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La saga di Deponia: pensieri (POST LUNGO!)

Il mondo delle Avventure Grafiche, dalle origini sino ai giorni nostri.

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La saga di Deponia: pensieri (POST LUNGO!)

Messaggioda Diduz il martedì 23 dicembre 2014, 16:14

Ho finalmente portato a termine qualche giorno fa Goodybe Deponia, chiudendo quindi la mia chilometrica avventura con Rufus, cominciata con Fuga da Deponia e proseguita con Caos a Deponia. Data l'importanza della serie per gli appassionati di avventure, mi sento in dovere di dire quattro parole. Non faccio spoiler.

Da appassionato del genere, incuriosito dal dibattito su innovazione dell'adventure e suoi limiti, sono sempre attento a tre aspetti di un'avventura grafica, secondo me cruciali per garantire una buona giocabilità senza sacrificare la narrazione.

1) La plausibilità del mondo di gioco e della sua manipolazione: meno forzature logiche ci sono per complicare artificialmente gli enigmi, meglio è.
2) La credibilità delle interazioni del protagonista con gli altri personaggi.
3) La credibilità delle azioni del protagonista con ciò che deve manipolare.

Ora, io credo che la trilogia di Deponia sia discretamente geniale nell'affrontare queste tre problematiche, perché... non le affronta proprio. :lol: Ma fosse solo questo, rientrerebbe nella schiera nutrita di tante avventure simili (o anche comiche involontarie). Gli autori di Deponia non affrontano questi limiti: costruiscono il gioco in funzione di essi, esasperandoli all'inverosimile, secondo me più di ogni altro autore che ha proposto questo tipo di taglio. Riprendendo i tre punti precedenti, ecco cosa fanno il designer e sceneggiatore Poki e la sua squadra:

1) Ambientano la trilogia nella monnezza. Ci può essere di tutto, si può partorire qualsiasi assurdità dando briglia sciolta alla fantasia, e sembra automaticamente plausibile. Quante volte si è detto: "Nell'avventura demenziale ti metti in tasca di tutto?" Gli Americani dicono che riempi l'inventario di "junk". Monnezza, appunto. E non c'è bisogno di forzare il registro del racconto! :wink:
2) Rufus è egoista e ruffiano ai limiti del disgustoso, quindi se manipola gli altri personaggi e li inganna, i tiri mancini ai loro danni, subiti da questi con la tonteria tipica dell'interazione lineare e ripetitiva dei classici punta & clicca, diventano automaticamente coerenti con la caratterizzazione del protagonista e quindi del gioco. Lezione Simon the Sorcerer, elevata all'ennesima potenza.
3) Attenti qui: non solo Rufus è egoista, ma è anche un cretino - cosa che ci viene fatta notare spesso - quindi se per dire combina un filo interdentale con la soletta, spalmandola di maionese ammuffita, ficcando il tutto in una pila elettrica cosparsa di cioccolato bianco, va benissimo. Anzi, sembra ancora più coerente con l'aria fuori di testa che il giocatore si aspetta di respirare. Lezione Guybrush, Bernard etc. etc.

Qualcuno si è lamentato dello stiracchiamento della storia: è vero. Caos a Deponia, per quanto sia il più equilibrato e forse quello dal più ampio respiro della trilogia, sostanzialmente "parcheggia" la vicenda generale con una megadigressione, prima di riprenderla con Goodbye Deponia (che per me rimane il migliore per originalità e complessità). Però, tenendo presente quello che ho detto, poteva pure andare peggio: perché la serie di Deponia procede per accumulo e quasi per scrittura automatica, ammassando trovate di trama e design a volte geniali (soprattutto nel terzo atto), altre volte contorte, di puro riempitivo. Agli autori interessa porre le premesse migliori di cui sopra per partorire decine e decine di enigmi demenziali alla Monkey Island 3 o Simon the Sorcerer, non per raccontare. Salvo poi trovarsi nei guai quando qui e lì tradiscono la volontà di innestare una patina malinconica e più matura (alla Daedalic interessa, si vede), che però si sono preclusi con le stesse premesse demenziali di cui ho parlato; non a caso la sfumatura drammatica e più ambiziosa viene fuori più nelle sequenze non interattive, fateci caso. Anche alcuni comprimari rimangono macchiette durante tutta l'interazione, per diventare all'improvviso più profondi nei climax in cui c'è poco o nulla da giocare.

