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The Vanishing of Ethan Carter

Il mondo delle Avventure Grafiche, dalle origini sino ai giorni nostri.

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Re: The Vanishing of Ethan Carter

Messaggioda kontax il lunedì 29 settembre 2014, 16:43

Qualcuno di voi c ha giocato? Sembrava promettere bene...
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Re: The Vanishing of Ethan Carter

Messaggioda Diduz il lunedì 5 gennaio 2015, 22:18

Scusate ragazzi, ho bisogno di un consiglio.
La prima sessione di gioco è stata traumatizzante.
HO IL MAL DI MARE! :(
No, non lo dico ironicamente, parlo proprio del mal di mare fisico, il gioco mi dà chinetosi (che a me non prende lo stomaco, ma la testa!).
A nessun altro è successo qui in giro?
Ho trovato un thread simile in inglese sul forum di Steam, con alcuni consigli, che ora proverò a mettere in pratica, altrimenti mi toccherà sventolare bandiera bianca, sob. #-o
Voi che mi dite?
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Re: The Vanishing of Ethan Carter

Messaggioda Haggis McMutton il lunedì 5 gennaio 2015, 22:48

A me, a parte un infarto nella sezione della miniera, non ha dato nessun problema...
Puoi provare a diminuire la sensibilità del mouse magari, così quando si volta va un po' più piano (essere veloce non ti serve a nulla in questo gioco)... non so se può essere utile però...
Ultima modifica di Haggis McMutton il martedì 6 gennaio 2015, 13:19, modificato 1 volta in totale.
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Re: The Vanishing of Ethan Carter

Messaggioda 1Yol il martedì 6 gennaio 2015, 12:38

io ho avuto quel problema in alcuni ambienti di tex murphy tesla effect, e come dice Haggis McMutton sono andata a rilento in quelle schermate e ho giocato per meno tempo , ho notato che lo schermo del pc influisce nel senso che da pochi anni ho un pc di 17 pollici orizzontale e 9 di verticale (più o meno) amplifica il movimento della schermata del gioco in cui ci si muove causandomi nausea, infatti con il portatile non avevo questo problema.
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Re: The Vanishing of Ethan Carter

Messaggioda Diduz il venerdì 9 gennaio 2015, 0:18

Terminato.
Mi è piaciuto. Non da strapparmi i capelli, ma l'ho trovato migliore dei due titoli degli ultimi tempi che gli si avvicinano maggiormente, cioè Gone Home e Dear Esther. Del primo ha una caratterizzazione chiara della vicenda, del secondo ha un'ambientazione suggestiva (ma Ethan Carter presenta una grafica di gran lunga migliore, se potete farlo andare al massimo del dettaglio è un vero spettacolo! Io mi sono fermato poco prima, sennò mi schiattava il pc).
Soprattutto, rispetto a quelle due proposte puramente narrative, The Vanishing of Ethan Carter in effetti si risolve, cioè ha un effettivo game design, che gli autori hanno peraltro cercato di rendere anche stimolante e ben integrato con le intenzioni narrative: interazione con visioni varie, ricerca di oggetti nello scenario, ricostruzione di eventi. Suppongo che a qualcuno non basterà per definirlo un'avventura grafica, a me sì. :wink: Unica vera lamentela: non ha tutorial, e si può arrivare a metà gioco senza aver effettivamente capito cosa fare per completarlo, perché la libertà di movimento rimane pressocché totale dall'inizio alla fine. E' voluto, ma forse è un azzardo.
Lì dove Dear Esther era inquietante ma ultracriptico, Ethan Carter è altrettanto inquietante, in un caso persino horror, ma è un mistero con una spiegazione (poetica, in un certo senso). E l'espediente delle visioni evita la trappola in cui cadeva Gone Home, cioè il dover creare tremila bigliettini, diari e appunti con faccende private per spiegare la trama.
Ah, e almeno Ethan Carter ha una presenza umana, "in differita" :lol: ma ce l'ha.

