Nota: alcuni di questi commenti sono stati scritti "a caldo" ieri sera subito dopo aver finito il gioco, e possono un po' risentire dell'effetto incazzatura.
Storia: partiamo dalle cose buone (che non sgomitano certo tra loro..), la storia di fondo è carina. O per lo meno ha le potenzialità per esserlo, dipende da come viene sviluppata, perché si interrompe proprio quando sta per entrare nel vivo.
Diario: nel diario sono registrati tutti i dialoghi effettuati e sono annotate le cose da fare. Ottimo.
Durata: la cosa che si nota di più. La durata è imbarazzante. L'ho finito in circa 4 ore senza particolare impegno e senza saltare nessun enigma. Una durata del genere potrebbe quasi andare bene per una avventura episodica (dico quasi perchè, per fare un confronto, Eymerich che è dichiaratamente episodico le sue 5 ore buone è durato). Peccato che non sia mai stato detto che Dracula 4 dovesse essere una avventura episodica. Una bella presa per i fondelli.
Ambienti: Le locazioni visitate sono talmente "tante" che si potrebbe quasi usare il singolare, ma soprassediamo... La cosa che mi ha deluso di più è che gli ambienti sono "morti". Mi spiego: una delle cose che ho apprezzato ad esempio in Black Mirror 2 o 3 è che ogni ambiente aveva tutta una serie di hotspot inutili ai fini del gioco (un lampadario, uno quadro...), che sparivano dopo la prima volta che li esaminavi ma che rendevano gli ambienti dei veri ambienti. In questo gioco mi sarei aspettata di poter cliccare sul quadro di Richelieu ed avere in risposta "Un ritratto del cardinale Richelieu", di osservare lo sfondo fuori dalla villa e di sentire Ellen commentare "Un magnifico panorana" o "Le belle scogliere di Whitby". Insomma delle gran banalità assolutamente inutili, ma che avrebbe reso vivi gli ambienti. Invece in ogni ambiente esistono solo quegli oggetti che effettivamente servono al gioco. Punto. Tutto il resto non esiste.
Grafica: Decente, ma niente di più. Una finta grafica 3D, ma in realtà ci si può solo spostare in punti predeterminati e guardarsi attorno. Lo stesso stile usato per Il sentiero del drago, con la differenza che quello è uscito nel 2008 e gli scanari in cui è possibile muoversi sono circa 10 volte tanto.
Enigmi: sul classico e non particolarmente difficili. Non ho dovuto saltarne neanche uno. In alcuni casi però ci si ritrova spiazzati, senza la minima idea di cosa bisogna fare. E sarebbe bastato un piccolo commento da parte di Ellen, anche banale tipo “dove ho già visto questi simboli?” per mettere sulla buona strada.
Musica: Intendete quella che non si sente praticamente mai a parte avere dei picchi che vorrebbero essere melodrammatici in pochi momenti che vorrebbero essere carichi di tensione (ma nei quali in realtà non si rischia un bel niente)?
Personaggio secondario: qui uso davvero il singolare, perché l’unico personaggio secondario degno di tale nome è Adam. Il quale è anche simpatico e decentemente utile ai fini del gioco, però i dialoghi che è possibile fare con lui sono limitatissimi. Gli altri personaggi proprio sono praticamente inesistenti.
Salvataggi: Per qualche recondita ragione (o forse è perché il gioco è così breve che è possibile finirlo in una tirata sola senza bisogno di fermarsi? ) non è possibile salvare. Interrompendo il gioco lo si può riprendere nel punto in cui è stato lasciato, oppure è possibile riprendere uno degli autosave creati in automatico dal gioco. Riprendendo gli autosave ci si ritrova a quel punto perdendo i progressi fatti in seguito. Non ho ancora controllato se caricando un vecchio autosave vengono cancellati anche i salvataggi automatici successivi. In ogni caso l’ho trovata una pessima idea, che rende impossibile ad esempio lasciare un salvataggio subito prima un determinato enigma (a meno di non farsi una copia dei propri file di avanzamento del gioco ovviamente )
Inventario: non comodissimo (preferisco quando si ha un inventario a scomparsa nella parte bassa dello schermo, attivabile semplicemente passandoci sopra il mouse) ma sopportabile. Anche perché non lo si deve usare per più di 3-4 ore…
Tamagotchi: Altrimenti detto, il fatto di dover far prendere a Ellen delle medicine altrimenti la sua salute peggiora rapidamente. L’idea di fondo può essere buona, ma la realizzazione mi ha ricordato tanto appunto i tamagotchi. I cibi e le medicine si possono combinare tra loro “a puffo” ottenendo un effetto (da scoprire per tentativi) che può essere minore o maggiore della somma degli effetti dei singoli ingredienti. In ogni caso non c’è da preoccuparsi di avere abbastanza medicine: il gioco è talmente breve che non faremo in tempo a consumare metà della nostra scorta prima della fine.
Aspetti positivi: Mi ha fatto venire voglia di giocare al Testamento di Sherlock Holmes.
No dai, così forse è troppo cattiva… in fondo anche il cilindro di cera, che si ricollega alla storia del Sentiero del Drago, mi è piaciuto.