La trilogia di Deponia, se considerata come un gioco unico (e si potrebbe farlo, visto che nei saldi il costo cumulativo dei tre capitoli ormai è ridicolo), è un'overdose di vecchia scuola sulle 60 ore, con enigmi a volte impegnativi (ho usato la soluzione solo due volte, una volta nel secondo gioco e un'altra nel terzo). Il che comprendo fa enormemente piacere a chi si senta orfano di questo taglio. Tuttavia, è anche appunto un'overdose, :shock: un'esperienza che a conti fatti predilige la quantità alla qualità. Occhio: non che la qualità non ci sia, ma il rapporto è sbilanciato a favore della quantità. Se ai tempi della LucasArts mi sedevo al tavolo con l'idea di assaggiare un manicaretto raffinato, con Deponia mi sono seduto in una trattoria dove mi hanno servito sei antipasti, assaggini di primi, tre secondi, frutta di stagione ed esotica, quattro dessert e una grappa superalcolica, mentre mi si cominciavano a chiudere gli occhi per lo sforzo di digestione verso i due terzi del pasto. :oops: Magari uno di quei primi era divino, un secondo era da guida Michelin, ma nello stomaco ho un guazzabuglio di cibarie e succhi gastrici in cui è arduo distinguere. E se il paragone vi sembra schifido, sappiate che lo humor nero e via via sempre più gore di Poki e soci (Goodbye Deponia è micidiale, siete avvisati) mi legittima!

A ciò va aggiunto che la fantasia con la quale sono pensati i puzzle prende il sopravvento anche sulla capacità del giocatore di orientarsi tra di essi. Avete presente quel che si dice? Un'avventura facile vi suggerisce cosa fare e anche come farlo. Quella di giusta difficoltà vi suggerisce cosa fare ma non come farlo. Quella difficile non vi suggerisce nulla. I Deponia spesso scelgono (?) una quarta via: vi suggeriscono cosa fare ma in diversi casi non sapete per quale diavolo di motivo dovreste farlo! #-o Mi è capitato di proseguire perché capivo la pura meccanica di risoluzione di un enigma, ma non avevo proprio idea di quale fosse il senso ultimo delle mie azioni! E quando il senso (o il non-senso) si è palesato, sono successe cose che non avrei mai immaginato. Ma, ancora una volta, siccome il registro è idiota, surreale e contestualizzato nel caos della monnezza, sembra tutto legittimo.

Ammetto che terminato il terzo capitolo mi sono emozionato, perché la chiusura - come avrete modo di appurare se ci giocherete quando uscirà in italiano - aiuta a uscire dalla storia in modo significativo e non banale. Però non riesco a scrollarmi di dosso la sensazione che il risultato sia inferiore alla somma delle sue parti. E' normale paragonare questo prodotto a Monkey Island 3 (e d'altronde, è evidente che gli autori ammicchino a quel taglio per affetto e ragioni commerciali), ma di quello mi ricordo quasi tutto, mentre i tre Deponia mi hanno travolto con la loro cornucopia isterica, e la LucasArts non avrebbe mai prodotto tre giochi uno di seguito all'altro così simili tra di loro, se non indistinguibili.

Fermi restando questi distinguo, che per me andavano segnalati, i tre Deponia rimangono una tappa imprescindibile per l'appassionato di avventure grafiche oggi: sono generosi e sinceri, presentano uno stile grafico riconoscibile, e sono frutto di un lavoro mastodontico. Anche nei loro difetti, rappresentano legittimamente l'avventura punta & clicca umoristica al giorno d'oggi, diventando un modo per aiutarci a capire se la struttura ci piace ancora, se ci ha stancato, o se piuttosto abbia ancora qualcosa da dire... magari in dosi meno ipertrofiche! 8)
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Re: La saga di Deponia: pensieri (POST LUNGO!)