A chi interessa, il problema del mal di mare l'ho risolto così: Field of Vision 82, motion blur disattivato e mirino attivato (così negli spostamenti di camera veloci si possono parcheggiare gli occhi sul mirino fisso in centro allo schermo). :D
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Re: The Vanishing of Ethan Carter

Messaggioda Haggis McMutton il venerdì 9 gennaio 2015, 0:29

Diduz ha scritto:Terminato.
Mi è piaciuto. Non da strapparmi i capelli, ma l'ho trovato migliore dei due titoli degli ultimi tempi che gli si avvicinano maggiormente, cioè Gone Home e Dear Esther. Del primo ha una caratterizzazione chiara della vicenda, del secondo ha un'ambientazione suggestiva (ma Ethan Carter presenta una grafica di gran lunga migliore, se potete farlo andare al massimo del dettaglio è un vero spettacolo! Io mi sono fermato poco prima, sennò mi schiattava il pc).
Soprattutto, rispetto a quelle due proposte puramente narrative, The Vanishing of Ethan Carter in effetti si risolve, cioè ha un effettivo game design, che gli autori hanno peraltro cercato di rendere anche stimolante e ben integrato con le intenzioni narrative: interazione con visioni varie, ricerca di oggetti nello scenario, ricostruzione di eventi. Suppongo che a qualcuno non basterà per definirlo un'avventura grafica, a me sì. :wink: Unica vera lamentela: non ha tutorial, e si può arrivare a metà gioco senza aver effettivamente capito cosa fare per completarlo, perché la libertà di movimento rimane pressocché totale dall'inizio alla fine. E' voluto, ma forse è un azzardo.
Lì dove Dear Esther era inquietante ma ultracriptico, Ethan Carter è altrettanto inquietante, in un caso persino horror, ma è un mistero con una spiegazione (poetica, in un certo senso). E l'espediente delle visioni evita la trappola in cui cadeva Gone Home, cioè il dover creare tremila bigliettini, diari e appunti con faccende private per spiegare la trama.
Ah, e almeno Ethan Carter ha una presenza umana, "in differita" :lol: ma ce l'ha.


1) A me basta :D in effetti l'ho anche votato tra le migliori avventure grafiche del 2014
2) La maledetta miniera, eh? A me stava prendendo un colpo...

A mio parere comunque la vicenda è abbastanza chiara fin dall'inizio (almeno il perché si è lì) e la libertà di esplorazione totale fin dall'inizio è un valore aggiunto, in un certo senso favorisce l'immersione nel mondo di gioco (ammetto che mentre assistevo al finale m'è scesa una lacrimuccia).
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Re: The Vanishing of Ethan Carter

Messaggioda Diduz il venerdì 9 gennaio 2015, 1:11

Haggis McMutton ha scritto:2) La maledetta miniera, eh? A me stava prendendo un colpo...

:lol: Allora...
Ecco me nella miniera. Vedo il tipo in fondo a un cunicolo con la lanterna. Penso: "Questo come minimo è uno zombie". Mentre lo penso, scompare. Mi dico: "Vuoi vedere che ora mi riappare alle sp-" E ME LO TROVO DAVANTI!

Haggis McMutton ha scritto:la libertà di esplorazione totale fin dall'inizio è un valore aggiunto, in un certo senso favorisce l'immersione nel mondo di gioco

Assolutamente! Quando parlavo di "azzardo" mi riferivo all'assenza di un tutorial più chiaro, che combinata con la libertà di movimento genera un po' troppa fatica nel vagare perplessi. Ma viva la libertà! =D>
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Re: The Vanishing of Ethan Carter

Messaggioda Bloody_Eugene il lunedì 12 gennaio 2015, 2:59

Diduz ha scritto:Unica vera lamentela: non ha tutorial, e si può arrivare a metà gioco senza aver effettivamente capito cosa fare per completarlo, perché la libertà di movimento rimane pressocché totale dall'inizio alla fine. E' voluto, ma forse è un azzardo.


E l'ho provato sulla mia pelle. Dopo oltre 4 ore di gioco (ed aver esplorato la mappa in lungo e in largo) mi sono arreso ed ho guardato un walkthrough su youtube per scoprire che..... non avevo intuito che se compaiono le parole sono fluttuanti devi trovare la posizione in cui si "uniscono". Non sapendolo pensavo fossero semplicemente pensieri. Grrrrr. :evil:

Diduz ha scritto:Lì dove Dear Esther era inquietante ma ultracriptico, Ethan Carter è altrettanto inquietante, in un caso persino horror, ma è un mistero con una spiegazione (poetica, in un certo senso). E l'espediente delle visioni evita la trappola in cui cadeva Gone Home, cioè il dover creare tremila bigliettini, diari e appunti con faccende private per spiegare la trama.


