Dico la mia sulla domanda iniziale (la disparità di giudizi tra TWP e Broken Age) e l'attuale ruolo della pixel art nei videogiochi. Presento anche le mie preferenze sul tema, così che sia più chiaro capire da che direzione arriva il mio parere.
Innanzitutto anche io sono un "onnivoro": lo stile grafico e la qualità della grafica hanno una grande (e purtroppo a volte eccessiva) influenza sul mio apprezzamento del gioco ma non esistono stili che automaticamente mi fanno sorvolare su eventuali aspetti negativi del gioco.
In genere, preferisco spaziare e scoprire il più possibile nuove forme di espressione grafica e ritengo che negli ultimi anni alcune avventure grafiche ci abbiano permesso di osservare nuovi approcci e risultati, anche sperimentali, che sicuramente deviano da ciò che esisteva fino a quel momento.
Riguardo la pixel art, invece, la "consumo" in diverse forme, anche non correlate ai videogiochi. Seguo diversi pixel artist, supporto anche uno di essi, ho acquistato libri nostalgici per poter osservare su carta patinata alcuni gloriosi screenshot di vecchi giochi, ogni tanto ho scarabocchiato anche io degli orridi agglomerati di pixel e lo considero uno stile artistico che merita una dignità propria, anche separata dai videogiochi.
Mo' che ho spiegato da dove vengo, rispondo alla domanda riguardo la disparità di giudizi tra i due videogiochi citati, dicendo semplicemente che secondo me i criteri di valutazione di un gioco sono talmente tanti che è improbabile che l'apprezzamento o il rifiuto di un gioco possa essere basato principalmente su un
singolo aspetto, qualunque esso sia.
Tutto contribuisce alla valutazione finale, incluso lo stile grafico, ma a mio parere non ci sono evidenze per concludere che una singola caratteristica abbia influito più di altre sulle preferenze del pubblico.
Riguardo all'attuale ruolo della pixel art, invece, ritengo indubbio che negli ultimi anni ci sia stata una maggiore attenzione su questo stile da parte di alcuni artisti. Sicuramente riprendere certi elementi dei videogiochi passati può rappresentare un "selling point" non solo per i giocatori nostalgici ma anche per chi ha maturato un gusto per gli aspetti storici del settore dei videogiochi e ha raggiunto la conclusione che lo stile grafico, in sé, non è correlato alla giocabilità.
L'esempio di Thimbleweed Park è particolarmente calzante e utile, perché a mio parere ci permette di discutere due aspetti che ritengo importanti: 1) il ricorso alla pixel art
non produce effetti necessariamente positivi sul pubblico e 2) si può ricorrere a tale stile per ragioni diverse.
1) Quando è stata lanciata la campagna Kickstarter di TWP ho osservato lo stile che Gary Winnick intendeva infondere al gioco e... sono scappato via. La ragione è che lo stile ricordava marcatamente Maniac Mansion, gioco che io non ho mai amato. In genere io non amo lo stile di Gary Winnick. A dirla tutta, non lo ritengo nemmeno molto bravo.
Qualche mese dopo la chiusura della campagna Kickstarter, gli sviluppatori hanno deciso di far fare la grafica a
Mark Ferrari, che per me è un maestro. E' bastato osservare una sua bozza di background per il gioco per riportarmi indietro al suo lavoro nei giochi LucasArts ("The Secret of Monkey Island" e "Loom") e a quel punto sono diventato immediatamente un backer del gioco, attraverso un'apposita opzione del sito ufficiale.
Come per tutti gli stili,
c'è pixel art e pixel art. Alcuni giocatori avrebbero probabilmente gradito lo stile piatto simile a Maniac Mansion ma uno stile leggermente più moderno ha trasformato l'espressività del gioco in modo drammatico e a mio parere ha avvicinato
più giocatori di quanti ne abbia alienati.
Nonostante il tipo di pixel art più moderno, tuttavia, è indubbio che diversi giocatori siano rimasti alla finestra semplicemente perché la pixel art non è un genere che amano masticare. Gli sviluppatori di TWP hanno più volte detto di essere
consapevoli che il ricorso alla pixel art (anche se di qualità) ha sicuramente alienato una discreta fetta di potenziali acquirenti. Tuttavia aveva senso usare la pixel art per questo tipo di progetto, esplicitamente nostalgico e con l'obiettivo di mimare l'esperienza d'uso dei vecchi giochi Lucas, e quindi amen.
Da tutto ciò, ne concludo che un certo disinteresse nei confronti della pixel art sia basato innanzitutto sui normali gusti della gente, prima ancora che su quanto il suo uso (o abuso) abbia stancato i giocatori.
Ne concludo anche che le operazioni nostalgia devono fare attenzione alla principale fascia di giocatori a cui vogliono rivolgersi: una pixel art reminiscente dei giochi Lucas di Mark Ferrari strizza l'occhio ad una platea
leggermente più giovane rispetto a quella attratta dalla pixel art di Maniac Mansion. Io spenderei soldi per una grafica simile a quella di "Monkey Island 2" ma nemmeno un centesimo per la grafica del C64 di "Maniac Mansion", semplicemente perché il mio cervello associa automaticamente quella grafica ad un'esperienza di gioco negativa.
Su quanto l'attuale uso (o abuso) della pixel art sia solo
una moda passeggera o un primo passo verso una nobilizzazione di uno stile che vada oltre gli aspetti nostalgici, si possono fare solo ipotesi e credo che nessuno possieda una risposta certa. Basterà attendere alcuni anni e vedere come le cose evolveranno.
Personalmente, certi usi "moderni" della pixel art, come in "The Darkside Detective" non solo mi piacciono molto, ma ritengo che siano
più azzeccati e sensati di altri per alcuni specifici giochi. Per esempio, proprio "The Darkside Detective" è pieno zeppo di humor "deadpan", che funziona meglio quando i personaggi fanno le proprie battute mantenendo una faccia seria.
Scegliere
pixel giganti che non consentono di rappresentare alcun elemento facciale dà l'idea che le battute siano dette in tono serio, rafforzando l'effetto comico. Un classico esempio di "less is more": elimina i dettagli e lascia che il cervello dei giocatori riempia i buchi informativi con ciò che avrebbe più senso. E abbassa pure i costi di produzione del gioco!
2) Si può ricorrere alla pixel art per ragioni diverse: "
Shovel Knight" è un platform in cui il ricorso a quello stile grafico non è la conseguenza di una semplice operazione nostalgia, ma influenza anche il tipo di gameplay. In TWP invece la pixel art (e altri aspetti visuali, come l'interfaccia) è usata per ragioni strettamente visuali e nostalgiche.
Io penso che la reazione dei giocatori nei confronti delle "operazioni nostalgia" sia
ben diversa dalla reazione nei confronti dei giochi che usano la pixel art in modo organico, rendendola un plus anche sul campo della giocabilità e non solo una scelta artistica.
Sono più propenso a credere che ci si possa stufare più facilmente di quei giochi che sfruttano la pixel art giusto per intingere il biscotto nei ricordi della gente e che un suo uso
funzionale all'attività di gioco renda la sua accettazione più facile.
Quindi non sono stupito che la pixel art possa stufare o che il suo uso possa essere percepito come eccessivo, ma farei una distinzione sulle motivazioni che hanno indotto gli sviluppatori a preferire questo stile.
(Siccome sono un po' prolisso, vi insegno un trucco per risparmiare tempo: leggete pure una riga sì ed una no, vi assicuro che il senso è lo stesso)