Copio e incollo quello che ho scritto su OldGamesItalia. Uomo pigro.
Sono all'inizio del terzo capitolo.
Allora, su una cosa di certo non cambierò idea: la grafica e l'animazione del personaggio principale sono ORRENDE. Ma davvero, ma che cacchio gli è preso a tutti? Davvero Jane si è vista presentare una cosa del genere e ha detto che le andava bene così? La cosa più irritante è che gli altri personaggi non sono così brutti. Persino il biondo a parer mio è fatto un po' meglio di Malachi. Sono sempre animati maluccio, ma i modelli sono LEGGERMENTE più passabili. Io trovo Malachi caratterizzato abbastanza bene, è scostante, freddo, arrogante. Mi diverte. Però devo fare uno sforzo per non guardarlo, sennò rido. Non si può, uffa. Gli arti sono irrealisticamente lunghi, le spalle sono quelle di un attaccapanni, la schiena è arcuata in modo assurdo, poi muove le gambe... tipo Octodad (avete presente?)
La dinamica delle deduzioni sui pezzi e sui personaggi storici, posto che io non ho mai provato demo, mi piace, anche se la sua semplicità intrinseca ti spinge a sorvolare sui tanti dettagli storici che vengono forniti; diciamo che sta a te incuriosirti, ma non c'è impegno vero, almeno per ora. Le deduzioni sui personaggi nella scena invece mi sembrano solo divagazioni per aumentare il punteggio, un livello di cosmesi leggera che aumenta l'atmosfera un po', nulla di che. C'è da dire che in alcuni casi è però un modo discreto di aggiungere un minimo livello di caratterizzazione a personaggi a rischio comparsa, senza usare soltanto i dialoghi.
Gli enigmi da avventura, quelli di inventario, beh... nel primo capitolo
Il recupero della chiave nel canale di Venezia era un gioiello di farneticazione che non mi aspettavo in un gioco della Jensen, che mi aspetto almeno un po' realistico: la chiave è... caduta dalla borsa? Errrr.... poi è rimasta ferma lì? Sul fondale? Vogliamo dire che la corrente non riesce a spostarla? Vabbe', diciamo che è così. E comunque... Malachi la vede? In un canale di Venezia? Non so se avete presente l'acqua di Venezia...Mah.
Cose che mi stanno piacendo: la storia. Nonostante qualche elemento pacchiano, non riesco a capire dove voglia andare a parare, perché ha molti spunti. Buon risultato, direi. L'altro elemento che mi pare intelligente è la possibilità di cacciarsi in vicoli ciechi, a partire dal secondo atto,
spingendo Malachi a comportarsi da tronfio scostante: al Cairo si può andare all'incontro con l'antiquario losco in tre modi diversi, ma solo uno è quello giusto, gli altri puniscono il giocatore (e Malachi) per non essersi aperto a un volto amico.Bella idea.
Tanto di cappello alla Jensen nel primo capitolo per
parlare di crisi economica e politica in Europa: d'accordo, è un po' schematico, e diciamo che l'insistenza sull'Italia con le pezze al sedere rischia di diventare uno stereotipo alternativo al "pizza e mandolino", però almeno lei cerca di aggiornarsi. Apprezzo almeno la volontà di cercare una contestualizzazione.
Riguardo all'accento italiano... secondo me l'unico modo per renderlo bene sarebbe chiedere a un italiano di parlare in inglese, e non viceversa, come invece si preferisce sempre fare....
Ora per Pasqua mi sa che dovrò fare una pausa, ma forse riesco almeno ad arrivare al quarto atto (quanti sono, poi?).