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Valiant Hearts: The Great War

Il mondo delle Avventure Grafiche, dalle origini sino ai giorni nostri.

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Re: Valiant Hearts: The Great War

Messaggioda John il lunedì 14 luglio 2014, 23:46

TheAnPan ha scritto:Mi ha entusiasmato, lo ammetto. Non è privo di difetti, ma è uno di quei casi in cui un bel chissene viene spontaneo XD


Quoto :mrgreen: Appena finito e sono rimasto decisamente soddisfatto, pur con i suoi difetti, credo riesca a raggiungere molto bene il suo intento.
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Re: Valiant Hearts: The Great War

Messaggioda experience86 il lunedì 21 luglio 2014, 11:25

Gioco veramente bellino, sia graficamente che in quanto a gameplay. L'unica cosa che non ho apprezzato sono questi pseudo-dialoghi alla the sims coi personaggi che grugniscono. Non sono riuscito ad affezionarmi ai vari personaggi, tutt'al più si prova una simpatia generica e una solidarietà per il momento descritto.
In ogni caso consiglio di provarlo vivamente! Offre un'esperienza di gioco particolare e soddisfacente!
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Re: Valiant Hearts: The Great War

Messaggioda Overmann il lunedì 28 luglio 2014, 10:09

Finito. Bè, alla fine chapeau.

Non era facile fare un gioco del genere, soprattutto perchè il target è praticamente "tutti", in particolar modo giovanissimi e casual.

I puzzle sono mediocri e ripetitivi, i minigiochi idem, ma la longevità consente di affezionarsi alle vicende e ai personaggi, il realismo con cui sono affrontati certi temi è molto delicato, alla fine si può dire che tutto funziona.

In questa fascia di budget non si poteva fare molto di più.

Averne di giochi così...

Finalmente un gioco che commuove senza buttarla sul melodramma!
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Re: Valiant Hearts: The Great War

Messaggioda John il lunedì 28 luglio 2014, 14:39

Sono stati bravi nel dosare i vari elementi. Sarebbe bastato poco per sminuire gli eventi (infatti all'inizio avevo paura che lo stile adottato, anche per i dialoghi, gli desse un tono troppo "allegro") o per scadere in un melenso forzato.
Invece il contrasto tra gli elementi finisce con farli risaltare, arrivi alla fine rendendoti conto che si è creata molta più empatia dei personaggi di quello che credevi. Ad esempio, dopo il salvataggio di Karl ero pronto per il finale alla volemmossebbene, con tutti allegri e felici, invece quando ho visto Emile incamminarsi verso il patibolo l'impatto è stato molto forte
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Re: Valiant Hearts: The Great War

Messaggioda Diduz il lunedì 28 luglio 2014, 15:20

L'idea in grafica di non mostrare mai gli occhi dei personaggi è geniale: è quel "quid" di correzione emotiva allo stile cartoon che poteva addolcire troppo l'argomento. Se gli occhi sono lo specchio dell'anima, il non vederli ci spinge ad abitare i personaggi con la nostra.
E' un po' l'evoluzione del concetto di cui parlava Asterix in altri casi, la magia della vecchia pixel art senza dettaglio. Qui il dettaglio ci sarebbe pure (eccome!), ma la stessa sensazione è ricavata da questa omissione, tanto elementare nell'esecuzione tanto elegante a livello concettuale. Lavoro sulla percezione come raramente se ne vedono.
Mi manca l'ultimo capitolo, poi vedrò di esprimermi su tutto il resto.
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Re: Valiant Hearts: The Great War

Messaggioda Kiruna il venerdì 17 ottobre 2014, 11:58

Mi sono deciso a comprare e giocare Valiant Hearts anche grazie ad una offerta su Steam. Condivido gli apprezzamenti che avete già fatto e me lo sto godendo. Ma purtroppo in fondo rimane un prodotto di facilissima fruibilità, nonostante i temi trattati.

Il problema è un bug che ho incontrato alla fine del terzo capitolo. Nei video ho visto che si dovrebbe aprire uno sportellino sul mezzo corazzato, mentre a me non succede e il gioco continuerebbe all'infinito. Non so che fare, ho provato anche con dei salvataggi scaricati ma non me li prende. EDIT: ho inserito la rischiesta di aiuto in problemi tecnici.
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Re: Valiant Hearts: The Great War

Messaggioda Kiruna il sabato 1 novembre 2014, 9:36

Ora l'ho finito! Che dire, un gioco, un'esperienza completa. Ben curato sotto tutti gli aspetti. Bella grafica, bel sonoro, ben raccontato, longevo e con un bel finale. Ti porta a vivere situazioni di calma, di disperazione, di follia, di attesa, il tutto ben amalgamato.
Pensato per soddisfare fasce di età anche molto giovani ma piacevole anche per bambinoni come me. Per me è la prova che si può creare qualcosa di ancora più profondo e serio.

