John ha scritto:locutus ha scritto:Ma secondo me è sbagliato proprio l'approccio: pretendere che una AG punti ai numeri di un gioco tripla A è come pretendere che una Fiction di RaiUno faccia lo stesso share di una partita dei mondiali...
Si, ma è quello che sto dicendo io. E non credo basti la pubblicità a colmare il gap.
Appunto. Il gap comunque non lo colmi, quindi non devi farti pubblicità con quell'intento, bensì con quello di renderti visibile e non scomparire nel mare magnum di tutte le altre produzioni più main stream.
Se non lo fai, sei tu stesso che alimenti il cliché secondo cui le AG sono titoli di nicchia per gente che s'informa solo su canali specializzati, ti pare?
John ha scritto:locutus ha scritto:Fare paragoni col passato non ha molto senso e - a scanso di equivoci - non è una critica a quello che dice John, è solo una considerazione personale.
Mica ho fatto paragoni con il passato...
E' che prima, parlando dei giochi in 2D, hai detto che il mercato oggi è molto cambiato
Hai sicuramente ragione ma, assodato che le AG come genere, siano esse in 2D o in 3D, hanno comunque un target più ristretto rispetto a quello dei titoli che vanno per la maggiore, non vedo quale sia il punto nel farle in 3D a prescindere, come se - di per sé - fosse garanzia di maggiori possibili introiti (cosa di cui dubito, se non supportato da cose più sostanziose).
John ha scritto:locutus ha scritto:E' questa mentalità mainstream che soffoca il mercato delle AG, molto più della pirateria, se mi permettete l'osservazione. Se non fosse stato per le produzioni indie, seguendo questa mentalità avremmo avuto ben poco negli ultimi anni.
Si e no. Il mercato si è ampliato ed alcuni generi, tra cui le avventure, fanno sicuramente più fatica. D'altra parte il mercato si è anche evoluto, molti dei punti forti delle avventure ora non sono più loro esclusiva.
Sarebbe sbagliato ridurre il tutto ad un "ora i videogiocatori sono più stupidi, guardano solo la grafica".
Guarda, non è questione di essere stupidi: le AG hanno prosperato in un'epoca in cui - specie qui da noi - il PC non era ancora visto come macchina prevalentemente da intrattenimento, dove la maggior parte delle persone non sentivano la necessità di averne uno in casa, e in un'epoca in cui l'età media dell'appassionato/fruitore di tecnologia era decisamente più alta rispetto a quella attuale, dove si comincia già in tenera età.
Detto questo, è naturale che accanto al
casual game dell'epoca, stile 'Alley Cat', che potevi giocare nelle pause in ufficio, fossero affiancati giochi come le AG pensati per far divertire gente più grandicella.
Ora immagina l'appassionato della prima ora, che all'epoca andava per gli
-enta e oggi va per gli
-anta: ce lo vedi a smaniare per avere l'ultima AG come un adolescente che pare possa morire, se non mette subito le mani sull'ultimo FPS al Day One per giocare online con gli amici?
Il giro d'affari e i tempi di rientro dalle spese sono
per forza, diversi.
Che in molti platform/arcade/action/rpg moderni la componente narrativa abbia assunto grande importanza, mi può fare solo piacere; purtroppo questo non avvicina di un millimetro un "Alice Madness" ad una qualsiasi AG Sierra, perché le esperienze di gioco sono totalmente diverse. Gli Action non sono il mio genere preferito (troppo scarso per non morire ogni 5 minuti) ma ci sono degli action che ho comprato proprio perché, da amante delle AG, mi interessa la storia e/o le ambientazioni e/o i personaggi di quel videogioco. Titoli come la serie Arkham di Batman o l'ultimo Star Trek li ho presi per questo.
Ma non ditemi che uno appassionato di action, che abbia giocato da Arkham City, possa poi divertirsi allo stesso modo a giocare ad un ipotetico punta-e-clicca su Batman, perché non ci credo.
In conclusione: a pensare di imbastardire le AG con un po' di action o semplicemente col 3D, per avvicinare quantomeno superficialmente il genere a quelli più commerciali, non solo non si incassano i soldi dei giocatori main stream ma si rischia di non incassare neppure quelli del target di riferimento naturale delle AG.
Quindi io penso che se una software house vuol fare e vendere un'AG deve mettersi il cuore in pace, capire che non venderà mai quanto Assassin's Creed e smetterla di fare paragoni impropri o di gettare la croce sui consumatori se non vende quanto le piacerebbe (e soprattutto dovrebbe evitare di rendere il genere ancora più di nicchia di quanto non meriti di essere, tagliando su localizzazioni e pubblicità).