Lucaskane ha scritto:La colpa non è tanto degli atleti...
La colpa è soprattutto del mondo che ruota attorno al ciclismo, uno sport in cui lo sforzo estremo fa la differenza e il doping diverta quasi una necessità.
Pantani ad esempio è stato un capo espiatorio, si è suicidato quando tutti sapevano che tutti i ciclisti erano dopati e non solo lui...
Basso è stato condannato a 2 anni? Tornerà a correre e tornerà a vincere!! Vinceva solo perchè era il più forte e quando tornerà lo dimostrerà!
Lo stesso x Armstrong... Che me ne importa se era dopato o no? Se lo era lui lo erano tutti e si sà, e a parità di doping era cmq il più forte...
Il doping inizia molto prima di quei livelli (cioè inizia a livelli amatoriali)... A quei livelli (tour, giro ed altro...) è necessario!!
Ora sembra un pò il mondo del ciclismo stia cambiando... ...ma ragazzi, quanta fatica... E cmq c'è chi non vuole cambi! In spagna il doping resterà un obbligo e sarà comperto ancora come un tempo.
E' tutto un pò come Moggi e la Juve...
Juve, Milan, Lazio e Fiorentina incriminate... Vincevano x partite truccate ecc, ma guarda caso l'anno sucessivo hanno fatto stagioni pazzesce con traguardi incredibili...
Vincevano davvero x trucchi o sono state solo dei capi espiatori di un sistema (e la juve su tutti?)
Ma non aggiungo altro, anche perchè sono OT.
sono perfettamente d'accordo su tutto, solo 2 cose vorrei precisare:
1)tu dici: "La colpa non è tanto degli atleti...", verissimo, però in questo modo si tende a scaricare troppo la colpa dagli atleti al sistema. in fin dei conti le iniezioni e le pillole le prendono loro, quindi diciamo: la colpa non è soltanto degli atleti. è solo un precisazione.
2)hai ragione dicendo che dato che si dopano tutti chi vince lo merita perche è comunque il piu forte... ma non son troppo sicuro sul fatto "a parità di doping": ok si dopano tutti ma tutti nello stesso modo? non credo... le squadre piu importanti saranno piu evolute anche in fatto di doping, quindi le reali gerarchie sono lo stesso sfalsate.
concordo pienamente sul paragone calcistico