Lehti ha scritto:Detto questo, le AG sono un genere piuttosto "vecchio", o perlomeno percepito come tale.
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È anche interessante notare come, negli ultimi anni, siano praticamente scomparsi gli action-adventure
Mah, gli action-adventure sono sopravvissuti, in un'accezione abbastanza ampia di giochi d'azione con una forte componente narrativa. Penso alle saghe di Tomb Raider, Uncharted, Assassin's Creed, Zelda...
O più in generale a quanto la narrazione è divenuta importante in generi in cui un tempo contavano solo i riflessi.
Paradossalmente molti giochi d'azione - in cui la parte enigmistica è più o meno presente - hanno oggi storie e mondi più complessi e sviluppati rispetto all'avventura grafica media.
Se invece con action-adventure intendiamo giochi d'azione in cui la soluzione di puzzle è parte del gameplay, allora direi che la trasformazione del mercato è stata analoga a quella che ha riguardato le ag: tutto ciò che può
bloccare il giocatore è brutto, e i "giochi impegnativi" sono diventati un sottogenere a sè (arcade estremi o puzzle game che siano).
Oggi non si deve morire, tutti devono potersi divertire, l'elemento sfida è quasi sempre assente, eccetera.
Non per niente anche i survival horror si sono estinti o trasformati radicalmente in... action-adventure (quelli senza enigmi).
locutus ha scritto:Quindi il genere ha sicuramente questa fama di essere fuori moda, ma in realtà è un pregiudizio. Penso che il vero problema, oltre le mancate localizzazioni che penalizzano fortemente un genere così radicalmente incentrato sulla narrazione, sia che per le consolle il genere rimanga ancora poco adatto nonostante gli sforzi fatti per migliorarne la giocabilità.
Credo che il problema "le ag sono morte perchè" sia un po' più complesso di così e si riconduca a quanto ho scritto sopra.
La narrazione è vista molto bene, ha influito su tutti i generi, a volte portandoli a "snaturarsi" a loro volta per diventare sempre più vicini a opere semplici da fruire (penso agli RPG e in particolare a Mass Effect 2) e altre volte risultando l'unica componente rilevante di un gioco di successo (Heavy Rain, The Walking Dead).
L'enigmistica, quando fine a se stessa, ha funzionato altrettanto bene, portando a importanti numeri per giochi come Braid o Portal o la saga di Layton.
I problemi nascono quando proponi ai giocatori di oggi il mix delle due cose, che ha da sempre contraddistinto il genere delle avventure grafiche. Bloccare il racconto interattivo di una storia, per costringere il giocatore a risolvere un problema usando il cervello, è diventato un "difetto di ritmo" malvisto più o meno da tutti.
Le cause sono senz'altro molteplici: da un lato la reale mancanza di qualità, con avventure che nel 90% dei casi rimangono indie e di poco successo perchè è quello che meritano, da un altro lato una stampa generalista che ha smesso di considerare e pubblicizzare il genere, in terza posizione - non per importanza - tutti i discorsi sul fatto che in pochi hanno investito nel mercato console (che è quello di riferimento, anche per la stampa, perchè muove i dobloni) e che i giocatori di oggi non digeriscono un genere così lento e impegnativo.
Le avventure grafiche sono di nicchia perchè un tempo tutti i videogiochi lo erano, perchè negli anni '90 per "noi" il gioco era una sfida e non solo un'esperienza. Queste nicchie continuano ad esistere con i vari RPG, picchiaduro bidimensionali eccetera, ma de facto i giochi che vendono di più sono "roba nuova", per le masse, che diverte, magari online, e non richiede troppo impegno.
Sul perchè alle grandi masse non piacciano le avventure grafiche, bè, in fondo è la domanda che ci facciamo da 10 anni o più senza trovare grandi risposte. Sembra che in treno si possa guardare un film O giocare a sudoku MA non si possono incrociare le due esperienze, quindi...
AprilSkies ha scritto:- Un mercato emergente è quello dei Tablet: sui tablet i giochi "action" fanno oggettivamente più difficoltà ad essere giocati; il punta e clicca invece sarebbe il gioco perfetto per il tablet ... e se ci fosse un sontuoso ritorno delle avventure grafiche? In fin dei conti è il tipo di gioco che più si presta al tablet: da giocare in rilassatezza (in treno o sul divano) ... si salva e si ricomincia quando si vuole ... si punta e si clicca con il ditino ...
Che ne pensate?
...ci ritroviamo i giochini per tablet che sono roba da due click e via, senza interfacce complesse, racconti interattivi o puzzle game ma giammai un mix delle due cose. I videogiochi sono partiti vendendo a una nicchia di appassionati prodotti costosi e sono arrivati a vendere a tutti prodotti da due euro, cosa ci aspettiamo? La stessa qualità?
Anch'io avevo speranze per i tablet, ma dopo i primi remake si è vista *pochissima* roba, più che altro porting o multipiattaforma scarsi, la roba "originale" quasi sempre hog o pattume, e sono passati 4 anni...
Ormai mi sono messo l'anima in pace, prendo quel che riesco a prendere dal mercato in rispetto alla democrazia, ringrazio chi ancora ci crede e fa di tutto perchè il genere sopravviva almeno come nicchia, non ho la pretesa o l'illusione di un ritorno alla golden age, e in quest'ottica un po' pessimista sono abbastanza convinto che diventerà la normalità non avere più le avventure grafiche doppiate o distribuite in italiano.