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Carta Carbone

Se pensi non esistano solo le Avventure Grafiche questo è il posto per te.

Carta Carbone

Messaggioda Malveaux il martedì 14 febbraio 2012, 12:25

Se vi dicessi che il personaggio principale di un certo videogioco è un paladino le cui terre sono state devastate da una terribile peste e che, sconvolto dagli eventi, il summenzionato paladino abbandonerà la via della fede, starei narrando le amare vicende del principe Arthas o la triste e commovente storia di Lady Aribeth de Tylmarande?
(per quest'ultima vi rimando al dolcissimo, seppur breve, tema musicale: http://www.youtube.com/watch?v=UWEagUziiSw)
In sostanza stareste giocando a Warcraft 3: Reign of Chaos o a Neverwinter Nights?
Similmente se vi raccontasi che un antico male sopito da millenni sta per risvegliarsi al mondo e che solo voi, radunando sotto la vostra bandiera un esercito composto da razze diverse, potrete arrestarne l’avanzata, starei parlando della trama di Mass Effect o di quella di Dragon Age Origins?
Unite a questo prole oscura somiglianti agli Uruk-hai di Tolkien, eroi colti da opportune amnesie (espediente che consente di glissare sull’approfondimento del personaggio) e draghi a profusione e vi renderete conto di come gli scrittori delle trame dei videogiochi manifestino, come tratto comune, una spiccata carenza di creatività. Di più: 'essi' ( :twisted: ) ricalcano senza vergogna canovacci di film e telefilm, spudoratamente attingono idee dalla letteratura e, senza ritegno alcuno, modellano i personaggi dei propri lavori su characters già esistenti.
Lo sapevate, ad es., che la missione Tranquillity Lane di Fallout 3 è copiata pari, pari come concetto da un episodio di Star Trek Voyager (the Thaw: il disgelo)? Nel telefilm 5 alieni sono collegati, tramite alcove di stasi, ad un computer centrale che per loro ha creato una simulazione virtuale. Nel corso degli anni la pacifica realtà computerizzata si è però trasformata in un incubo surreale comune, proprio come avviene nel gioco Bethesda.

L’originalità è dunque un optional?
Si direbbe di sì. Anche quando un gioco può sembrare innovativo o quantomeno inusuale, forse, è perché si ispira a lavori talmente vecchi di cui non abbiamo mai sentito parlare. Ad es. l’avventura Faust: i sette giochi dell’anima ricicla vicende e personaggi del film Freaks (1932!) di Todd Browning e le fattezze dell’enigmatico Mefisto sono modellate sui lineamenti del celebre attore George Sanders.
Lo stesso Grim Fandango, che ha il pregio di shakerare sapientemente gli elementi del genere noir, dando vita ad una delle avventure più memorabili della pur breve storia del videoludo, non sarebbe mai esistito senza capolavori immortali quali Casablanca, la Foresta Pietrificata e il Falcone Maltese. Manny non è difatti Bogart? Hector leMans, il perfido cattivo che trama nell’ombra e che coltiva un’insana passione per i fiori, non è forse un incrocio tra una versione distorta di Nero Wolfe e il pingue attore Sidney Greenstreet?

Terminata questa lunghissima dissertazione… conoscete giochi che potreste con ragionevolezza definire originali? Esistono trame che vi hanno appassionato per la loro freschezza? Oppure, per diletto, potreste ‘denunciare’ in questo dotto post (sto scherzando, eh! :mrgreen:) lampanti esempi di plagio!
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Re: Carta Carbone

Messaggioda Ekaterina il martedì 14 febbraio 2012, 14:36

Mah, sinceramente non vedo mancanza di originalità così peculiare solo del mondo videoludico, ma può essere applicata un po' a qualunque cosa, dai film ai libri.

Ad esempio: una persona comune, che apparentemente non ha niente di speciale, si trova coinvolta suo malgrado in una battaglia più grande di lui, ma decide di accettare il suo destino e alla fine salva il mondo.
Sto parlando di Frodo del Signore degli Anelli, di Eragon, del protagonista di Neverwinter Nights o di una decina di altri protagonisti di vari film/romanzi/giochi?
L'eroe che scopre di essere figlio di una divinità, affronta tutta una serie di nemici e di imprese sul mondo dei mortali, sconfiggendo altri semidei e uccidendo mostri orribili e potentissimi, per poi alla fine diventare a tutti gli effetti una divinità, è il protagonista della serie di Baldur's Gate o Ercole?

Questo perchè esistono tutta una serie di "elementi" (non mi viene la parola più giusta per definirli) canonici che bene o male si utilizzano quasi sempre e che forniscono una certa sicurezza.
Un videogioco con protagonista una mezza schiappa che piano piano cresce, scopre il suo vero potenziale e poi diventa un eroe non mi sembra una copia di una infinità di altre storie ma "un classico". Fare partire l'eroe da persona "comune" aiuta - almeno secondo me - ad una maggiore immedesimazione nel personaggio e inoltre permette di fare scegliere al giocatore in che modo farlo progredire. Fargli acquisire e usare sempre nuovi poteri da continue soddisfazioni ai giocatore, oltre a rendere il gioco più vario e meno noioso. I nemici più classici sono dei mostri umanoidi, ancora meglio se brutti stile uruk hai, mentre un drago è da sempre la creatura fantasy per eccellenza.
Parimenti la storia dolorosa di un paladino che per qualche motivo è spinto ad abbandonare la fede e passare "al lato oscuro" permette di approfondire meglio il suo carattere e la sua psicologia, di farlo a sua volta evolvere come nemico rispetto a uno che nasce cattivo, resta cattivo e muore cattivo.

