esoterici, diciamo che anch'io, come Jack, ho un po' tratto quella conclusione sul mio "nemico".
Devo ammettere che sono un po' preoccupato per il sequel. Qui si sono limitati i danni relativi all'esoterismo e alla banalità rappresentata da una setta completa di rituali, sacrifici, etc., ma alla fine del gioco si sbatte proprio in faccia al giocatore che il registro potrebbe cambiare totalmente, andandocene in medioriente per evitare il sacrificio della bambina.
E' anche vero che, con una certa lungimiranza, il turco afferma che dobbiamo dimenticare tutto ciò che sappiamo di questa storia, quindi non tutto è perduto... Però, ecco, il punto forte di Face Noir è proprio la sua atmosfera noir, composta non solo dal registro narrativo ma anche dalle ambientazioni urbane e dalle tematiche forti ma realistiche. Cambiare questi parametri sarebbe un bel rischio.