Come si compra la macchina? A rate. E la casa? Col mutuo, e quindi a rate.
E il videogioco? Pure. E con gli interessi.
Moderatori: Simo the best, Adrian
John ha scritto:C'è qualcosa che non mi quadra nel tuo ragionamento. Per AVS prima di sapere come andrà avanti dovrai aspettare come minimo un'altro anno, per Julia in 2 mesi arrivi alla conclusione, mi sembra più sensato perdere interesse nel caso di AVS...
Comunque se lo sai sfruttare bene il formato episodico l'interesse lo mantieni alto
John ha scritto:Inoltre quando è sfruttata bene (in particolare in ToMI) ti invoglia a prendere il capitolo successivo ed il tempo tra un capitolo e l'altro lo passi fantasticando su cosa succederà nel prossimo capitolo. Anzi, ToMI te lo godi molto di più giocando un capitolo alla volta per come è strutturato
John ha scritto:Se si parla nello specifico di Julia sono d'accordo perchè l'impressione è che sarebbe dovuto essere un gioco intero, poi è arrivata la WB e gli ha detto "tagliate".
John ha scritto:Per la maggior parte gli episodi sono autoconclusivi, c'è qualcosa che lega il tutto ma l'obiettivo principale dell'episodio viene sempre portato a termine.
Inoltre quando è sfruttata bene (in particolare in ToMI) ti invoglia a prendere il capitolo successivo ed il tempo tra un capitolo e l'altro lo passi fantasticando su cosa succederà nel prossimo capitolo. Anzi, ToMI te lo godi molto di più giocando un capitolo alla volta per come è strutturato
John ha scritto:Comunque aspettiamo di avere notizie più approfondite.
Overmann ha scritto:Narrativamente parlando è una cosa che esiste da sempre, le serie televisive escono con un episodio a settimana e spesso ci sono mesi di distanza tra una stagione e l'altra, ma nessuno si lamenta, dato che è una caratteristica sintomatica.
Lato sviluppatore è un ottimo modo per sondare il terreno e eventualmente modificare il piano dell'opera al volo, e mi rendo conto che si tratta di un'esigenza commerciale ma non vedo come potrebbe essere altrimenti...
Overmann ha scritto:Vista la particolare situazione del mercato attuale - saturo di prodotti e caratterizzato da un'età media piuttosto alta - è probabile che un gioco di cinque ore che costa 15 euro venda "abbastanza" di più di un gioco di quindici ore che costa 50 euro. Sei abbastanza fiducioso che lo giocherai, perchè lo puoi completare in un fine settimana, sei abbastanza propenso psicologicamente a spendere così poco [e non fai tanti calcoli sul rapporto prezzo/longevità] e non sei vincolato ad acquistare i sequel se la prima parte non ti è piaciuta [a differenza di un gioco "completo" per il quale, se deluso, avresti "buttato" 50 euro].
Overmann ha scritto:Non so quanto costeranno gli episodi di Julia, ma mi gioco quello che volete che non saranno 40 euro a episodio... Sarebbe folle pensare che il pubblico spenderebbe 120 euro in due mesi per Julia, con tutto il rispetto per il prodotto in questione. La cosa più probabile è che
- ciascun episodio costerà meno di quanto sarebbe costato il gioco completo
- i tre episodi assieme costeranno più di quanto sarebbe costato il gioco completo
- le speranze degli sviluppatori sono che il pubblico sia più propenso a spendere 15 euro al mese per tre mesi, che 40 euro una tantum, e quindi che i guadagni alla fine saranno maggiori
Overmann ha scritto:E' ovvio che filosoficamente fa storcere il naso perchè la scelta è stata presa in corsa, e quindi è come dire agli acquirenti "lo pagherete di più e non l'avrete tutto subito", ma non biasimo la scelta e anzi sotto certi punti di vista la trovo coraggiosa [denota fiducia nel fatto che il primo episodio piacerà, quindi fiducia nel prodotto, ed è meglio che vendervi una ciofeca a 40 euro a scatola chiusa].