Messaggioda John il martedì 23 dicembre 2014, 17:56

Diduz ha scritto:Ora, io credo che la trilogia di Deponia sia discretamente geniale nell'affrontare queste tre problematiche, perché... non le affronta proprio.


Cavolo, non l'avevo vista sotto quest'ottica, in effetti hai ragione :mrgreen: Anche se al momento ho giocato solo il primo (e il secondo l'avevo comprato appena uscito).

Deponia magari estremizza la cosa, però nel contesto "demenziale" ed in parte in quello fantasy la contestualizzazione è in generale un problema meno sentito. Infatti quando si erano fatti i discorsi sull'evoluzione delle avventure ho sempre specificato che, in alcuni contesti, la struttura vecchio stile ancora può dire la sua senza problemi, ovviamente bisogna farla bene.

Comunque lo stesso primo capitolo racchiude in piccolo i punti segnalati da te, è probabile si potesse condensare la trilogia non dico in un unico capitolo, ma in un paio da quello che dici presumo di si.
Al di la di qualche difetto a suo tempo l'avevo trovata una piacevole sorpresa, una delle migliori, se non la migliore avventure di quel tipo da anni a questa parte. Fosse uscita 10 anni fa ora avrebbe ben altra considerazione.
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Re: La saga di Deponia: pensieri (POST LUNGO!)

Messaggioda Danaroth il martedì 23 dicembre 2014, 19:48

Oddio, un certo tipo di considerazione in generale l'ha certamente avuta, visto che quando se ne parla a caso (non in un topic dedicato) in qualsiasi forum generalista qualcuno che spunta a parlarne (bene o male) c'è sempre.

Comunque, giusto per dare un'esperienza personale, io ricordo di aver giocato tutti i Monkey Island dall'1 al 4 in fila e, mentre i primi due li ricordavo quasi a memoria (confermato quando ho riprovato i remake), del terzo ora come ora non ricordo quasi nulla (ho solo immagini sparse), quindi non sono così certo che la Lucas sia sempre ricaduta nel sopraffino (ad esempio ricordo che gli enigmi di Sam & Max mi sono sempre piaciuti poco).
Anzi, quello che io identifico con il periodo più alto della Lucas, cioè col trittico MI2, DOTT e IJ:FOA, lo associo ad un mio gusto viscerale, atavico per la risoluzione dell'enigma, che dà poco peso alla trama, ma gode quando si centra in pieno il tema. Un tempo questo approccio giocoso/tematico funzionava bene in tutti i generi; Deponia lo riprende, ma le mode sono passeggere: quello che prima era il lusso ora è diventata trattoria.

Quello mi piacque nella serie, nella capacità di non fermarsi a creare un enigma, ma sforzarsi che faccia ridere, liberi di poter fare gli idioti quando finalmente si è ritornati all'approccio a briglie sciolte.
Ed è quando quest'approccio viene tradito che io tendo a non perdonare la serie, quando (ad esempio nel terzo) mi mascheri una linearità risolutiva con tre percorsi e spezzi il concetto di risoluzione parallela, oppure quando si inserisce dramma perché costretti a mandar avanti la storia; succede poche volte, è vero, ma accade sempre in momenti in cui l'attenzione si è alzata dopo una maratona enigmistica.

