locutus ha scritto:Sono d'accordo con Diduz: probabilmente se TOMI fosse stato prodotto prima di Fuga da Monkey Island (e non esistesse quindi quel metro di paragone in negativo), credo che l'opinione poco convinta di experience86 sul gioco dei TT sarebbe prevalente.
Aspetta, forse non mi sono spiegato. Io penso che TOMI sia in effetti buono, e lo sarebbe anche se Fuga non fosse stato realizzato (anche se stiamo comunque ragionando per assurdo, e la nostra reale reazione in quel caso non la conosceremo mai! ). Quello che volevo dire è che gli autori di TOMI, che per inciso annoverano anche Mike Stemmle, che fu coautore proprio di Fuga, fecero tesoro della reazione dei fan a Fuga, e lo dissero anche. Solo che il loro modus operandi non fu quello di negare quella che per loro era una necessità, cioè il rinnovamento, ma di cercarlo in un modo diverso, con un "cavallo di Troia" che iniziasse sullo spirito allegro di Curse e all'improvviso virasse verso il giallo cupo, mescolando le carte dei ruoli dei protagonisti e dei comprimari, come la Voodoo Lady. La seconda strategia ha funzionato meglio dell'approccio satirico-drastico di Fuga, che cercava invece di cambiare cattivo usando un estraneo totale alla saga (Ozzie Mandrill) e di rileggere l'atmosfera intera in chiave modernista. Dire che Herman è il nonno di Elaine o che la testa di scimmia era un robot gigante sono colpi di scena che non hanno alcuna ripercussione drammatica, stravolgono senza che il sacrificio di capisaldi serva a qualcosa. Suggerire invece che la Voodoo Lady abbia avuto sempre interesse a riprodurre lo scontro Guybrush-LeChuck per me è davvero intrigante, perché tocca in modo significativo i futuri rapporti tra i personaggi, facendomi intravedere possibilità diverse dalle solite e inscrivendole nell'atmosfera stregonesca ed esoterica che la saga ha avuto sin dall'inizio. Così facendo secondo me TOMI riesce a piegare senza spezzare, come dicevo su, e restituisce alla saga un elemento che nè Curse nè Fuga erano riusciti a riprodurre, cioè il senso di angoscia e sfuggente mistero mischiato allo humor, che caratterizzava molti momenti di Monkey Island 2 e soprattutto il finale. Non è esattamente lo stesso identico registro, ma quell'elemento era il più difficile da avvicinare, rispetto alla semplice comicità, ed essere riusciti a inquadrarlo e in parte riprodurlo per me è un successo mica male. I Telltale poi erano reduci solo da roba demenziale, avrebbero anche potuto seguire la strada comica di Curse.
Poi, ci sono altre cose di TOMI che continuano dopo anni a non convincermi molto, come la qualità globale della produzione degli asset (grafici e sonori), o una certa confusione inerente al personaggio di Elaine, o un quinto e ultimo episodio non all'altezza delle vette toccate dal quarto.
locutus ha scritto:Questa discussione mi ricorda un po' il film L'attimo fuggente, nella scena dove il professore legge l'introduzione del libro di letteratura dove, in modo scientifico, si cerca di spiegare gli elementi della poesia.
Fidati, questa non è una di quelle conversazioni, è solo un confronto di punti di vista. Non elencavo regole, solo quello che a me piace vedere in questi prosiegui. Come scrivevo su, l'unica sintesi possibile tra la posizione mia e quella di experience86 non è stilare regole, tavole degli elementi e diagrammi, solo concentrarsi su quel "Se ci deve essere un seguito". Ecco, non è obbligatorio. Non dimentichiamo il faro di quest'affermazione.