Rico K ha scritto:Ci sono stati quindi dei tentativi di innovare il genere, ma da quanto vedo la formula tradizionale e' rimasta quasi intatta.
E' rimasto un genere di nicchia, e come tale la maggior parte dei prodotti non è molto diverso rispetto a 20 anni fa, ma le meccaniche sono comunque state rifinite: la difficoltà media è più bassa, hai spesso strumenti che ti aiutano (evidenziazione hotspot, suggerimenti), molto raro poter morire e quasi impossibile bloccarsi, il ritmo è in generale più veloce ecc. ecc.
Con i giochi ad alto budget si sono fatti vari esperimenti, dai giochi puramente narrativi come quelli di David Cage (Heavy Rain),
a ibridi di ogni tipo in cui si è cercato di tenere basso il livello di azione, spingendo invece su esplorazione e enigmi seppur scorrevoli, come in LA Noire, Shattered Memories o il recente Murdered:
Il risultato è stato, spesso per molti motivi incrociati (problemi di sviluppo e scelte scellerate di marketing) deludente dal punto di vista delle vendite, anche se quei giochi sono tutti molto buoni.
Quindi nel mondo ad alto budget conviene investire in prodotti diversi molto più incentrati sull'azione, lasciando l'enigmistica e il "punta e clicca" al sottobosco dell'indie e delle nicchie ad esso associate.
Anche il genere action-adventure non se la passa molto bene, poche saghe e spesso incentrate molto sull'azione e con una componente enigmistica secondaria se non addirittura assente.
Insomma i giochi di oggi tendono ad essere o molto narrativi (quasi senza puzzle, spesso controlli solo i dialoghi ed eventuali scelte del protagonista), o molto enigmistici/esplorativi (pochi personaggi, pochi dialoghi, sviluppo della storia quasi secondario), o molto incentrati sull'azione e i riflessi.
Però accanto a queste "novità" ci sono anche decine di avventure grafiche tradizionali, che più o meno mantengono pregi e difetti di un tempo.