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Le avventure grafiche sono morte...in Italia

Il mondo delle Avventure Grafiche, dalle origini sino ai giorni nostri.

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Re: Le avventure grafiche sono morte...in Italia

Messaggioda Lehti il venerdì 27 settembre 2013, 17:38

locutus ha scritto:Siamo d'accordo, infatti come detto un'infinità di altre volte per me è un grosso problema quello di non avere grossi distributori: oneri di localizzazioni e pubblicità, storicamente e fino a pochi anni fa, spettavano difatti a questo soggetto commerciale e non direttamente allo sviluppatore.

E c'è anche da ricordare che la pubblicità aiuta solo fino a un certo punto: chi non ha mai giocato ad una AG né ha intenzione di cominciare a giocarci non si fa di certo convincere da una pubblicità, per quanto questa possa essere accattivante e\o creativa.
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Re: Le avventure grafiche sono morte...in Italia

Messaggioda Neo-Geo il venerdì 27 settembre 2013, 17:48

Lehti ha scritto:
locutus ha scritto:Siamo d'accordo, infatti come detto un'infinità di altre volte per me è un grosso problema quello di non avere grossi distributori: oneri di localizzazioni e pubblicità, storicamente e fino a pochi anni fa, spettavano difatti a questo soggetto commerciale e non direttamente allo sviluppatore.

E c'è anche da ricordare che la pubblicità aiuta solo fino a un certo punto: chi non ha mai giocato ad una AG né ha intenzione di cominciare a giocarci non si fa di certo convincere da una pubblicità, per quanto questa possa essere accattivante e\o creativa.


Questo non è detto. Potrebbe benissimo succedere che qualcuno che non conosce il genere attraverso una pubblicità possa incuriosirsie magari provare un'avventura grafica per la prima volta.
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Re: Le avventure grafiche sono morte...in Italia

Messaggioda Ekaterina il venerdì 27 settembre 2013, 21:23

Lehti ha scritto:
locutus ha scritto:Siamo d'accordo, infatti come detto un'infinità di altre volte per me è un grosso problema quello di non avere grossi distributori: oneri di localizzazioni e pubblicità, storicamente e fino a pochi anni fa, spettavano difatti a questo soggetto commerciale e non direttamente allo sviluppatore.

E c'è anche da ricordare che la pubblicità aiuta solo fino a un certo punto: chi non ha mai giocato ad una AG né ha intenzione di cominciare a giocarci non si fa di certo convincere da una pubblicità, per quanto questa possa essere accattivante e\o creativa.


Una pubblicità adeguata però può aiutare ad attirare quelle persone che magari hanno un interesse marginale per il genere.
Io personalmente ho ripreso a giocare alle AG, dopo averle abbandonate per anni, dopo aver visto per puro caso delle immagini di Dracula Origin. Così come ho provato Assassin's Creed (un genere di videogiochi che non mi interessa particolarmente) dopo aver visto il trailer di AC II
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Re: Le avventure grafiche sono morte...in Italia

Messaggioda John il sabato 28 settembre 2013, 14:54

La pubblicità una mano comunque la da, il fatto che il tuo prodotto sia conosciuto da più persone è un bene.
Diciamo che, per quanto riguarda le AG, in questo momento l'impatto può non essere così pesante.
La pubblicità si basa soprattutto sull'impatto visivo e, rispetto ad altri generi, per quanto bella un'avventura fa probabilmente più fatica a catturare l'attenzione.
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Re: Le avventure grafiche sono morte...in Italia

Messaggioda locutus il sabato 28 settembre 2013, 20:45

Qualche giorno fa mi è capitato di partecipare ad un sondaggio online che riguardava i videogames, le consolle e le abitudini dei videogiocatori. Purtroppo tra i vari generi elencati tra i quali scegliere, dovendo rispondere quanto tempo si dedica ai vari tipi di videogames, le avventure grafiche non erano nemmeno menzionate :cry:

Sparatutto, GDR, Platform, Strategici, Azione... ma AG niente (il che la dice lunga: chiunque abbia commissionato lo studio le esclude a priori :|)

Lehti ha scritto:
locutus ha scritto:Siamo d'accordo, infatti come detto un'infinità di altre volte per me è un grosso problema quello di non avere grossi distributori: oneri di localizzazioni e pubblicità, storicamente e fino a pochi anni fa, spettavano difatti a questo soggetto commerciale e non direttamente allo sviluppatore.