E comunque, anche senza ricorrere al dramma, un tocco di provocazione artistica la serie lo aveva già: in particolare l'umorismo nero della serie di Deponia l'ho sempre visto come una specie di test, dal primo al terzo si calca sempre più la mano con il politicamente scorretto finché il giocatore non incontra la sua soglia di breakdown; qualcuno la incontra tra il primo e il secondo (in cui Rufus passa da simpatico combinaguai a egoista senza ritegno), altri, come me, lo incontrano al passaggio al terzo (in cui si sfiorano anche temi scomodi, come razzismo e pedofilia), altri hanno uno stomaco di ferro e resistono soddisfatti fino alla fine.
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Re: La saga di Deponia: pensieri (POST LUNGO!)

Messaggioda Diduz il martedì 23 dicembre 2014, 22:59

Danaroth ha scritto:Comunque, giusto per dare un'esperienza personale, io ricordo di aver giocato tutti i Monkey Island dall'1 al 4 in fila e, mentre i primi due li ricordavo quasi a memoria (confermato quando ho riprovato i remake), del terzo ora come ora non ricordo quasi nulla (ho solo immagini sparse), quindi non sono così certo che la Lucas sia sempre ricaduta nel sopraffino (ad esempio ricordo che gli enigmi di Sam & Max mi sono sempre piaciuti poco).

I quattro Monkey però sono molto diversi uno dall'altro, senza contare che i primi due non hanno una vera continuità narrativa (che invece i Deponia hanno) e i successivi tre sono stati realizzati a distanza di tempo e con forma mentis diverse.
Tuttavia non volevo fare di tutta l'erba un fascio, anche Sam & Max Hit the Road a volte presenta alcuni enigmi tipo quelli di Deponia di cui parlavo, è verissimo. Però DOTT, che citi tu stesso, non ha avuto bisogno di essere lunghissimo o difficilissimo per darti quella piacevole sensazione di non-linearità e fantasia. :wink:
Nonostante parli io, che sono un lucas-dipendente, non tirerei fuori il paragone se il gioco non lo invocasse apertamente in ogni istante (e vedo che anche chi apprezza i Deponia giustamente lo fa).

Danaroth ha scritto:qualcuno la incontra tra il primo e il secondo (in cui Rufus passa da simpatico combinaguai a egoista senza ritegno), altri, come me, lo incontrano al passaggio al terzo (in cui si sfiorano anche temi scomodi, come razzismo e pedofilia), altri hanno uno stomaco di ferro e resistono soddisfatti fino alla fine.

Beh, io diciamo che ho resistito, anche se ho avuto un momento di serio tentennamento nel terzo con gli psicofarmaci somministrati al barbuto facendogli vomitare in bocca il fratello. Ma che schifo, dai!. :shock: :?
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Re: La saga di Deponia: pensieri (POST LUNGO!)

Messaggioda Bloody_Eugene il mercoledì 24 dicembre 2014, 16:37

Concordo con gran parte di ciò che dici: sicuramente la saga di Deponia entra nel gruppo di avventure degli ultimi anni da consigliare - a patto che si gradisca il genere della commedia.
E' davvero come tu dici un'abbuffata di enigmi (alcuni geniali e al limite della follia...l'enigma in cui tocca attendere un minuto o quello in cui occorre abbassare la musica dal menù sono davvero fuori di testa e indimenticabili)!
Al contrario di Diduz ritengo il secondo capitolo il migliore, il cui crescendo finale con i dischi della personalità è davvero il top. Senza sminuire gli altri due capitoli, di eccellente fattura anch'essi e con costanti qualità artistiche e di gameplay (giocare con tre Rufus è imbattibile!).
Quello che mi ha lasciato interdetto è il finale del terzo episodio, che a mia impressione risulta stonato, eccessivamente e inutilmente "drammatico" quando forse non era proprio richiesto: mi è parso come un senso di colpa degli autori per non aver dato maggiore profondità alla saga, ma davvero non ce ne era bisogno - e cmq non era quello il modo. Un finale rocambolesco alla Hector avrebbe lasciato un senso di chiusura e soddisfazione maggiore IMHO.
Ma è anche vero che la destinazione non conta più del viaggio: da questo punto di vista Deponia merita di essere giocato in tutti i suoi tre capitoli, dentro c'è tanto genio e tanto assurdo divertimento.
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Re: La saga di Deponia: pensieri (POST LUNGO!)

