Forse apparirà assurdo, ma a rifletterci magari non lo è tanto: il personaggio con cui mi è capitato di avere la maggiore empatia fra tutti è Kate Walker! Eh? E' una donna? Vero, ma, al di là dell' 'involucro', è ciò che rappresenta che ha saputo rapirmi, tenermi incollato al monitor per conoscere non soltanto la fine (fine?) del suo viaggio a Valadiléne, ma soprattutto quella del suo cammino interiore, personale, che l'ha condotta a prendere le sue decisioni.
La scelgo come personaggio perchè rappresenta il cambiamento e il coraggio di affrontarlo, la decisione finale di chi, senza esserne stata fino a quel momento consapevole, aveva vissuto una vita magari in parte vuota o non in linea con le proprie aspirazioni, stretta tra doveri accettati perchè 'si deve fare' o 'si aspettano che io faccia così'. Eppure, arriva un momento inatteso in cui si viene posti dinanzi ad un bivio, una scelta imprevista, forse inizialmente non compresa o persino disturbante, ma che col tempo viene maturata, fino a capire: è il momento di saltare il fosso e di trovare finalmente se stessi.
Non credo sia un caso che Syberia abbia agli inizi del nuovo millennio ridato un po' di respiro alle avventure grafiche e non credo che abbiano contribuito al suo successo solo le pur splendide ambientazioni, tali (almeno nel mio caso) da farmici soffermare qualche volta solo per ammirarle. C'è una storia sotto, c'è un personaggio, anzi una persona, che forse siamo proprio noi che l'abbiamo accompagnata lungo la strada. Avete presente il libro o il film "La Storia Infinita"? Per me non è stato molto diverso.
Raccontate il personaggio più eroico, romantico, scanzonato, astuto, temerario, sfrontato o in altro modo dotato che ha saputo incarnare una parte di voi stessi mentre lo conoscevate e lo accompagnavate in giro per il suo mondo, che in fondo almeno per un po' è stato anche il vostro.