Probabilmente avrei apprezzato di più questo gioco se il mio inglese fosse meno scolastico e più 'vissuto', visto che c'è molto slang e purtroppo i filmati non sono sottotitolati. In ogni caso, è abbastanza comprensibile anche così e più di una risata me l'ha strappata.
Diciamo che non brilla molto in originalità, per quel che riguarda l'umorismo: il protagonista è sicuramente un dritto ma l'atmosfera generale è talmente caricaturale che, più che ad una semplice parodia dei telefilm polizieschi, sembra di giocare ad una 'parodia della parodia' dei telefilm polizieschi. E troppi clichè, anche se voluti, lasciano poco spazio all'immaginazione il ché non è un bene.
Gradito il ritorno dell'inventario vecchio stile, in basso a destra come nelle vecchie avventure della Lucasart, con tanto di possibilità di combinare gli oggetti (alcuni dei quali, tra l'altro, abbastanza 'inaspettati').
Gli enigmi, alcuni basati sui dialoghi, non sono affatto difficili soprattutto una volta capito che, per procedere, bisogna pensare come il protagonista, cioè in modo assolutamente "politically incorrect" e deprecabile. Frustrante ma spassosissimo, in ogni caso, quello basato appunto sui dialoghi tra il nostro eroe e il losco trafficante, nel parco!
Comunque, graficamente è molto ben fatto: anche se i personaggi e le ambientazioni sono volutamente squallidi, è bello a vedersi.
Poco longevo e pensavo, man mano che capivo di avvicinarmi alla fine, che - per quanto simpatico, come gioco - non avrei preso in considerazione di comprare il capitolo 2. Invece, il finale di questo primo episodio mi spinge a riconsiderare questa scelta... vedremo.
Senza infamia e senza lode.