E c'è anche da ricordare che la pubblicità aiuta solo fino a un certo punto: chi non ha mai giocato ad una AG né ha intenzione di cominciare a giocarci non si fa di certo convincere da una pubblicità, per quanto questa possa essere accattivante e\o creativa.


Mi viene in mente che, poco tempo fa, la Revolution ha spedito ai backers il 6° numero del Broken Sword Developer Diary e alla fine dell'e-mail c'è una curiosa chicca che riguarda proprio la pubblicità dei videogame:
il trailer più giù risale al 1996, quando la Virgin Interactive Entertainment ha realizzato una pubblicità cinematografica per Broken Sword: Shadow of the Templars. Una versione per il mercato tedesco (sempre loro...) è effettivamente circolata, ma quella in inglese è rimasta inedita, almeno fin'ora.

Buona visione :P

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Re: Le avventure grafiche sono morte...in Italia

Messaggioda Haggis McMutton il sabato 28 settembre 2013, 22:08

non ricordo di aver mai visto quella Ferrari così definita O.O
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Re: Le avventure grafiche sono morte...in Italia

Messaggioda Overmann il lunedì 30 settembre 2013, 12:22

Certo che la cattura bene il mood dell'opera... :roll:
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Re: Le avventure grafiche sono morte...in Italia

Messaggioda Dead Space il lunedì 30 settembre 2013, 22:46

Una pubblicità adeguata però può aiutare ad attirare quelle persone che magari hanno un interesse marginale per il genere.
Io personalmente ho ripreso a giocare alle AG, dopo averle abbandonate per anni, dopo aver visto per puro caso delle immagini di Dracula Origin. Così come ho provato Assassin's Creed (un genere di videogiochi che non mi interessa particolarmente) dopo aver visto il trailer di AC II


Lo stesso vale per me. Io avevo abbandonato le ag dai tempi di monkey island per dedicarmi a fps, gdr e simulatori spaziali...poi questa primavera per caso mentre giocherellavo sul play store con il tablet ho visto yesterday e mi son detto che una ag potevo pure farla nelle pause sul lavoro o quando viaggio. Poi mi ha preso e mi sono rimesso a giocare con le ag!
Di sicuro se un genere lo fai conoscere qualcuno lo apprezza.

Qualche giorno fa mi è capitato di partecipare ad un sondaggio online che riguardava i videogames, le consolle e le abitudini dei videogiocatori. Purtroppo tra i vari generi elencati tra i quali scegliere, dovendo rispondere quanto tempo si dedica ai vari tipi di videogames, le avventure grafiche non erano nemmeno menzionate :cry:

Sparatutto, GDR, Platform, Strategici, Azione... ma AG niente (il che la dice lunga: chiunque abbia commissionato lo studio le esclude a priori :|)


Io sono appassionato di simulatori spaziali che per me sono il mio genere preferito su tutti, anche i space sim soffrono dello stesso problema delle ag...un tempo andavano forte (primi anni 90) come le ag poi tutti si sono fissati con gli fps e sembra che esistano solo quelli.
Nel panorama dei space sim ci sono diverse studi indipendenti che fanno giochi mediocri con qualche rarità e l'unico studio che spacca veramente è la egosoft che è stramitica.
Però come dico sempre il tempo è ciclico e prima o poi questi generi ritornano...le ag stanno già tornando alla grande.
In italia questi generi soffrono perche secondo me l'italiano medio è un consollaro del cavolo.
Proprio in pieno italian style la cosa che più conta è rimanere ignoranti così invece di comprendere le basi del funzionamento del computer si preferisce accendere una stupida console a prova di deficente.
Ancora mi incavolo quando al gamestop compro un gioco per pc e il commesso mi chiede "hai controllato i requisiti"?
A me lo chiedi? Ai miei tempi con l'amiga 500 spaccavamo il mondo e subito dopo per caricare un qualsiasi gioco su dos dovevi stare a smanettare sul config per gestire la memoria espansa ed estesa (vi ricordate come funzionava?)...altro che console!
I requisiti si...come no! Che oggi poi pure un deficente riesce a far girare i giochi su pc visto che windows 7 ha fatto molti passi avanti in termini di stabilità e ormai c'è una grossa standardizzazione hardware e sono cosi potenti che a meno che non hai monitor enormi dove serve la full hd per il resto anche su computer modesti gira tutto.
Le console hanno rovinato molto il mercato, per non parlare del gameplay. Già mi rompe il discorso dei checkpoint. Una volta decidevo io quando e dove salvare oggi funziona tutto a checkpoint perchè questa moda è nata proprio sulle console...schifo.
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Re: Le avventure grafiche sono morte...in Italia

