Amerzone, e come dimenticarlo?
Credo che i luoghi in cui ci conduce e le creature che si incontrano siano il unto di forza di questa avventura.
Niente enigmi dice Chiara, beh, forse si se per enigma si pesa ad una tavola numerica da sbrogliare, da un congegno diabolico da azionare o sharade da risolvere. Però questo gioco scorre in maniera fluida, proprio perchè gli "intoppi" non stanno là solo per farti scervellare, si vivono più come difficoltà da superare per poter andare avanti, così come quando usciamo la mattina di casa, arriviam di sotto e troviamo una gomma a terra. Quasi non si ha la percezione dell'enigma perchè esso si integra talmente bene all'interno della storia che si mimetizza perfettamente. Questo ovviamente il mio parere, poi è chiro che chi è avvezzo a rompicapi assurdi di fronte a piccole inezie come trovare il punto giusto dove lanciare un gancio, o riuscire a sistemare un uovo, o trovare gli ingredienti giusti e portarli a chi di dovere sembrano bazzecole. Io ho goduto di questo gioco oltre che per la storia e glisplendidi disegni, senza parlare dell'atmosfera
....... anche per il fatto che tutto appariva assolutamente motivato pertinente mai forzato.Se dovessi riassumere in una parola direi "equilibrio" C'era equilbrio tra e cose. Storia personaggi ambienti ed enigmi erano in perfetta armonia.