Messaggioda Tsam il sabato 3 gennaio 2015, 18:01

Torna il bollettino del forum e torna in forma smagliante, grazie ad un interessante post del buon Diduz (ovvero il curatore della bibbia lucasartsiana www.lucasdelirium.it) che ci riporta una sua riflessione sulla saga di Deponia, probabilmente uno dei maggiori fenomeni, in tema avventuroso, di questi anni.

Nella sua disamina vengono messi sotto la lente d'ingrandimento pregi e limiti di questa trilogia che è stata capace di dividere (e far innamorare) schiere di fan grazie ad un mondo di gioco entrato ormai nel nostro immaginario.

E voi cosa ne pensate?
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Re: La saga di Deponia: pensieri (POST LUNGO!)

Messaggioda luise il sabato 3 gennaio 2015, 21:00

Non me ne intendo di cose tecniche quindi posso parlare solo delle mie sensazioni. Adoro Deponia non vedo l'ora esca l'ultimo capitolo in it per finire la trilogia. È un gioco geniale dalla trama stupenda e divertente con enigmi stimolanti ma non cervellotici.
Mai guardata la soluzione ma ho dovuto riflettere un po' in caos a deponia togliere l'audio dal menù di gioco.Ricordo ancora che dicevo tra me e me "non è che devo togliere la musica?non è possibile " :mrgreen: invece era così con mio stupore :D .
Che aggiungere?, io ho votato Caos a Deponia come avventura migliore del 2013 mentre su adventure planet non è entrata nemmeno in classifica , per me è "scandaloso" soprattutto se penso che in classifica nel 2013 avete messo The cat lady :shock: un gioco depressivo in tutti i sensi.
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Re: La saga di Deponia: pensieri (POST LUNGO!)

Messaggioda asterix777 il martedì 6 gennaio 2015, 18:52

luise ha scritto:Che aggiungere?, io ho votato Caos a Deponia come avventura migliore del 2013 mentre su adventure planet non è entrata nemmeno in classifica , per me è "scandaloso" soprattutto se penso che in classifica nel 2013 avete messo The cat lady :shock: un gioco depressivo in tutti i sensi.

I Deponia non li ho ancora giocati (mea culpa!) ma condivido le tue perplessità su The Cat Lady, che ho provato di persona ed ha in effetti un gameplay piuttosto limitato, al di là delle atmosfere, sicuramente lugubri e angoscianti: da questo punto di vista centra perfettamente il risultato e probabilmente è per questo che è entrato in classifica, avendo dalla sua parte una certa novità di contenuti, che forse si voluto premiare.
The Night of the Rabbit secondo me è entrato giustamente in classifica, mentre pure io ci avrei visto The Inner World, finora un po' sottovalutata, forse anche per il problema della localizzazione italiana, al'epoca mancante e fortunatamente oggi disponibile grazie alla patch amatoriale. ;)
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Re: La saga di Deponia: pensieri (POST LUNGO!)

Messaggioda Danaroth il mercoledì 7 gennaio 2015, 1:49

luise ha scritto:Mai guardata la soluzione ma ho dovuto riflettere un po' in caos a deponia togliere l'audio dal menù di gioco.Ricordo ancora che dicevo tra me e me "non è che devo togliere la musica?non è possibile " :mrgreen: invece era così con mio stupore :D .

I Have 1 Day è una breve AG freeware con idee di gameplay eccellenti e molto originali; se non volete rovinarvi lo spoiler seguente, giocatelo prima di leggere sotto.
Quell'enigma non era neanche la prima volta che l'avevo incontrato =P Sarebbe bello educare il pubblico su altri enigmi di pensiero laterale in modo da avere una varietà enigmistica sempre più ampia; una volta che li incontri la prima volta, le successive applicazioni sembrano la cosa più naturale del mondo.