Se invece mi parli di parti di gioco che ricalcano paro paro la storia di un film o di un telefilm o un personaggio è un altro discorso, ma in quel caso potrebbe anche essere una citazione voluta e non una pesante presa di ispirazione.

Arrivando alla domanda finale... giochi che definirei davvero originali?
Hmm non molto direi, proprio perchè una volta trovato un mix di elementi che funziona, soprattutto in giochi tipo di ruolo o strategici, discostarsene alla ricerca di qualcosa di veramente originale è un rischio.
Potrei citare un paio di titoli di qualche anno fa, imho originali perchè ribaltano i classici valori di buono e cattivo. Una è una avventura del 1990 con il protagonista che vuole diventare un pirata :wink: e il secondo è Dungeon Keeper, dove si deve gestire un dungeon costruendo stanza e rendendolo appetibile per tutta una serie di mostri cattivissimi e poi difenderlo dall'attacco di eroi e paladini.
Come giochi recenti, non ho ancora giocato a The witcher, ma ho trovato abbastanza originali le storie da cui è tratto e soprattutto il personaggio di Geralt, che non è proprio il classico esempio di eroe
Sto leggendo: Il signore dei vampiri (Jeanne Kalogridis)
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Re: Carta Carbone

Messaggioda Dorus il martedì 14 febbraio 2012, 17:13

Se non vado errato per greci e latini il plagio però era motivo di vanto, tanto che anche autori maggiori prendevano stralci da opere scritte dai grandi che li hanno preceduti. Addirittura spesso si citava la fonte per dar maggior prestigio alla proprio opera. Ormai non può esserci niente che non sia già stato pensato, scritto filmato o programmato. Per forza di cose un'opera conterrà spunti da quella che è la cultura personale dell'autore. Ormai son troppi anni che si scrive e purtroppo trovare un'idea "nuova" è oramai impossibile secondo me.
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Re: Carta Carbone

Messaggioda pilgrim76 il lunedì 20 febbraio 2012, 22:38

be' le opere di Bach presero dichiaratamente le mosse dallo studio delle partiture di Vivaldi ;)
bisogna distinguere l'imitazione del canovaccio (cui fa riferimento Malveaux),dall'imitazione dei generi, e poi all'interno di ciascuna opera discernerne l'oggettivo "valore". L'ars poetica di orazio è un continuo invito allo studio e all'imitazione di quelli che nella classicità antica erano considerati "classici", prima che la cultura greca diventasse tale, a sua volta, per le nostre generazioni, stabilendo un modello che seguita a influenzarci più di quanto non ci rendiamo conto: nello stile, nella letteratura, ma soprattutto nella "morale" e nei contenuti. Sgomberato dunque il campo da questo possibile malinteso di fondo, ritengo che il valore di un'opera prescinda dal genere cui appartiene: secondo questo approccio Dragon Age non è che può...ma deve ricordarmi Tolkien :D, il tutto sta, io credo, in come me lo ricorda
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Re: Carta Carbone

Messaggioda Malveaux il venerdì 24 febbraio 2012, 14:16

Drx ha scritto:Se non vado errato per greci e latini il plagio però era motivo di vanto, tanto che anche autori maggiori prendevano stralci da opere scritte dai grandi che li hanno preceduti. Addirittura spesso si citava la fonte per dar maggior prestigio alla proprio opera. Ormai non può esserci niente che non sia già stato pensato, scritto filmato o programmato. Per forza di cose un'opera conterrà spunti da quella che è la cultura personale dell'autore. Ormai son troppi anni che si scrive e purtroppo trovare un'idea "nuova" è oramai impossibile secondo me.