Messaggioda Haggis McMutton il lunedì 30 settembre 2013, 22:57

io giocavo su DOS a 5-6 anni, ma non ricordo di essermi mai messo a smanettare con le memorie o.O il massimo che facevo era installare, giocare, disinstallare (The Lion King, Aladdin, Hook...) e girare per le directory... quanti ricordi... *ç* poi mio padre installò Windows 95 e ho cominciato a giocare a Monkey Island 2 (o 3, non ricordo a quale dei due ho giocato prima...)
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Re: Le avventure grafiche sono morte...in Italia

Messaggioda Overmann il martedì 1 ottobre 2013, 12:53

Purtroppo la storia ci ha cinicamente insegnato che le avventure grafiche come genere in sè sono morte, o meglio (come diceva Schafer) sono vive nei nostri ricordi e in Germania.

Altrove è kaput e i numeri non si fanno neanche con la pubblicità. E' vero che negli ultimi anni il mercato è abbastanza distorto e manca "il" gioco di riferimento, ma i diversi esperimenti non fanno certo ben sperare come dati di vendita.

I generi derivati o analoghi invece riescono a farsi strada, così abbiamo visual novel e puzzle game (e addirittura hog e casual) che vendono benissimo (anche su console), ma con le avventure grafiche non ci si riesce. Si è provato su PC, su console, su tablet, su DS, con prodotti economici, con remake e revamp, ma niente.
Per un motivo o per l'altro, nessuno si è avvicinato ad essere "il nuovo Syberia".
E non credo che il genere uscirà dalla nicchia con BS5, Broken Age o Moebius.

Teniamoci quel che c'è, ringraziamo i tedeschi e i pochi altri sviluppatori che ancora ci credono, accettiamo di giocare avventure più corte, non doppiate, non localizzate, non possiamo fare altro purtroppo.
O forse sì, che almeno i pochi che ci credono si impegnino per sviluppare giochi discreti e non immondizia. Non c'è bisogno di spendere e guadagnare milioni di dollari per fare un bel videogioco... Però certo i verdoni aiutano a coprire l'odore.
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Re: Le avventure grafiche sono morte...in Italia

Messaggioda John il martedì 1 ottobre 2013, 14:27

Riguardo al discorso console c'è da dire una cosa. Fino a qualche anno fa, il mercato era formato in prevalenza da un pubblico che poteva dedicare molto tempo a giocare ed a "smanettare".
Ora ovviamente il pubblico si è ampliato, c'è un'utenza più casual, più giovane (che il dos non sa neanche cosa sia), inoltre i vecchi smanettoni probabilmente hanno molto tempo da dedicare al gioco.
Io stesso fino a poco tempo fa giocavo tranquillamente 4 o 5 ore al giorno, ora se riesco a fare le stesse ore nel giro di una settimana è grasso che cola. Come puoi immaginare se dovessi pure stare a configurare gioco, pc e robe varie, potrei smettere direttamente.
Allo stesso modo alcune funzioni si sono adattate a queste nuove esigenze (difficoltà, salvataggi etc...), ovviamente è una cosa che penalizza un po il mercato pc dove c'è un tipo di utenza più hardcore, d'altra parte consente di avere un mercato più ampio anche li.

Purtroppo la storia ci ha cinicamente insegnato che le avventure grafiche come genere in sè sono morte, o meglio (come diceva Schafer) sono vive nei nostri ricordi e in Germania.


Finché continuerà ad uscire roba di qualità non mi sbilancerei a definirle morte. :)
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Re: Le avventure grafiche sono morte...in Italia

Messaggioda Ekaterina il martedì 1 ottobre 2013, 15:09

Dead Space ha scritto:Ancora mi incavolo quando al gamestop compro un gioco per pc e il commesso mi chiede "hai controllato i requisiti"?
A me lo chiedi? Ai miei tempi con l'amiga 500 spaccavamo il mondo e subito dopo per caricare un qualsiasi gioco su dos dovevi stare a smanettare sul config per gestire la memoria espansa ed estesa (vi ricordate come funzionava?)...altro che console!
I requisiti si...come no! Che oggi poi pure un deficente riesce a far girare i giochi su pc visto che windows 7 ha fatto molti passi avanti in termini di stabilità e ormai c'è una grossa standardizzazione hardware e sono cosi potenti che a meno che non hai monitor enormi dove serve la full hd per il resto anche su computer modesti gira tutto.


