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Gone Home

Il mondo delle Avventure Grafiche, dalle origini sino ai giorni nostri.

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Messaggioda luise il venerdì 18 ottobre 2013, 20:08

Ciao ,per chi fosse interessato è stata fatta una traduzione amatoriale in italiano (sottotitoli) per questa avventura grafica in 1 prima persona .La versione aggiornata è la Localized_IT_v1.1.2.zip
La trovate Qui : http://steamcommunity.com/app/232430/discussions/0/864977563960701271/.
Il gioco potete trovarlo su Steam http://store.steampowered.com/app/232430/?l=italian :wink:
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Re: Gone Home con sottotitoli in italiano

Messaggioda asterix777 il sabato 19 ottobre 2013, 22:27

Tnx Luise! :wink:
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Re: Gone Home con sottotitoli in italiano

Messaggioda asterix777 il giovedì 24 ottobre 2013, 16:02

Disponibile scontata su Steam per ancora circa 27 ore.
http://store.steampowered.com/app/232430/
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Re: Gone Home con sottotitoli in italiano

Messaggioda Tsam il giovedì 30 gennaio 2014, 17:32

La nostra recensione per uno dei titoli più interessanti del 2013: https://www.adventuresplanet.it/scheda_r ... game=goneh
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Re: Gone Home

Messaggioda manny il giovedì 30 gennaio 2014, 23:38

leggendo la recensione di neogeo si ripropone la questione già evidenziata in broken age: ottima sceneggiatura, ma enigmi semplici e in numero scarso
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Re: Gone Home

Messaggioda Diduz il venerdì 31 gennaio 2014, 0:38

manny ha scritto:leggendo la recensione di neogeo si ripropone la questione già evidenziata in broken age: ottima sceneggiatura, ma enigmi semplici e in numero scarso

A me non ha dato quell'impressione. Gone Home proprio non si basa sugli enigmi. Broken Age si basa sugli enigmi ma sono facili. E' diverso, sempre se non ho capito male... non ho giocato Gone Home, ma Dear Esther sì e non è che abbia enigmi facili o pochi, proprio non ne ha (e nemmeno vuole averne)! :lol:
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Re: Gone Home

Messaggioda Tsam il venerdì 31 gennaio 2014, 10:27

Sì, i piani sono proprio diversi. Questa è un'avventura "narrativa" dove la componente ludica è ridotta ai minimi termini in favore di una storia da raccontare, mentre Broken Age è un'avventura grafica a tutto tondo, forse facile, ma dentro al 100% nel canone.
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Re: Gone Home

Messaggioda Kiruna il venerdì 31 gennaio 2014, 10:44

Ma la proliferazione di questi giochi senza interazioni non è forse dovuta alla comodità di programmazione? Un pò come quei casual fatti per le donne di mezza età (non me lo sono inventato io, è lì il grosso del mercato).

Ora non voglio sminuire questi prodotti, ammetto che qualsiasi cosa si faccia è sempre difficile renderla accattivante.

Ma immagino sia molto semplice creare un gioco del genere a livello di programmazione, e forse è anche meno dispendioso.
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Re: Gone Home

Messaggioda Neo-Geo il venerdì 31 gennaio 2014, 12:23

Non credo sia dovuto ad una pigrizia di fondo. E' semplicemente un modo come un'altro di narrare una storia, farlo attraverso l'interazione (che per quanto minima in Gone Home c'è ed è importanitssima) permette di immergere meglio chi ne fruisce.

Il paragone con Broken Age non si può fare. Come dice Diduz il gioco double fine è un'avventura punta e clicca classica, Gone Home è un'altra cosa.
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Re: Gone Home

Messaggioda Robert Cath il venerdì 31 gennaio 2014, 12:35

Anche secondo me che gli obiettivi che si pongono Gone home e Dear Esther da una parte e Broken age dall'altra sono diversi.
Broken age è un punta e clicca tradizionale, e come tale va valutato (quindi giocano un ruolo importante gli enigmi), gli altri due vogliono proporre una 'narrazione ambientale', vogliono raccontare qualcosa attraverso l'ambiente senza implementare alcuna 'sfida', con la differenza che Gone home permette di interagire maggiormente con gli oggetti (sia pur solo nel senso di esaminarli o leggerli o ascoltarli) laddove in Dear Esther si era più 'passivi', se così si può dire (perchè in fondo anche soltanto camminare e guardare sono pur sempre un'interazione con l'ambiente, sia pur basica).
Direi che in Gone home protagonisti sono proprio gli oggetti (e il potere evocativo che sprigionano) più che l'ambiente in sè e per sè. Ho giocato Gone home d'un fiato in una sera e devo dire che il meccanismo che propone funziona, il gioco coinvolge (a patto di affrontarlo nel giusto 'mood'), ma una componente fondamentale sicuramente riveste l'appeal degli anni '90 su noi giocatori non più di primo pelo (che abbiamo vissuto direttamente quegli anni), e non so se funzionerebbe allo stesso modo con un'ambientazione più anonima o comunque meno interessante.
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Re: Gone Home

