John ha scritto:La maggior parte delle critiche sono rivolte alla parte ludica, quella autoriale in generale è sempre stata apprezzata.
Per me Sokal è bravissimo in alcune cose ... mentre pecca in altri aspetti, un pò nello sviluppo della storia ...comunque il suo lavoro è un altro e non deve per forza fare giochi.
Certo John il problema è che un pò tutti noi amanti delle avventure grafiche abbiamo fatto nostra la storia della coperta corta, ovvero che ormai è diventata impresa ardua trovare il gioco che abbia una storia originale e coinvolgente ed un gameplay perfettamente integrato ed altrettanto all'altezza. Ora una volta messo in chiaro questo importante dettaglio, resta da stabilire : preferiamo una storia vera, articolata, personaggi con un pò di spessore ed un gameplay non eccelso, magari ampliamente migliorabile (ma tutto sommato discreto come nei giochi di Sokal) oppure l'ennesima di una lunga serie di avventure senza pretese, magari con un gameplay divertente e con la solita storiella da ragazzini che fa da collante ad una ventina di enigmi, per carità ben realizzati? Ne abbiamo discusso in altri topic simili. Io sono tra quelli che tra queste due tipologie di giochi preferisce la prima, ho adorato Syberia e non l'ho trovata lento forse perchè troppo coinvolto dalla trama , così come mi sono piaciuti Sinking Island, Amerzone, in fondo anche Syberia 2 perchè anche se con esiti diversi, sanno dare quel qualcosa in più che un Jack Keane o un Lost Horizon qualsiasi (per citarne uno) non potrà mai dare. Sono d'accordo che un buon autore non debba essere necessariamente anche un buon realizzatore di giochi , ma sicuramente Sokol fa onestamente il suo dovere, ripeto i suoi giochi sono quasi sempre al di sopra della mediocrità imperante, se poi si potesse avvalere della collaborazione di altri professionisti che colmino alcune sue pecche ne sarei felice anch'io, ma arrivare a criticarlo aspramente (non come nel tuo caso ma come ho letto in altri topic) mi sembra eccessivo ed anche ingiusto.
Gharlic ha scritto: Vabè, a quel punto possono pure chiamarlo con un altro nome...
Ma perchè tu vedi Syberia solo come la storia di Kate e Voralberg, mentre torno a ripetermi (forse non hai letto bene quello che ho scritto), per me Syberia è molto più di questo è il sogno stesso, il trasporto emotivo del sogno, l'atmosfera, infatti quando questa è venuta un pò meno nel secondo episodio , pur rimanendo gli stessi personaggi, la storia ha perso di mordente. Si potrebbe invece ideare un'altra storia che invece segua questo filo narrativo ma con altri protagonisti, ci si potrebbe inventare di tutto, magari individuando Syberia ancora una volta come punto d'arrivo (anche se in fondo Syberia è un immaginario non luogo, potremmo chiamarlo nei modi più disparati) e come liaison tra i tre episodi, ma con qualcosa di completamente diverso intorno, per un nuovo sogno.