Adventure's Planet Forum

Ci sono moltissimi giochi d'avventura che possiedono bellissime storie, ben narrate, coinvolgenti. Ognuno di noi possiede le proprie storie preferite, che ci hanno regalato le emozioni a volte forti.

Ma quale gioco di avventura vi ha colto alla sprovvista con una caratteristica della narrazione o un'evoluzione della storia che non vi aspettavate e che vi ha colpito positivamente?

E' impossibile discutere questo tema senza fare spoiler giganteschi, quindi fornirò una quantità minima di informazioni leggibile da tutti per incuriosire chi non ha giocato il gioco e metterò il resto tra spoiler tag.

Il gioco che voglio citare è "Gemini Rue", perché l'autore ha sfruttato una tecnica di narrazione ingegnosa e perfettamente integrata nella storia in modo organico, che induce il giocatore ad assumere qualcosa che poi non si rivela corretta.

In "Gemini Rue" non si viene colti alla sprovvista per un classico motivo di "colpo di scena"; si tratta di qualcosa di più ingannevole e furbo, legato sopratutto al modo in cui la storia viene raccontata. E' uno dei miei giochi preferiti, nonostante includa qualche fase di azione (bisogna sparare a qualcuno), che io detesto nei giochi di avventura. Ma "Gemini Rue" è talmente buono da avermi indotto a turarmi il naso, superare le poche fasi di azione, e andare avanti solo per godermi la storia. Il gioco ha poi premiato la mia dedizione con qualcosa che non mi aspettavo.

Se ho messo un po' curiosità a chi non ha ancora giocato il gioco, son contento.

Avete da indicare altri giochi che possiedono un elemento della storia del tutto inaspettato? Anche senza dare i particolari, potrebbe venir fuori un piccolo elenco di giochi da provare.

Bel topic!

Ci rifletterò un po' su, ma di primo acchito mi è venuto in mente Discworld Noir. E' un po' ostico spiegare il perché senza incorrere nello spoiler, quindi la mia prima affermazione la segreto: a livello di trama viene dato un presupposto che il giocatore pensa si realizzerà entro il finale del gioco, quando invece questo si manifesta circa a metà della vicenda narrata (e nemmeno come il giocatore aveva immaginato, probabilmente).
Per chi non lo ha giocato, posso solo dire che la storia raccontata prosegue normalmente fino a un certo punto, quando una svolta degli eventi non solo cambia la direzione della vicenda ma persino il gameplay. Questo non avviene aggiungendo sparatorie o sezioni arcade, ma una nuova interfaccia con cui risolvere un particolare tipo di indizi, un'idea tra l'altro mai rivista in altre ag. Metteteci che Discworld Noir fu la prima ag a basarsi più su un inventario di "argomenti logici" da collegare tra loro per arrivare a una deduzione sensata e il risultato è uno solo: giocatevelo

LowLevel ha scritto:Se ho messo un po' curiosità a chi non ha ancora giocato il gioco, son contento.

Presente. Lo giocherò (in realtà è già nella mia to-do-list, abbastanza lunga, ma mi hai messo la pulce nell'orecchio).
C'è un titolo che mi ha piacevolmente sorpreso, ma non per improvvise svolte narrative o dettagli inaspettati. In realtà ero prevenuto proprio verso il titolo stesso, trattandosi di un freeware che credevo fosse non più che mediocre. Mi sono dovuto profondamente ricredere, avendone tra l'altro curato io stesso la recensione per AP.
Il gioco è Donald Dowell and the Ghost of Barker Manor.

In Chronicle of Innsmouth è l'aver appreso l'impetuosa scomparsa di un personaggio secondario, senza vederlo raccontare da un evento di gioco precedente.

Mi ero perso il topic.

Concordo sulla qualità narrativa di Gemini Rue.

Sempre rimanendo in tema indie, giochi che mi hanno sorpreso in qualche modo per la costruzione della trama (quasi tutti disponibili solo in inglese):

• Richard & Alice: mi ha colpito per il realismo della scrittura, per come tutto torna, per il fatto che vi siano più finali in base al comportamento del giocatore e non in base a precise scelte, quindi una cosa più sottile
• Alone with You: mi ha colpito perchè parte in sordina ma si trasforma lentamente in una grande storia introspettiva che culmina in un finale che mi ha, letteralmente, bloccato davanti al monitor per 10 minuti
• The vanishing of Ethan Carter: il gioco per me è rovinato dal gameplay, ma la storia aveva molto potenziale nel suo fulcro, che si scopre solo verso la fine
• The Long Reach: il livello di scrittura e approfondimento non è un granchè, ma mi hanno colpito alcuni escamotage narrativi, visivi e ludici che consentono al gioco di sollevarsi dalla massa. Diciamo che fare un'avventura horror non è semplice, metterci elementi visionari / allucinatori è tutto sommato un percorso poco battuto, alla fine è per me quello che sarebbe dovuto essere Stasis (che ho invece trovato piatto)
• Fran Bow: non è perfetto, ma il modo in cui fantasy, horror e introspezione siano esplorati da un punta e clicca tradizionalissimo mi ha senz'altro colpito
• Brothers: non è propriamente un'ag, ma come sottolineato in molte recensioni, coglie nel segno a rendere la sensazione di "amore fraterno" fra i protagonisti attraverso un gameplay particolare e l'attraversamento di ambientazioni silenziose quanto parlanti

Magari dimentico qualcosa.
In generale sono giochi in cui non c'è un colpo di scena, o se c'è è comunque legato in qualche modo retroattivamente a tutta la trama, quindi la serendipità è olistica, diciamo così

Resonance, sicuramente.
Qualità altissima di plot twist e gameplay.