Non darei comunque troppo peso alle classifiche; alla fine dei conti non è altro che un'accozzaglia casuale di gusti della redazione. I giochi che meritano vengono fuori comunque alla lunga.
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Re: La saga di Deponia: pensieri (POST LUNGO!)

Messaggioda itised83 il martedì 29 dicembre 2015, 16:41

Bloody_Eugene ha scritto:...
Quello che mi ha lasciato interdetto è il finale del terzo episodio, che a mia impressione risulta stonato, eccessivamente e inutilmente "drammatico" quando forse non era proprio richiesto: mi è parso come un senso di colpa degli autori per non aver dato maggiore profondità alla saga, ma davvero non ce ne era bisogno - e cmq non era quello il modo...


Assolutamente d'accordo. Ho appena finito il terzo. Ho giocato con entusiasmo la trilogia, l'ho trovata piacevolissima e a tratti esilarante. La redenzione di Rufus, inizialmente sbruffone ed egoista, è comunque sempre affrontata con leggerezza e ironia, e un finale del genere stona in maniera incredibile, non me lo sarei mai aspettato. Mi ha incredibilmente deluso.
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Re: La saga di Deponia: pensieri (POST LUNGO!)

Messaggioda luise il mercoledì 30 dicembre 2015, 1:05

Io giocherei quasi solo ad Ag come Deponia,salvo eccezioni.Giocati tutti e tre il migliore per me resta caos a Deponia poi Fuga da Deponia e infine Goodbye Deponia .Il terzo è sempre un bellissimo gioco per carità con battute esilaranti( il discorso all'Organon :lol:) Però quest'Organon è troppo presente senza contare che Gal in questo gioco fa la comparsa .Sicuramente il più difficile degli altri due dove non ho guardato soluzioni in questo una volta dall'esasperazione ho dovuto guardare (managgia a me) Finale Mah, Gal che non riesce a riconoscere il vero Rufus la trovo una delle cose più assurde del gioco ,hanno tre voci Differenti :lol:.Non so bene cone spiegare ma questo terzo episodio non è solo comico /demenziale ed è per quello che mi piace di meno rispetto gli altri .

Chissà se rivedrò in un'altra ag un personaggio carismatico e simpatico come Rufus .Voglio Deponia 4 !
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Re: La saga di Deponia: pensieri (POST LUNGO!)

Messaggioda Kiruna il giovedì 31 dicembre 2015, 9:45

Io in genere non mi fisso con i finali se sono ben curati. Diciamo che li accetto così come sono, d'altra parte non sono io che faccio la storia.
In questo caso tralasciando le scelte emotive, l'ho trovato lungo, ricco di colpi di scena, esaustivo, e continuativo rispetto al corso della storia (nel senso che arriva senza stacchi, è ben amalgamato). Sarebbe stato peggio se fosse stato sbrigativo, improviso senza soluzione di continuità come avviene spesso. A volte i finali arrivano saltando le varie fasi di avvicinamento, come se ci fosse un taglio alla storia.

Ad ogni modo a mio avviso questa è una delle migliori avventure della storia. Ogni enigma è ben ingegnato senza lasciare nulla a caso, il lavoro dietro è imponente. Ogni azione è accompagnata da scenette o battute divertenti, il tipico "prendi oggetto e mettilo lì" viene evitato il più possibile. Nulla risulta banale.

Unici difetti: a volte il gioco ristagna per troppo tempo in ambientazioni non indovinatissime (come le fogne e non ricordo che altro...) e poi finisce! Vorrei che fosse infinito ahah

Per quanto riguarda la redenzione di Rufus, credo che a volte sia necessario un cambio di rotta quando si raccontano storie lunghe, altrimenti si rischia di scadere nella banalità. Comunque Rufus è un bast.rdello, la sua redenzione è una solo un'altra delle sue carognate. :D

Inoltre questo gioco galleggia costantemente sul carattere "fastidioso" e le carognate divertenti di rufus, quindi non richiede alcuna profondità.
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