Mi verrebbe da dire che tutto questo non ha portato bene alla nostra cultura (e neppure a quella greca), ma sarebbe un’affermazione cinica, quindi non la faccio!! :mrgreen:
Poi… è già stato scritto tutto? Credo di sì e ricollegandomi ad discorso di Ekaterina, che parlava di elementi che ‘si ripetono’, non posso che essere d’accordo. Il gemello cattivo, il tradimento, la perdita della fede (per fare degli esempi), sono elementi ricorrenti in quanto propri della nostra cultura o della nostra natura. L’importate è cercare, usando vecchi elementi, di realizzare storie se non originali, quantomeno creative, trame che siano appassionanti, come appunto riesce a fare Grim Fandango.
Dragon Age e simili (Skyrim ad es.), invece, non sono stati concepiti come 'opere belle' (per quanto non originali) da ‘elargire’ al pubblico, ma come blockbuster pensati per sfruttare una formula consolidata (affermatasi in seguito al successo della trilogia cinematografica del Signore degli Anelli), qui riciclata per attirare un bacino di utenza il più ampio possibile.
L’ambientazione ‘aliena’ di Morrowind, la splendida Cina ricreata in Jade Empire o le atmosfere urbane di Vampire the Masquerade: Bloodlines, costituiscono esempi di contesti virtuali più ‘freschi’ e certo meno abusati e per questo hanno incontrato maggiormente il mio gusto.
Poi c’è sempre una sottile linea (magari non tanto sottile) tra la dotta citazione e il plagio, tra il riutilizzare un elemento narrativo e lo scopiazzare. Ad es.: il guardare la sequenza introduttiva di Kingdoms of Amalur: Reckoning con il protagonista, morto, che viene sospinto su di un carrello da due gnomi, ha richiamato alla mia mente l’incipit di Planescape: Torment dove il senza nome viene trasportato su di una lastra di marmo sospinta da uno zombie dinoccolato.
Io dico che la sequenza è copiata, ma volendo concedere agli sviluppatori BHG il benefico del dubbio, e ammettendo che la loro volesse essere una citazione voluta come omaggio a quello che è giudicato (da molti, ma non da tutti) come il miglior RPG di tutti i tempi, provato il gioco, direi che la loro citazione muta in offesa. (Naturalmente la parola offesa viene riferita alla mia sensibilità personale).

A margine aggiungo che il problema di DA:O, a mio vedere, non è tanto la scarsa originalità, né la prima parte del gioco che culmina con la battaglia a Ostagar (nome che presenta una marcata assonanza con Osgiliath, per la serie: non si sono nemmeno affaticati per trovare un nome che fosse originale), quanto quello che viene dopo.
Trovo difatti che i characters di DA:O siano ampiamente al di sotto degli standard Bioware (a parte forse Morrigan, che però brontola troppo*) e gli NPC che incontriamo nel gioco: Arle Eamon, Zathrian,… sono tutti bidimensionali e la loro utilità è unicamente quella di fungere da quest-givers.
In pratica ho giocato DA:O con la sensazione, sgradevole, di trovarmi dinanzi ad un vasto Signore degli Anelli/Diablo, appesantito però da un set di regole ruolistiche derivate dal Dungeons & Dragons (si veda l’interminabile missione della torre dei Maghi).
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Re: Carta Carbone

Messaggioda Dorus il venerdì 24 febbraio 2012, 14:46

Malveaux ha scritto:Poi c’è sempre una sottile linea (magari non tanto sottile) tra la dotta citazione e il plagio, tra il riutilizzare un elemento narrativo e lo scopiazzare. Ad es.: il guardare la sequenza introduttiva di Kingdoms of Amalur: Reckoning con il protagonista, morto, che viene sospinto su di un carrello da due gnomi, ha richiamato alla mia mente l’incipit di Planescape: Torment dove il senza nome viene trasportato su di una lastra di marmo sospinta da uno zombie dinoccolato.
Io dico che la sequenza è copiata, ma volendo concedere agli sviluppatori BHG il benefico del dubbio, e ammettendo che la loro volesse essere una citazione voluta come omaggio a quello che è giudicato (da molti, ma non da tutti) come il miglior RPG di tutti i tempi, provato il gioco, direi che la loro citazione muta in offesa. (Naturalmente la parola offesa viene riferita alla mia sensibilità personale).


Non mi pare sia chissà che problema l'intro così uguale/simile tra due giochi. Basti vedere il numero spropositatamente alto di rpg e jrpg in cui inizia tutto con il nostro eroe che viene svegliato dal suo letto perchè nella casa/villaggio di turno sta succedendo un finimondo di qualche tipo. Così su due piedi penso di poterne elencare 5 o 6 (anche molto datati) ... L'intro simile potrebbe voler anche significare la rivendicazione dell'appartenenza ad un dato tipo di videogioco e non per forza essere una scopiazzatura...

Malveaux ha scritto:gli NPC che incontriamo nel gioco: Arle Eamon, Zathrian,… sono tutti bidimensionali e la loro utilità è unicamente quella di fungere da quest-givers.


Su questo purtroppo non posso che darti ragione... Sempre più gli npc perdono personalità fino ad annullarsi completamente... Da questo punto di vista oramai ci si sta abbassando di molto con gli standard e per quel che riguarda skyrim non si ha più nemmeno una differenziazione. Gli npc si limitano ad agire secondo la loro razza e non sono altro che mere macchinette sforna-quest... Se da un lato le quest su Skyrim sono infinite (sul serio, sono autogeneranti) si può anche dire che quelle degne di nota si siano paurosamente ridotte. Infatti skyrim è (paradossale lo so) l'unico elder scroll di cui abbia completato la quest principale alla prima volta che ci ho giocato. Semplicemente le altre quest non meritavano tanto quanto le side di oblivion e morrowind... Siamo tornati ai tempi di Ultima 1 in cui gli npc avevano quasi tutti il medesimo sprite e non avevano neache nomi se non "re" o "giullare"...
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