BD2 ha scritto:per me il principale problema di deponia è che chi era interessato già lo ha comprato(io ad esempio ho donato 35 euro ma ho già comprato da anni su steam i 3 deponia) su steam fino a poco tempo fa ad ogni saldo ti davano la collection a 3 o 5 euro tipo quindi calcola che il 50% dell'utenza che lo voleva già lo ha preso+ mettiamoci che la gente in linea di massima preferisce aspettare e prendersi la robba aggratis ed ecco che la campagna toppa; è un vero peccato questa campagna se fosse andata avrebbe fatto magari da trampolino per rivalutare il doppiaggio in italiano su varie ip; invece misa che confermerà che non conviene investire in italia
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Be', anch'io ho già la trilogia su Steam ma ho fatto la mia donazione perché ritengo che comunque il doppiaggio sia un valore aggiunto e - da sempre - vado dicendo che sarei ben lieto di acquistare i doppiaggi di giochi, anche già usciti da tempo, se un domani - adattandosi al nuovo mercato ormai consolidatosi del Digital Delivery - i publisher locali dovessero decidere di proporli come forma di DLC (che secondo me, in casi come Deponia, trattandosi di gioco già "anziano", sarebbe la soluzione migliore al netto degli accordi che devono intercorrere con Steam e realtà simili).
Insomma, aderire a questa campagna è una questione di principio, al di là del fatto che il gioco lo hai già acquistato o meno. Se non ha riscosso il successo sperato sono da considerare altri fattori.
Ad esempio, eppela sembra una buona piattaforma, ma io prima di qualche giorno fa non ne avevo mai sentito parlare (e il fatto che non supporti nativamente PayPal non gioca molto a suo favore). Se forse ci si fosse rivolti al più noto Kickstarter si potevano raggiungere più persone, secondo me (chi ha usato almeno una volta kikcstarter è probabilmente già abbonato alla loro newsletter, e questo avrebbe fatto conoscere il progetto a più persone).
Un'altra idea un po' balzana che mi viene in mente, a questo punto, è la seguente: se AP necessita di un contributo da parte degli utenti per finanziare i progetti di doppiaggio presenti e futuri, perché non aprire una campagna di abbonamento soci in modo che, con le quote di iscrizione, si formi un fondo cassa più o meno costante nel tempo che permetta loro di programmare questo tipo di interventi, piuttosto che chiedere il contributo una tantum?
Se lo facessero, la quota di iscrizione annuale fosse ragionevole e magari desse qualche piccolo vantaggio tipo sconti su Zodiac o simili, penso che io - e non solo io - aderiremmo.