Pensate ad un vero gioco documentario, impostato un pò come questo Valiant Hearts, dove si possa entrare nelle stanze dove i gerarchi nazisti o gli alleati prendevano le loro decisioni politiche e militari, seguire direttamente l'andamento della guerra su tutti i fronti, analizzare cartine, percepire la tensione di quei momenti, psicologia a manetta, dialoghi reali. Ci si può mettere dentro il mondo! ( si ho lo strategico installato lo ammetto)
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Re: Valiant Hearts: The Great War

Messaggioda Gnupick il giovedì 23 aprile 2015, 16:58

Lo dico? Non lo dico? Voglio farmi del male? :D

Ok... ecco, mi è piaciuto ma con diverse riserve. Pur trovandolo molto bello dal punto di vista artistico, non è riuscito davvero a coinvolgermi a livello emotivo. Sarà forse un limite mio, ma se in un dramma mi fai correre i protagonisti facendoli saltellare buffamente e poi esprimere come i sims (per non parlare del supercattivo tetesko che ride sguaiatamente) lo trovo più teneroso che struggente.

Se volete leggere un parere completo saltellate qua :) .
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Re: Valiant Hearts: The Great War

Messaggioda Neo-Geo il giovedì 23 aprile 2015, 17:15

Gnupick ha scritto:Lo dico? Non lo dico? Voglio farmi del male? :D

Ok... ecco, mi è piaciuto ma con diverse riserve. Pur trovandolo molto bello dal punto di vista artistico, non è riuscito davvero a coinvolgermi a livello emotivo. Sarà forse un limite mio, ma se in un dramma mi fai correre i protagonisti facendoli saltellare buffamente e poi esprimere come i sims (per non parlare del supercattivo tetesko che ride sguaiatamente) lo trovo più teneroso che struggente.

Se volete leggere un parere completo saltellate qua :) .



Sei un senzacuore! :D
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Re: Valiant Hearts: The Great War

Messaggioda John il venerdì 24 aprile 2015, 19:33

Gnupick ha scritto:Lo dico? Non lo dico? Voglio farmi del male? :D

Ok... ecco, mi è piaciuto ma con diverse riserve. Pur trovandolo molto bello dal punto di vista artistico, non è riuscito davvero a coinvolgermi a livello emotivo. Sarà forse un limite mio, ma se in un dramma mi fai correre i protagonisti facendoli saltellare buffamente e poi esprimere come i sims (per non parlare del supercattivo tetesko che ride sguaiatamente) lo trovo più teneroso che struggente.

Se volete leggere un parere completo saltellate qua :) .


Gnup insensibile!!!

Comunque capisco il tuo punto di vista, fino a metà gioco avevo la tua stessa impressione. Invece, una volta arrivato alla fine, la cosa ha acquistato un senso, almeno per me.
Il punto secondo me è che VH vuole essere un gioco "educativo", adatto ad un ampia fascia di pubblico che deve essere in grado di comprenderlo, quindi look teneroso e narrativa semplice. Per farlo parte con un tono "leggero", a cui si vanno man a mano inserendo elementi che ti fanno entrare lentamente nell'ottica più matura che l'argomento richiede.
Nel mio caso ha sicuramente funzionato (alla fine avevo i lacrimoni).

Poi c'è chi è senza cuore e non prova sentimenti (epicità a parte), per loro purtroppo non c'è speranza :mrgreen:
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Re: Valiant Hearts: The Great War

Messaggioda Gnupick il venerdì 24 aprile 2015, 21:08

Sono una brutta persona :( .
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Re: Valiant Hearts: The Great War

Messaggioda experience86 il venerdì 24 aprile 2015, 22:42

Gnupick ha scritto:Sono una brutta persona :( .


Devo intervenire di fronte a questa lapidazione di piazza :D
Io piango per ogni sviolinata che parte in un film/gioco ma devo dire che in VH non ho provato assolutamente niente. Mi ha dato l'impressione per tutto il gioco di comandare dei pupazzetti di pongo senza vita che risolvevano puzzle ambientali. Non lo so, questa espressività tanto osannata di questo titolo io non l'ho avvertita.
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Re: Valiant Hearts: The Great War

