Overmann ha scritto:Però, ecco, possiamo sentirci in colpa a preferire l'offerta, o a pretendere il day-one?
Non è forse un mercato che si autoregolamenta?
Se mi sta bene così è perchè i giochi li pago poco e conosco bene l'inglese. Per me l'italiano avrebbe senso qualora si aggiungesse il doppiaggio - un buon doppiaggio - che però farebbe levitare il costo considerevolmente, e per giochi lo-budget è del tutto fuori discussione.
E' sempre l'ora per un po' di utopia! (ormai mi conoscete, no?)
Se le condizioni sono queste, perché non pensare ad una vendita di licenze a tasso agevolato per un publisher che volesse distribuire una localizzazione del gioco, magari solo in DD? Quello che ho in mente io (e l'ho in mente sin dagli albori di Steam, per la verità) è che i giochi escano in DD regolarmente nella loro lingua madre, dopodiché possano essere rilasciati dei DLC a pagamento con la localizzazione del gioco. Chiaramente, un DLC che aggiunga dei sottotitoli costerà meno di uno che implementi una localizzazione completa del doppiaggio.
Se si riuscisse a fare così, lo sviluppatore potrebbe vendere una licenza a costo minore al publisher nostrano (perché in fondo non ti sta dando l'opportunità di vendere il suo gioco, ma di vendere semplicemente un componente aggiuntivo dello stesso) e il publisher nostrano potrebbe prendere in considerazione di acquistare questa forma di licenza per giochi con un maggior richiamo di pubblico, rispetto al semplice indi o casual game di turno.
In un mondo ideale, visto che ormai ha una posizione di dominanza sul mercato DD, dovrebbe/potrebbe essere Valve stessa ad occuparsi in questo senso di alcuni dei suoi giochi in catalogo, magari passando per un processo simile al greenlight e chiedendo alla comunità di giocatori quali giochi vorrebbero vedere localizzati nella loro lingua.
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Ok, l'ora dell'utopia è finita anche per oggi, tranquilli...