Messaggioda Kiruna il venerdì 31 gennaio 2014, 12:37

Si non volevo criticare la tipologia di gioco. Più che altro credo che il dispendio di energie sia minimo, mentre il profitto sia massimo visto anche il prezzo pieno.
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Re: Gone Home

Messaggioda asterix777 il domenica 2 febbraio 2014, 2:57

Kiruna ha scritto:Si non volevo criticare la tipologia di gioco. Più che altro credo che il dispendio di energie sia minimo, mentre il profitto sia massimo visto anche il prezzo pieno.

E' vero che creare un'ambientazione convincente è tutt'altro che semplice, ma questo vale anche per le AG tradizionali, dove tuttavia ci sono gli enigmi che offrono sicuramente più 'carne al fuoco'.
Anche considerando che questa nuova tipologia di giochi, che definirei di 'esperienza interattiva', basi tutto sul coinvolgimento emotivo e abbia un suo perchè, mi sembra un po' pochina una serata per portarli a termine, il che dovrebbe ripercuotersi anche su un prezzo meno impegnativo.
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Re: Gone Home

Messaggioda Dorus il domenica 2 febbraio 2014, 11:29

Capisco il punto di vista di Asterix, ma effettivamente come prezzo ci sta. È un gioco uscito da poco, di un team nascente che ha capito di avere un ottimo prodotto di lancio. Nell'ambito AG siamo abituati a pagare prezzi irrisori per giochi molto lunghi (uno dei motivi per cui mi piacciono le AG), ma non è questa la norma. Questo povero studio è indipendente e deve viverci con i ricavi di questo gioco. Alla fine videogiochi che hanno avuto una genesi simile (Papers, please!, Stanley Parable, To the Moon) non ci si allontanano molto come prezzi...
Inoltre l'assenza di enigmi è chiaramente una scelta stilistica non di comodo. Mettere degli enigmi spezzerebbe un ritmo già per sua natura non esattamente incalzante...
Secondo me il gioco è perfetto così e il prezzo va bene. Li merita. (Anche se ammetto che ero in dubbio e ho preferito aspettare i saldi).
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Re: Gone Home

Messaggioda Kiruna il domenica 2 febbraio 2014, 12:00

Dorus ha scritto:Capisco il punto di vista di Asterix, ma effettivamente come prezzo ci sta. È un gioco uscito da poco, di un team nascente che ha capito di avere un ottimo prodotto di lancio. Nell'ambito AG siamo abituati a pagare prezzi irrisori per giochi molto lunghi (uno dei motivi per cui mi piacciono le AG), ma non è questa la norma. Questo povero studio è indipendente e deve viverci con i ricavi di questo gioco. Alla fine videogiochi che hanno avuto una genesi simile (Papers, please!, Stanley Parable, To the Moon) non ci si allontanano molto come prezzi...
Inoltre l'assenza di enigmi è chiaramente una scelta stilistica non di comodo. Mettere degli enigmi spezzerebbe un ritmo già per sua natura non esattamente incalzante...
Secondo me il gioco è perfetto così e il prezzo va bene. Li merita. (Anche se ammetto che ero in dubbio e ho preferito aspettare i saldi).

Invece secondo me è proprio una scelta di comodo. Budget ridottissimo, prezzo pieno, meno rischi di perdita.
Con questo non voglio sminuire la qualità del prodotto. Dico solo che le scelte fatte per dar vita a questo gioco secondo me non sono esclusivamente artistiche, anzi...
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Re: Gone Home

Messaggioda Dorus il domenica 2 febbraio 2014, 12:11

Secondo me volevano solo raccontare una storia con il mezzo con cui erano in grado di esprimersi meglio... È stato come leggere un libro. O un racconto se vogliamo.
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Re: Gone Home

Messaggioda Kiruna il domenica 2 febbraio 2014, 13:00

Dorus ha scritto:Secondo me volevano solo raccontare una storia con il mezzo con cui erano in grado di esprimersi meglio... È stato come leggere un libro. O un racconto se vogliamo.