Quanti ricordi i tempi del dos! Io l'ho usato fino ai 11-12 anni sul 386 (che tra l'altro aveva anche windows versione 3.1 ma partiva su dos e windows doveva essere fatto partire in seguito se si voleva usarlo). Con le memorie su quello non ho mai smanettato (ma ricordo che lo faceva mio padre), ma per installare un qualunque gioco era sempre una lotta con lo spazio a disposizione, per cui bisognava prima disinstallare qualcos'altro.

Penso che metà dei giocatori di oggi se dovessero fare qualcosa di più difficile del doppio click sull'icona del gioco si perderebbero per strada.
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Re: Le avventure grafiche sono morte...in Italia

Messaggioda Dead Space il martedì 1 ottobre 2013, 20:48

I generi derivati o analoghi invece riescono a farsi strada, così abbiamo visual novel e puzzle game (e addirittura hog e casual) che vendono benissimo (anche su console), ma con le avventure grafiche non ci si riesce. Si è provato su PC, su console, su tablet, su DS, con prodotti economici, con remake e revamp, ma niente.


E' vero...ma non ho capito il perchè! Posso capire i soliti casual ad oggetti nascosti che sono semplici e poco impegnativi mentre nelle ag devi un pò ragionare..ma allora i puzzle? Perchè quelli tirano lo stesso?

Finché continuerà ad uscire roba di qualità non mi sbilancerei a definirle morte. :)


La qualità è incrementata molto.

io giocavo su DOS a 5-6 anni, ma non ricordo di essermi mai messo a smanettare con le memorie o.O il massimo che facevo era installare, giocare, disinstallare (The Lion King, Aladdin, Hook...) e girare per le directory... quanti ricordi... *ç* poi mio padre installò Windows 95 e ho cominciato a giocare a Monkey Island 2 (o 3, non ricordo a quale dei due ho giocato prima...)


Sui vecchi sistemi c'era la distinzione tra memoria estesa e memoria espansa. In pratica se non variavi la porzione di memoria destinata a quella espansa e quella estesa il gioco non ti vedeva più di 600kb e non funzionava.
Al tempo io avevo un 486 con 4mega di ram (parliamo del 93) e per caricarci doom dovetti fare questi smanettamenti ma non era l'unico gioco che lo richiedeva...anche terminal velocity ad esempio.
Dovevi smanettare sul file config.sys del dos...bella storia...ho imparato più il funzionamento del pc giocando che a scuola!
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Re: Le avventure grafiche sono morte...in Italia

Messaggioda locutus il martedì 1 ottobre 2013, 22:41

Dead Space ha scritto:
I generi derivati o analoghi invece riescono a farsi strada, così abbiamo visual novel e puzzle game (e addirittura hog e casual) che vendono benissimo (anche su console), ma con le avventure grafiche non ci si riesce. Si è provato su PC, su console, su tablet, su DS, con prodotti economici, con remake e revamp, ma niente.


E' vero...ma non ho capito il perchè! Posso capire i soliti casual ad oggetti nascosti che sono semplici e poco impegnativi mentre nelle ag devi un pò ragionare..ma allora i puzzle? Perchè quelli tirano lo stesso?


La mia teoria è che ciò che penalizza le AG (e penalizza è un'espressione forte, perché per me è ciò che me le fa amare) sia la centralità dell'impianto narrativo.

E' vero che molti figli delle AG, come i casual, gli hidden object, i puzzle game e - se vogliamo - anche molti action e rpg hanno per la maggior parte una solida base narrativa, ma il game play non è necessariamente legato alla storia che viene narrata (che alle volte è solo una bella cornice).

Le AG, quelle serie, sono un tipo di gioco a cui non ci si può approcciare distrattamente o di fretta esattamente come non si può leggere distrattamente un bel libro o un fumetto, perché finiresti per non capirci più niente. Il mondo consolle e quello mobile sono sicuramente accomunati da uno stile ready-to-go che ha abituato male (secondo me) molti giocatori ma che evidentemente è adatto ai ritmi e ai gusti dello stile di vita moderno, più dinamico di quello che ricordano i dinosauri che usavano DOS (e mi permetto di definirci dinosauri perché anch'io rientro nella categoria).

ho imparato più il funzionamento del pc giocando che a scuola!