Io sinceramente dopo un po' mi sono perso tra i vari personaggi (forse le trasparenze degli "ectoplasmi" mi hanno confuso, o forse ho tralasciato qualcosa), e la trama non sono riuscito a capirla totalmente.

Diciamo che è un gioco che si lascia giocare e che sarà ricordato per la grandissima atmosfera e la grafica da svenimento - ma poco altro. Alla fine però Gone Home mi è piaciuto MOLTO di più (anche se hai ragione sull'eccessiva quantità di materiale da leggere).
Comunque è da consigliare anche fosse solo per.... una passeggiata virtuale! :D
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Re: The Vanishing of Ethan Carter

Messaggioda Danaroth il martedì 13 dicembre 2016, 18:43

Sono in ritardissimo come al solito, ma finalmente l'ho provato anch'io.
Onestamente mi è piaciuto molto poco. A livello progettuale mi è sembrato molto disgiunto.
Il game design consta difatti di semplici frammenti di gioco perlopiù poco ispirati. Il filone principale è una semplice ricostruzione cronologica di alcune scene passate, labilmente collegate ad elementi d'indagine che rivedete nel presente.

Rispetto ad altri lavori (tipo Danganronpa o Murdered: Soul Sospect) mi è sembrato che qui trovare la soluzione corretta fosse meno soddisfacente. Piuttosto che ragionare sugli indizi, ho lavorato molto di più sulla collocazione geografica delle scene e su qualche semplice presenza/assenza di oggetti da una scena all'altra.
Essendo poi questo scenario abusato, il prodotto soffre di mancanza di varietà, che è maggiormente invalidante in un gioco così corto. Le altre meccaniche ludiche sono dimenticabili, anche se una (la ricostruzione degli ambienti interni di un appartamento) mi è piaciuta particolarmente per originalità, fornendo un buon esempio di consapevolezza spaziale in 3D (considerate tuttavia che io non l'ho risolta per come era stato pensata dagli sviluppatori).

L'ambientazione si sposa piuttosto male con questa struttura a frammenti. Una buona realizzazione grafica, tipo quella di Brothers, dovrebbe farti dimenticare i tool grafici che sono stati utilizzati. Qui molti elementi di decoro (alberi, ammassi di rocce, costruzioni di legname) sono barbaramente copiati/incollati e non coadiuvano l'orientamento.
Essendo poi gli enigmi sparsi a distanze troppo lunghe, inducono forzatamente il giocatore a correre invece che a godersi gli scenari con calma.
L'atteggiamento troppo esplorativo è inoltre punito da una certa povertà di dettagli fuori dagli obiettivi prestabiliti, troppo isolati in strutture create ad hoc. Per mia sfortuna, mi sono anche trovato a fare backtracking lunghissimi per sciocchezze, visto che la end condition di qualche situazione inizialmente non mi era chiara. Un eccesso di zelo che poi ho riscontrato essere non necessario, visto che c'è una funzione di teletrasporto, attiva però solo a fine gioco.

Per la trama, premetto di non essere un profondo estimatore di questo genere, quindi le mie considerazioni potrebbero non avere riscontro nell'esperienza di un fan. In particolare ho sempre trovato l'accoppiata detective e paranormale, ormai ben radicata nella cultura pop, come una sorta di controsenso. Lo scopo dell'investigazione è generalmente quello di stimolare il fruitore del media ad una deduzione da indizi; il paranormale quindi barerebbe perché funziona su una dimensione differente e può dirottare la soluzione dove gli pare.
Di sicuro è possibile invertire il processo e dare una sorta di regolamento ai fenomeni ignoti, ma andando a scapito del mistero che alimenta la suspense del paranormale.
Il gioco sembra più impostato verso la prima scelta, quindi c'è tutta una prima parte in cui uno si può illudere di risolvere il caso, ma gli elementi metafisici che vengono poi usati per chiudere il pacchetto non danno avrebbero dato adito ad un possibile approccio razionale.

