Il punto è che l'advertising non è esattamente uno dei primi punti di un piano di marketing, che a sua volta non è uno dei primi punti di un business plan. Se è vero che il successo è sempre una scommessa, è falso pensare che questa scommessa venga fatta senza solide basi analitiche (di studio del mercato).
In soldoni, se concludi che il tuo prodotto non interesserà alle masse, non finanzi una campagna di advertising con Megan Fox nei trailer e il cartellone in tutti i Gamestop.
Mi sembra evidente che le avventure grafiche si siano sempre mosse - o almeno, è così da 15 anni, prima è difficile fare paragoni dato che TUTTO il mercato dei videogame era una nicchia - a piccoli passi, perchè muovono piccoli numeri. Con buona probabilità il risultato è stato che non si vende abbastanza e conviene fare la "guerra tra poveri" in un mercato di nicchia, spinti dal potere del digital delivery e delle community online.
Considerare le avventure grafiche oggi come dirette competitor dei videogiochi di massa è semplicemente sbagliato. Ormai sono nel mercato indie e seguono quelle logiche lì. E non è che fai il salto con un cartellone da Gamestop.
In soldoni, se concludi che il tuo prodotto non interesserà alle masse, non finanzi una campagna di advertising con Megan Fox nei trailer e il cartellone in tutti i Gamestop.
Mi sembra evidente che le avventure grafiche si siano sempre mosse - o almeno, è così da 15 anni, prima è difficile fare paragoni dato che TUTTO il mercato dei videogame era una nicchia - a piccoli passi, perchè muovono piccoli numeri. Con buona probabilità il risultato è stato che non si vende abbastanza e conviene fare la "guerra tra poveri" in un mercato di nicchia, spinti dal potere del digital delivery e delle community online.
Considerare le avventure grafiche oggi come dirette competitor dei videogiochi di massa è semplicemente sbagliato. Ormai sono nel mercato indie e seguono quelle logiche lì. E non è che fai il salto con un cartellone da Gamestop.