Idem, sia per l'informatica sia per l'inglese :mrgreen:
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Re: Le avventure grafiche sono morte...in Italia

Messaggioda Haggis McMutton il martedì 1 ottobre 2013, 23:34

locutus ha scritto:Le AG, quelle serie, sono un tipo di gioco a cui non ci si può approcciare distrattamente o di fretta esattamente come non si può leggere distrattamente un bel libro o un fumetto, perché finiresti per non capirci più niente. Il mondo consolle e quello mobile sono sicuramente accomunati da uno stile ready-to-go che ha abituato male (secondo me) molti giocatori ma che evidentemente è adatto ai ritmi e ai gusti dello stile di vita moderno, più dinamico di quello che ricordano i dinosauri che usavano DOS (e mi permetto di definirci dinosauri perché anch'io rientro nella categoria).


ma se si deve fare qualcosa senza capirci niente, che la si fa a fare? :-s

locutus ha scritto:
Dead Space ha scritto:ho imparato più il funzionamento del pc giocando che a scuola!


Idem, sia per l'informatica sia per l'inglese :mrgreen:


io ho praticamente imparato l'inglese a partire dai 5 anni giocando ad Adventure Math e a un altro gioco a "quadri", del quale ricordo solo che bisognava assediare (o salvare) un castello e dare dei biscotti a un cane, tutto su DOS... arrivato in terza elementare, quando effettivamente mi sono trovato l'inglese nel programma scolastico, la maestra arrivò a chiedermi: "e tu come le sai ste cose?" :mrgreen:
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Re: Le avventure grafiche sono morte...in Italia

Messaggioda locutus il mercoledì 2 ottobre 2013, 1:59

Haggis McMutton ha scritto:
locutus ha scritto:Le AG, quelle serie, sono un tipo di gioco a cui non ci si può approcciare distrattamente o di fretta esattamente come non si può leggere distrattamente un bel libro o un fumetto, perché finiresti per non capirci più niente. Il mondo consolle e quello mobile sono sicuramente accomunati da uno stile ready-to-go che ha abituato male (secondo me) molti giocatori ma che evidentemente è adatto ai ritmi e ai gusti dello stile di vita moderno, più dinamico di quello che ricordano i dinosauri che usavano DOS (e mi permetto di definirci dinosauri perché anch'io rientro nella categoria).


ma se si deve fare qualcosa senza capirci niente, che la si fa a fare? :-s


Appunto. Siccome i puzzle, gli hidden etc. hanno un game play standard che prescinde dalla storia (trova l'oggetto nascosto, ricomponi l'immagine, risolvi il rompicapo e via dicendo) sono più immediati e fruibili "distrattamente" rispetto ad un'AG dove i dialoghi e le situazioni rivestono di solito molta importanza per capire cosa fare dopo; anche le fasi di esplorazione e ricerca degli oggetti possono essere molto lunghe e richiedere una certa concentrazione.

In altre tipologie di giochi è certamente possibile che al giocatore venga richiesto un certo grado di attenzione, che ci vuole anche negli sparatutto o negli action, però lì l'azione è senz'altro più immediata; nelle AG invece si arriva spesso al punto in cui bisogna necessariamente staccare, sapendo che l'intuizione giusta per proseguire verrà probabilmente il giorno dopo :)

Insomma, non è un passatempo immediato e sarebbe persino fastidioso dover giocare in metro o in qualche altro posto che non sia casa propria, dovendo continuamente mettere in pausa per dedicarsi ad altro. Per quanto riguarda le consolle, poi, tradizionalmente non hanno l'interfaccia giusta per godersi un punta-e-clicca.
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Re: Le avventure grafiche sono morte...in Italia

Messaggioda Overmann il mercoledì 2 ottobre 2013, 10:14

John ha scritto:Allo stesso modo alcune funzioni si sono adattate a queste nuove esigenze (difficoltà, salvataggi etc...), ovviamente è una cosa che penalizza un po il mercato pc dove c'è un tipo di utenza più hardcore