Qualche altra considerazione più approfondita sulla trama è in spoiler; consiglio vivamente di non leggere se non si è giocato:
Se le situazioni in cui il protagonista Paul si trova sono frutto della fantasia di Ethan, perché questo pattern si rompe nell'ultimo caso, nel quale egli vede invece una situazione veramente accaduta?
Potrebbe essere un ultimo racconto autobiografico che Ethan avrebbe voluto scrivere in punto di morte, ma in tal caso la saga ideata dal ragazzo non avrebbe alcuna possibile collocazione cronologica. Nella storia reale difatti Ethan muore o è morente e i suoi parenti sopravvivono, mentre in quella immaginaria succederebbe l'inverso, contraddicendosi.
A quel punto si potrebbero introdurre ipotesi strane sul Dormiente, ma non mi sembra che i vaghi appigli introdotti chiariscano granché (E' Ethan? In tal caso, che senso hanno quindi i vaneggiamenti dei suoi parenti controllati, che ne parlano come se fosse un'entità terza? Perché l'entità vuole che tutti muoiano, quando invece vogliono salvaguardarlo? Come fa Ethan ad essere fisicamente presente nelle scene?).

Potrà essere una mia pura preferenza personale, ma le storie che coinvolgono personaggi sotto ipnosi sono un cliché poco interessante; prediligo di gran lunga personaggi che interagiscono con il loro libero arbitrio, che, oltre ad essere più realistici, non creano quell'effetto di incanalamento della trama senza conflitti generata dalla volontà di un'entità controllante univoca.
E' però anche vero che la mediocrità narrativa potrebbe essere giustificata dal fatto che lo scrivente sia una bambino, ma non sono convinto che questa interpretazione nel meta-mezzo possa bastare, visto che la prima run viene comunque rovinata se giocata senza questa informazione.
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Re: The Vanishing of Ethan Carter

Messaggioda Overmann il lunedì 25 giugno 2018, 11:18

Giocato anch'io in ritardo, mi ritrovo con i commenti degli altri, tutto sommato a me non è piaciuto.

Ho trovato i puzzle o ripetitivi/noiosi oppure gestiti come minigiochi fra loro non collegati. Ho trovato effettivamente un azzardo - non riuscito - l'idea di abbandonarmi nel bosco ad esplorare il gameplay, senza spiegarmi quale sarebbe il mio obiettivo e come ottenerlo. Non funziona: mi sono annoiato nel bosco senza trovare un motivo per andare avanti.

L'ho finito perchè è veramente difficile che non finisca un gioco, soprattutto se breve, ma è stata dura non piantarlo a metà.

Terminandolo ho comunque potuto farmi un'idea più rotonda: in fondo, The Vanishing of Ethan Carter ha un gran bel concept, quello di perderci nei racconti di un bambino appassionato di storie un po' bizzarre. Il gioco ha un bel finale, ma non è sufficiente a risollevarne la qualità: fino a quel punto non ha destato il mio interesse e l'effetto è quello di pensare "ah poi la storia non era così male" ma di fatto mentre la vivevi la storia non ti era piaciuta.

Bizzarro, è la stessa sensazione che ho provato giocando l'anno scorso a Blackwood Crossing: grande noia, gameplay abbozzato che non diverte, colpo di scena finale che dà un senso a tutta l'impalcatura ma ormai è troppo tardi...

In definitiva un gioco "narrativamente amatoriale", con un potenziale non gestito. Il paragone ad esempio con Firewatch, che mi ha tenuto incollato allo schermo nonostante i suoi limiti, mi fa capire quanto sia importante una revisione in fase di produzione di un'idea comunque valida, ma che per un medium complesso come il videogioco va anche buttata giù con sapienza. The Vanishing of Ethan Carter finisce nel cestone dei talenti sprecati, assiemi ad altri "giochi sperimentali" che ho completato per interesse nel genere, ma che non mi hanno nè divertito nè emozionato se non per qualche minuto.
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Re: The Vanishing of Ethan Carter

Messaggioda manny il domenica 3 aprile 2022, 13:07

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The signals are very strong tonight. Very strong.
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