Messaggioda MCCOY il sabato 25 aprile 2015, 0:19

Mah... De Gustibus. Io invece raramente ho trovato qualcosa capace di commuovermi fino alle lacrime come VH (e che continua a farlo, per giunta). Avessero usato pupazzetti o attori reali in motion capture non avrebbe fatto alcuna differenza. E' come al cinema. Puoi riempire un film del massimo realismo fotografico, imbottirlo di effetti speciali, ma se non c'è una buona sceneggiatura a reggerlo, sta certo che crollerà. Ebbene VH ha un ottima sceneggiatura! Francamente ero abbastanza preso dalla vicenda dei vari personaggi da non pensare minimamente al fatto di gestire dei "pupazzetti". Un aspetto molto contestato, su cui vorrei spendere due parole, è quello del personaggio di "Von Dorf". In più recensioni ho letto cose come "un big boss non era necessario, la guerra è già devastante di per sè" o ancora "il cattivone dalla risata facile è troppo stereotipato e perciò anche un po' ridicolo" e cosi via. Ma io la vedo in un altro modo. Innanzitutto il barone Von Dorf non è il cattivone della storia perchè altrimenti, come da copione, sarebbe dovuto sparire solo alla fine; invece esce di scena a metà gioco circa. Non è il cattivo della storia poichè non è il nemico di tutti i protagonisti, ma solo di uno di loro. Infine veniamo alle caratteristiche del personaggio di Von Dorf: la la risata e la sua goffaggine lo rendono ridicolo ? Certo, come tutti gli ufficiali sia tedeschi che francesi in cui ci imbattiamo durante il gioco, perchè l'idea è proprio quella: rivelare l'inettitudine e l'incompetenza degli alti comandi durante la guerra. Un altro aspetto criticato è quello della quasi totale assenza di dialoghi (sebbene se si fa un po' di attenzione ci si rende conto che i borbottii sono frasi vere proprie nei rispettivi idiomi). Anche qui siamo in presenza di una scelta stilistica chiara e motivata. Innanzitutto perchè a risaltare devono essere la voce narrante e le lettere dei protagonisti (non ci dimentichiamo che gran parte della materia prima di questa storia viene proprio dalle vere lettere scritte dai soldati al fronte). In secondo luogo perchè in guerra sono le armi a parlare mentre le parole, espressione della ragione, vengono messe da parte. Tuttavia il bisogno di calore e contatto umano resta e si esprime nei gesti, nelle strette di mano, nelle pacche sulle spalle (magari tra un tedesco e un francese, incapaci di comprendersi a voce). Infine sull'aspetto grafico, io dico: se si è scelto uno stile fumettistico non si può pretendere il realismo e la totale assenza di goffaggine nei movimenti, goffaggine che poi io non ho notata più di tanto; avessero inserito il comando di saltare ostacoli e buche come un Mudokon, allora si che vi avrei dato ragione.
Queste sono alcune mie piccole contro-critiche alle vostre stimolanti recensioni e opinioni fuori dal coro. :)
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Re: Valiant Hearts: The Great War

Messaggioda Gnupick il sabato 25 aprile 2015, 1:28

experience86 ha scritto:Io piango per ogni sviolinata che parte in un film/gioco ma devo dire che in VH non ho provato assolutamente niente.


SIAMO delle brutte persone :( .
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Re: Valiant Hearts: The Great War

Messaggioda experience86 il sabato 25 aprile 2015, 11:14

Gnupick ha scritto:SIAMO delle brutte persone :( .


Niente, da adesso in poi dedichiamo le nostre vite ai FPS e a Grand Theft Auto. Si addicono di più al nostro temperamento da bruti insensibili :oops:
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Re: Valiant Hearts: The Great War

Messaggioda manny il sabato 22 ottobre 2016, 19:39

lo so, arrivo in ritardo, ma che bello questo gioco, pur nella sua semplicità. un platform con qualche innesto d'avventura grafica che riesce perfettamente nell'intento di insegnare qualcosa e far riflettere su un'immane tragedia ormai lontana un secolo da noi. valiant hearts dovrebbe essere utilizzato nelle scuole e nelle università come strumento didattico ausiliario alle normali lezioni frontali. condurre un personaggio in uno scenario bellico pieno di esplosioni, colpi di artiglieria, con alte probabilità di morte, fargli percorrere strade desolate piene di cadaveri o farlo passare attraverso buie trincee, trasmette nella mente dello spettatore il senso e i vari aspetti del primo conflitto in modo molto più profondo e incisivo rispetto alla visione di un film o alla lettura di un libro scolastico o specialistico. è questa secondo me la didattica del futuro, l'apprendimento sui testi congiunto alla sperimentazione in prima persona, attraverso le nuove tecnologie virtuali, delle epoche storiche. sono ancora ai primi capitoli, per cui questa mia analisi è parziale, ma ho cercato di toccare un aspetto poco evidenziato nelle precedenti ottime vostre recensioni.
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