Da come parlate sembra che i "PCisti" siano gli intellettuali del videogioco, quando invece si ammazzavano di Call of Duty prima che uscisse per console e ora fanno le petizioni per GTAV altro che avventure grafiche... :mrgreen:

Finché continuerà ad uscire roba di qualità non mi sbilancerei a definirle morte. :)


Sono morte commercialmente. Nessuno ci investe più i soldi necessari per fare un prodotto che si presenti bene, o per fare innovazione, o per entrare nella storia. Non vendono che un pugno di copie e noi ci troviamo SEMPRE prodotti monchi, per un motivo o per l'altro: niente traduzione, niente HD, niente doppiaggio, longevità scarsa, storia banale, puzzle pescati dal 1992.
Le avventure di oggi sono in mano a un pugno di indipendenti squattrinati (o presunti tali) che aprono un tool (da Flash a Wintermute passando per AGS e Visionaire) e in qualche mese buttano fuori un prodotto che ha uno o più dei succitati difetti. Noi aspettiamo che costino 10 euro, li giochiamo in una settimana e se sono più che sufficienti li giudichiamo eccellenti e gridiamo al grande ritorno delle ag. La stampa generalista, quando si accorge che esistono, non si fa problemi a prenderli come capro espiatorio per dare qualche bel voto basso in mezzo alle recensioni entusiaste dell'ennesimo shooter fatto coi milioni. Qualcuno più indipendente elogia la grande creatività del Machinarium di turno nel saper "riproporre" un gameplay "rinnovato" e per un paio di mesi se ne parla poi mai più.
Tutto questo va avanti dal 2003, su per giù.

Se poi con "roba di qualità" intendi un prodotto che possa regalarci qualche ora piacevole, magari riuscendo a muovere in noi le stesse corde che muovevano i capostipiti, stiamo parlando di due cose diverse.

Ekaterina ha scritto:Penso che metà dei giocatori di oggi se dovessero fare qualcosa di più difficile del doppio click sull'icona del gioco si perderebbero per strada.


Ma beati loro! Sono videogiocatori mica periti tecnici. A leggervi sembra che rimpiangiate quei tempi infernali...

Dead Space ha scritto:E' vero...ma non ho capito il perchè! Posso capire i soliti casual ad oggetti nascosti che sono semplici e poco impegnativi mentre nelle ag devi un pò ragionare..ma allora i puzzle? Perchè quelli tirano lo stesso?


Questa è una domanda da un milione di dollari, purtroppo.

Il dato di fatto è che la "formula classica" delle ag non funziona più. Il ritmo lento va bene nell'enigmistica pura, se vuoi raccontare una storia devi farlo in modo "thrilling" in tutti i sensi, proporre qualcosa di scorrevole, che somigli a un film ma ti dia l'interazione al momento giusto. Il backtracking funziona negli innumerevoli sandbox, dov'è camuffato bene da libertà di movimento, nelle avventure invece diventa una palla al piede in quanto legato allo svolgimento della missione principale. Buttiamoci anche che tecnicamente - in senso proprio grafico, più ancora che di interfaccia utente - siamo indietro di un decennio abbondante...

Il punto centrale comunque è che non funziona più l'idea di raccontare una storia attraverso gli enigmi. Quello che piace molto a noi, ossia la trama come ricompensa per un puzzle, oggi non vende. Oggi la storia dev'essere scorrevole, separata dalla sfida, che deve diventare enigmistica fine a se stessa.
E' come se quella stessa alchimia che ha fatto innamorare la nostra generazione oggi venisse vista come qualcosa che non funziona per niente, l'unione di due idee (i puzzle e la narrazione) che stridono tra loro anzichè ballare un tango.

Non riesco quindi a puntare il dito sulle singole componenti, quando esistono giochi che sono dei successi commerciali e contengono grandi quantità di quegli elementi. E' proprio la loro unione che non piace più... Un po' come i survival horror sono diventati quasi tutti action game (l'alternarsi di puzzle e azione viene oggi visto come qualcosa che frena il ritmo - ovviamente thrilling - di una trama horror), le avventure sono destinate a snaturarsi per diventare una volta Assassin's Creed e un'altra Heavy Rain.
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Re: Le avventure grafiche sono morte...in Italia

Messaggioda locutus il mercoledì 2 ottobre 2013, 12:17

Overmann ha scritto:Da come parlate sembra che i "PCisti" siano gli intellettuali del videogioco, quando invece si ammazzavano di Call of Duty prima che uscisse per console e ora fanno le petizioni per GTAV altro che avventure grafiche... :mrgreen:


Be', resta il fatto che negli ultimi anni molti utenti PC sono comunque migrati all'esperienza consolle per molti titoli main stream quindi, gli ostinati che ancora non cedono alle varie Playstation e X-Box sono un'elite di sfigat... ehm, intellettuali 8)

E il discorso GTA è un po' più articolato: è uno di quei giochi che gli utenti smanettoni - tanto per restare in tema - amano moddare, cosa che chiaramente su consolle non è fattibile.