Se avevano a disposizione un team di 300 persone sicuramente non si sarebbero accontentati di questo Gone Home, ma sono stati furbi (e non è mica una colpa).
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Re: Gone Home

Messaggioda Neo-Geo il domenica 2 febbraio 2014, 17:55

Kiruna ha scritto:
Dorus ha scritto:Secondo me volevano solo raccontare una storia con il mezzo con cui erano in grado di esprimersi meglio... È stato come leggere un libro. O un racconto se vogliamo.

Se avevano a disposizione un team di 300 persone sicuramente non si sarebbero accontentati di questo Gone Home, ma sono stati furbi (e non è mica una colpa).



Qui la furbizia non centra nulla. Non è stato fatto un gioco senza enigmi per "pigrizia", giocando è quanto mai palese che questa è una scelta di Design e non una decisione per avere la "massima resa" col minimo sforzo. ANche perchè non è assolutamente vero che costi meno fatica fare un gioco senza enigmi.
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Re: Gone Home

Messaggioda Kiruna il domenica 2 febbraio 2014, 18:32

Neo-Geo ha scritto:
Kiruna ha scritto:
Dorus ha scritto:Secondo me volevano solo raccontare una storia con il mezzo con cui erano in grado di esprimersi meglio... È stato come leggere un libro. O un racconto se vogliamo.

Se avevano a disposizione un team di 300 persone sicuramente non si sarebbero accontentati di questo Gone Home, ma sono stati furbi (e non è mica una colpa).



Qui la furbizia non centra nulla. Non è stato fatto un gioco senza enigmi per "pigrizia", giocando è quanto mai palese che questa è una scelta di Design e non una decisione per avere la "massima resa" col minimo sforzo. ANche perchè non è assolutamente vero che costi meno fatica fare un gioco senza enigmi.

Ho capito che è una scelta, ma io sto dicendo che un gioco così lo si può programmare senza conoscere nessun codice.
E poi non parlo di enigmi, ma interazioni. Non è batman arkham origins o need for speed.
Il succo del mio discorso è che in carenza di risorse un gioco così è una soluzione astuta invece di perdersi in cose inarrivabili (inarrivabili intendo che costano troppo).
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Re: Gone Home

Messaggioda Diduz il lunedì 3 febbraio 2014, 0:02

Giocato.
Onestamente... non mi ha detto quasi nulla.
La storia l'ho trovata schematica e un po' troppo risaputa: dopo le prime note avevo intuito dove la vicenda di Sam andasse a parare, ma anche il padre scrittore fallito...... mah...
Riguardo all'interazione, è intrigante l'idea alla base, ma la sua realizzazione mi ha lasciato perplesso: in questa casa ci sono miliardi di foglietti e note esplicative scritti apposta per ricostruire la trama e sparpagliati ad arte, in posti assurdi. Mi suona forzato, mi sembra di essere Guybrush quando si riempiva le tasche di note e avvisi su Monkey Island! :lol:
Ripeto: l'idea non era affatto male, ma il risultato mi ha lasciato un po' perplesso. Piacerà a chi ha detestato l'ermetismo di Dear Esther, forse.

Ricordo di aver eseguito una ricostruzione di una vicenda a partire da elementi dello scenario, era in un'avventura vera e propria (con enigmi), che io ho adorato ma che a molti non è piaciuta: Dark Fall. Ecco, lì i testi e gli spunti mi sembravano meno telefonati e meglio integrati con l'ambiente.

Curiosità: il team ha avuto aiuti di rilievo (nei titoli sono ringraziati Jake Rodkin e Sean Vanaman dei Telltale/Campo Santo, autori di The Walking Dead, nonché Lee Petty e Chris Remo della Double Fine).
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Re: Gone Home

Messaggioda locutus il lunedì 3 febbraio 2014, 11:40

I giochi stile Gone Home forse sono una fisiologica risposta (o anti-risposta) ai Casual;

Voglio dire: in principio vi era l'Avventura Grafica che era un mix di narrazione ed enigmi, poi è arrivato il casual game in cui l'ingrediente preponderante è la componente enigmistica a scapito della storia e ora abbiamo queste - come definirle - visual novel? Art game? dove l'ingrediente preponderante è la componente narrativa e gli enigmi non sono quasi più necessari (il gioco è l'enigma in sé, se proprio vogliamo).

Continuo a preferire un mix ben bilanciato delle varie parti, ma forse quelli che la pensano come me sono una razza in estinzione (o forse non c'è più nessuno in grado di realizzare questo mix senza essere accusato di 'classicismo').
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