Overmann ha scritto:Parlando in generale, anch'io odio quando mettono il finale cliffhanger in un prodotto che non si è certi avrà un seguito; il discorso ha perfettamente senso per saghe che ora sono "piantate nel nulla". L'abilità sta nel creare una sottotrama avvincente e autoconclusiva che non lasci lo spettatore insoddisfatto, pur tenendosi le porte aperte (o socchiuse) per un sequel. Syberia, Mass Effect, Matrix, sono primi episodi di una saga con una continuity, ma sanno stare in piedi sulle proprie gambe, come i vari episodi di Sam & Max.
Overmann ha scritto:Nel caso di Julia sappiamo già che i tre episodi verranno rilasciati e quando, quindi è un problema che non sussiste: se ci piacerà, ne vedremo la fine.
Overmann ha scritto:Se guardo il mio parco titoli degli ultimi due anni, scopro che l'80% dei giochi li ho pagati meno di 20 euro... Chi ho fatto guadagnare di più? Quelli che fanno un gioco da 16 ore spendendo x e lo vendono a 50 euro, o quelli che fanno un gioco da 4 ore spendendo x/4 e lo vendono a 15?
asterix777 ha scritto:Guarda, dal mio personale punto di vista non seguo nessuna serie TV proprio per questa ragione: la pappa è troppo diluita nel tempo e se la fine della serie non merita, ho perso ere geologiche della mio vita.
Diverso è il discorso per serie con episodi autoconclusivi, come ad esempio Star Trek, in cui ogni episodio è godibile singolarmente, salvo qualche sporadico riferimento a fatti la cui conoscenza non è indispensabile per godersi l'episodio. Ma questo non vale per Tomi (non saprei per Sam & Max, che non ho ancora giocato ma so che in questo caso la struttura degli episodi è un po' più autonoma) e certamente non vale per Julia, proprio perchè è stato pensato in origine come gioco singolo.
Sì ma a che serve giocare un solo episodio senza giocare gli altri e conoscere il finale? Se acquisti il primo sei indotto a comprare anche gli altri. Se poi vuoi solo farti un'idea del gioco in sè, ci sono i demo.
Per inciso, ormai AG a 50 euro non se ne vedono dai tempi di Paradise (mi pare sia stata l'ultima a quel prezzo. Tra l'altro, l'ho acquistata meno di un anno dopo a 10 euro!). Salvo qualche caso isolato (Perry Rhodan, Mata Hari, Overclocked) il prezzo medio di una buona AG si attesta tra i 20 e i 30 euro, quindi una cifra facilmente spendibile anche dal giocatore più occasionale, soprattutto dinanzi alla prospettiva alternativa di un episodio non conclusivo.
Inoltre, il 1° episodio, se introduttivo, non fornisce necessariamente un'idea completa e reale della qualità globale del prodotto. Ad esempio, se avessi dovuto valutare Tomi dal solo 1° episodio avrei detto che il gioco non merita neanche la sufficienza (il 1° episodio è abbastanza noioso e non succede niente di particolare), mentre mi sono ricreduto alla grande già dal 2°, decisamente migliore, così come i successivi.
I primi due punti sono palesi, per il terzo è possibile che si faccia questo ragionamento se la differenza è di soli 5 euro, ma credo che in questo caso parliamo di qualcuno che non sa esattamente cosa sta comprando. Voglio dire che chi compra abitualmente AG conosce il prezzo medio attuale e sa anche che spendere 3x15=45 euro complessive per un'AG oggi è insolito e che ad un prezzo più basso può procurarsi un'AG conclusiva.
Overmann ha scritto:Il problema è al contrario che se i dati di vendita del 1° episodio non soddisfano la produzione, questa premerà per accelerare la chiusura del titolo allo scopo di passare velocemente ad altro (sceneggiature blande, possibili bugs, finale striminzito, etc.).