Ekaterina ha scritto:Penso che metà dei giocatori di oggi se dovessero fare qualcosa di più difficile del doppio click sull'icona del gioco si perderebbero per strada.


Ma beati loro! Sono videogiocatori mica periti tecnici. A leggervi sembra che rimpiangiate quei tempi infernali...


No, non li rimpiango. Oltretutto, con la stabilità raggiunta dai moderni SO, anche di casa Microsoft (miracolo!) sono talmente arrugginito che non saprei più cosa fare su DOS. Resta il fatto che una volta gli utenti PC erano, per l'appunto utenti, e non semplicemente clienti/consumatori. Si dava per assodato che chiunque comprasse un PC lo usasse principalmente per motivi di lavoro e/o studio e quindi fosse una persona un minimo competente.

Oggi, grazie (o per colpa, dal mio punto di vista) di compagnie come Apple che hanno trasformato la tecnologia e l'informatica in "magia"... la gente non si aspetta niente di meno di qualcosa che funzioni per virtù dello Spirito Santo solo sfiorando uno schermo.

Per farla breve, dev'esserci una via di mezzo tra il dover smanettare per forza (dell'epoca DOS) al divieto assoluto di smanettare (dell'epoca moderna, dove tutto è blindato e preconfezionato se escludiamo l'isola felice dei PC e del sottobosco opensource).

E forse non è un caso che parlando di AG si sia finiti col parlare di DOS: parliamo di due universi macchinosi entrambi :D

Se oggi l'essere macchinosi è un disvalore, questo spiega perché le AG abbiano così poca attrattiva.

Dead Space ha scritto:Il punto centrale comunque è che non funziona più l'idea di raccontare una storia attraverso gli enigmi. Quello che piace molto a noi, ossia la trama come ricompensa per un puzzle, oggi non vende. Oggi la storia dev'essere scorrevole, separata dalla sfida, che deve diventare enigmistica fine a se stessa.


Allora possiamo metterci l'anima in pace fin' quando non inventeranno le sale ologrammi di Star Trek e venderanno romanzi interattivi... gli enigmi (non necessariamente crittografici, ma anche esplorativi e logico deduttivi) occorrono per evitare che l'esperienza di gioco si trasformi in qualcosa di piatto in cui il giocatore si limita a cliccare qua e là... sai che noia :|
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Re: Le avventure grafiche sono morte...in Italia

Messaggioda luise il mercoledì 2 ottobre 2013, 18:00

Overmann ha scritto: Un po' come i survival horror sono diventati quasi tutti action game .


:cry:
Che tristezza .Chi si ricorda Silent Hill ,il primo ? Quel mix ben dosato di Horror ,enigmi ,indizi da reperire e qualche fucilata :) Bello !Come Tomb Raider.Ora Lara Croft non fa altro che sparare dalla mattina alla sera e cambiare reggiseno ad ogni nuovo episodio le ha sempre più grosse :?: :mrgreen: o Resident Evil ,etc .
Eppure molti fans rivorrebbero giochi cosi ,certo non con la stessa grafica di allora ,ma non si puo' snaturare un genere e farne uno action - sparatutto ,quelli esistono già .
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Re: Le avventure grafiche sono morte...in Italia

Messaggioda Dorus il mercoledì 2 ottobre 2013, 19:27

Silent Hill 1 *.* che ricordi!
Tomb raider 4 *.* Stellare!
Resident Evil rebirth *.* Lunare!
Che giochi meravigliosi mi hai ricordati Luise. Sebbene mi trovino perfettamente d'accordo circa l'aumento di tette di Lara (quelle piramidali a punta erano un po' inquietanti) non posso far passar loro le orride svolte che hanno avuto sti giochi... Resident Evil in primis
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