http://www.wired.it/play/libri/2015/03/12/morto-terry-pratchett/
RIP.
Per chi non lo sapesse, è il padre della saga di Mondodisco (o Discworld) a cui vi è stata dedicata anche tre avventure grafiche (Discworld 1 e 2 e Discworld Noir).
Moderatori: Simo the best, Adrian
Diduz ha scritto:Non so quanto fosse effettivamente basato sul suo lavoro Discworld Noir, ma è una delle avventure grafiche più particolari e affascinanti della storia.
Un saluto anche da me, quindi.
experience86 ha scritto:Diduz ha scritto:Non so quanto fosse effettivamente basato sul suo lavoro Discworld Noir, ma è una delle avventure grafiche più particolari e affascinanti della storia.
Un saluto anche da me, quindi.
Discworld Noir è la trasposizione videoludica del ciclo della guardia, il mio preferito tra tutti quelli ideati. Sposta l'attenzione su un personaggio inedito, ma rimane immerso nell'atmosfera tipica di questa serie di libri vale a dire un giallo/noir di stampo fantasy. L'unica pecca fu il trattamento riservato al comandante della Guardia Sam Vimes, in assoluto il personaggio più brillante della letteratura di Terry che però nel gioco fece la figura del cretino e antipatico! Consiglio vivamente la lettura di questo ciclo, appassionante ma al contempo divertente!
TheAnPan ha scritto:Concordo, il ciclo della guardia è anche il mio preferito e ci rimasi parecchio male quando vidi come avevano trattato Vimes in Noir.
Il ciclo di Scuotivento invece è quello che mi è sempre piaciuto meno. Anch'io infatti come Diduz non rimasi particolarmente colpito da Il colore della magia e dal suo seguito La luce fantastica. C'erano diversi momenti ben costruiti e degli sprizzi di genialità ma non mi prese particolarmente e li lessi con tranquillità, senza il famoso effetto "un'ultima pagina e poi basta".
Per fortuna sono andato avanti.
In ambito avventuroso, impazzirei per una nuova avventura grafica ambientata proprio nel ciclo della guardia, magari con ogni capitolo nei panni di un membro diverso, perfino quelli di Nobby XD
Tsam ha scritto:Credo che il grosso problema di Pratchett sia il peso della traduzione del suo inglese, non certo così facile; detto questo, personalmente, l'ho trovato sempre geniale, sebbene mi sia avvicinato in maniera decisamente tardiva .
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