Overmann ha scritto:Syberia 1 & 2 costituiscono un unico concept separato in 2 capitoli evidentemente per ragioni di lunghezza e di budget
Overmann ha scritto:Cheddiamine, non hai mai piantato lì un gioco perchè, dopo alcune ore, non ti convinceva?
Perchè questo è il mercato PC, se guardi le ag per console vedi che le paghi 40/50 euro, in linea con i prezzi per console.
Bè, questo dipende dagli sviluppatori, son loro che devono essere furbi e abili nel creare una "copertina" accattivante.
Sempre astraendo dal caso particolare (Julia), ripeto che io personalmente sono ben più contento di spendere 15x3 che 40x1.
Se Sam and Max fosse stato un gioco unico da 20 ore, non l'avrei nemmeno considerato... Sapendo che posso gestirmi gli episodi singolarmente nel poco tempo libero (solitamente il week end), ho comprato e finito di buon grado entrambe le stagioni.
Per quanto riguarda Julia non credo ci sia da preoccuparsi: con date d'uscita così ravvicinate il prodotto è senz'altro già pronto al 90%.
Budget e time-to-market, i motivi che citavo anche prima; senza la possibilità della struttura "episodica" (anche se qui è nella forma prequel/sequel) forse non avremmo avuto Syberia...
locutus ha scritto:Non ho ancora capito bene una cosa, in tutto questo: ma se i 3 episodi di Julia fossero usciti esclusivamente in DD e solo successivamente in un' unica versione retail (Telltales docet), l'avreste apprezzato meglio come strategia commerciale o è proprio il sistema ad episodi (brevi - come S&M o TOMI - o lunghi - come Darkness Within) che vi crea problemi?
Io comunque mi trovo abbastanza d'accordo con l'analisi di Overmann circa il fatto che la struttura ad episodi rateizza non solo il lato economico e quello dell'intrattenimento (essendo poi Julia un personaggi dei fumetti, mi sembra calzante la scelta episodica) ma rateizza in un certo senso anche l'aspetto temporale, come se il tentativo fosse quello di avvicinare il genere AG al grado di usabilità che può avere un casual game, e negli ultimi anni AG e casual game si sono avvicinati moltissimo gli uni gli altri, come genere.
Il problema di Julia, a mio a vviso, è unicamente quello di non sfruttare il sistema DD e di andare direttamente sul mercato retail in versione episodica, che per me è un errore molto grave, a meno che non lo si faccia ammortizzando molto i costi e offrendo packaging spartano, allegando le varie uscite ad una rivista da edicola, per esempio.
asterix777 ha scritto:Bè, questo dipende dagli sviluppatori, son loro che devono essere furbi e abili nel creare una "copertina" accattivante.
Ma se non ci riescono, insieme con loro ci perde anche il giocatore (come con TOMI: in base al primo episodio non gli avrei dato due soldi e i successivi capitoli forse non li avrei comprati). Talvolta spingersi più in là è necessario per una valutazione corretta.
La struttura episodica sarebbe calzante col genere fumettistico se ad ogni episodio corrispondesse una storia autoconclusiva - come nel fumetto - ma non credo che Julia sia impostato così, data la sua origine di titolo da commerciare per intero.
Riccardo Cangini ha scritto:Tecnicamente qualsiasi argomento riguardi Julia è coperto da NDA
Daphoenyx ha scritto:Riccardo Cangini ha scritto:Tecnicamente qualsiasi argomento riguardi Julia è coperto da NDA
Scusa l'ignoranza, NDA sta per "segreto d'ufficio"?
Riccardo Cangini ha scritto:A prescindere da Julia un caro saluto e buone vacanze a tutti
Daphoenyx ha scritto:
Grazie non ci avevo pensato di cercarlo lì
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