locutus ha scritto:Io penso che, piaccia o no, la declinazione di avventura grafica mondata da tutti i difetti elencati si sia ormai da qualche anno concretizzata nello stile delle visual novel.
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Ora, anche condividendo che tutto ciò spesso è fonte di frustrazione e mina in certi momenti il godimento generale dell'esperienza di gioco, si tratta di meccaniche che non penso si possano definire "difettose" in senso stretto, proprio perché all'epoca erano assolutamente lecite, previste, costituivano una buona parte di ciò che contribuiva alla longevità del gioco.
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In sostanza qui si tratta di capire come affascinare il giocatore in modi nuovi
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Qui sta ai gusti personali di ognuno scegliere che tipo di esperienza vuole. Per me, che mi ritengo della vecchia guardia, la sintesi (imperfetta) di questi due estremi resta comunque una piacevole esperienza.
Io però non sono d'accordo con questo fatalismo che "è impossibile evitare certi difetti, fanno parte del genere".
Tutti i discorsi dietrologici sul fatto che le ag sono diventate visual novel anche non mi trovano d'accordo... sono due generi diversi e basta. Le visual novel esistevano anche prima, sono solo passate al grande pubblico quando ci hanno messo mano gli americani.
Il problema semmai è che le ag sono un genere complesso, che prendono il bello, ma anche i potenziali problemi, di generi diversi (puzzle, esplorazione del mondo, sceneggiatura). A me personalmente i sandbox, i puzzle e le vn annoiano molto quando non sono contaminati... Le ag riescono a distrarmi dai difetti del singolo tipo di gioco compensando con i pregi degli altri.
Tuttavia, essendo appunto un genere complesso E gestito a basso budget, c'è sempre qualche difetto nell'esplorazione, nella storia o negli enigmi.
Questi difetti sono molto marcati dalla stampa a differenza di quanto accade per altri generi, anche perchè le ag si presentano (e con orgoglio) come si presentavano vent'anni fa...
Ma non credo, e non ho mai creduto, alla visione fatalista che i difetti siano intrinseci nel genere... sono solo caratteristiche sviluppate meno bene di come potrebbero essere. Gli appassionati come noi sono ovviamente più indulgenti, ma per conquistare un altro tipo di giocatore, e di giornalista, serve altro. Il fedele remake di Gabriel Knight non basta, perchè i pregiudizi hanno un fondamento di verità.